Sabato 1° febbraio 2025

     

    III Settimana Tempo Ordinario

     

    Avvenne il 1° febbraio…

    1662 – Il pirata cinese Coxinga cattura l’Isola di Formosa dopo nove mesi di assedio.

    1861 – Il Texas dichiara la secessione dagli Stati Uniti d’America.

    1918 – La Russia adotta il calendario gregoriano;

    1991 – Il governo del Sudafrica abolisce le ultime leggi razziali in vigore. Finisce l’apartheid.

    2003 – Lo Space Shuttle Columbia esplode in fase di rientro a 60 chilometri di quota sopra il Texas. Perdono la vita tutti i sette membri dell’equipaggio.

    2004 – 240 persone muoiono, calpestate dalla folla, durante l’annuale pellegrinaggio alla Mecca;

     

    Aforisma La Preghiera di S. Brigida d’Irlanda

    “Vorrei un lago di birra per il Re dei Re. Vorrei che la famiglia celeste fosse qui a berne per l’eternità. Vorrei che ci fosse allegria nel berne. Vorrei anche Gesù qui”.

     

    Preghiera

    Dio onnipotente ed eterno, guida le nostre azioni secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nata attorno a Fochairt in Irlanda verso la metà del V secolo (452 circa) di Brigida si sa che fu la fondatrice di uno dei primi monasteri irlandesi ed ebbe un ruolo fondamentale nell’annuncio del Vangelo ai pagani di quella terra.

    Occupò un posto autorevole nella nascente Chiesa irlandese del suo tempo, guidando sia il monastero maschile che quello femminile di Kildare, a 60 chilometri a sud ovest da Dublino.

    Era infatti cosa abbastanza comune nella Chiesa celtica che una donna in qualità di superiora governasse entrambi i rami di un monastero. Secondo parecchie antiche “Vite”, Brigida esercitò molta influenza sulla vita delle chiese celtiche, che erano tornate alle antiche strutture tribali pagane ed erano rimaste pressoché isolate dalla vita ecclesiale romana.

    La sua morte avvenne intorno all’anno 524. La preghiera citata sopra sarebbe nata in seguito a un miracolo della santa “spillò birra da un solo barile per 18 chiese e bastò per tutto il tempo pasquale”.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 4,35-41

    In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.

    Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.

    Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

     

    Riflessione don Bepo: scritti sulla preghiera

    Quando e come si deve pregare? Quando pregare: Sine intermissione orate. È un compito che è il primo d’ogni altro perché Dio ha creato tanti esseri perché siano legati a Lui…Non è possibile pregare sempre ma è un dovere essere sempre pronti a pregare.

    Una lampada non è sempre accesa, ma è sempre pronta ad accendersi. Quando la materia che si accende è in collegamento con la centrale così chi è in unione abitualmente con Dio sente il bisogno e realizza il contatto con Dio quando ha bisogno di luce». (Don Giuseppe Vavassori – domenica 11-12-1967) Don Bepo ai suoi allievi insegnava a stare collegati con la centrale. La preghiera è il respiro dell’anima.

    Come pregare: la preghiera devota, sincera, umile e fiduciosa trasforma la vita. Rigenerati dl sole dell’amore di Dio il nostro vissuto fa luce e dà sapore alle cose. Da persona attenta alla realtà Don Bepo sapeva che non è possibile pregare sempre, sentiva il dovere di “essere sempre pronti a pregare. Una lampada non è sempre accesa, ma è sempre pronta ad accendersi”. E il contatto con Dio alimenta la fede una fede fiduciosa in Dio e piena di speranza in, Lui. E a proposito di come pregare il salesiano don Bruno Ferrero racconta un simpatico apologo in un tempo di siccità.

    «Da mesi non cadeva una vera pioggia. Il parroco del paese organizzò un’ora speciale di preghiera nella piazza della chiesa per implorare la grazia della pioggia. All’ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza. Molti avevano portato oggetti segno della loro fede e il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.

    Restò però colpito da una bimba che non aveva nulla di tutto ciò, ma pregava raccolta e sulle ginocchia teneva solo un vistoso ombrello rosso. L’unica che invitata a pregare per la pioggia, aveva manifestato la certezza che Dio l’avrebbe esaudita, portando ombrello della fiducia e della speranza in Dio». Questa bimba era davvero in collegamento con la “centrale”.

     

    Intenzione di preghiera

    Per il mondo intero, perché sappia superare le difficoltà e le sciagure che lo scuotono, preparando il tempo della distensione e del dialogo.

     

    Don’t Forget! I GIUBILEI NELLA VITA DI DON BEPO

    L’anno del Giubileo della speranza indetto da Papa Francesco coincide con il 50° anniversario della morte di don Bepo Vavassori. Ma quanti e quali furono gli anni giubilari durante la vita di don Bepo?

    A.D. 1900

    PAPA LEONE XIII

    Quando papa Leone XIII indice il Giubileo del 1900 don Bepo Vavassori ha 12 anni: il 29-7-1900 aveva affrontato gli esami di 5.a elementare a Trezzo d’Adda come alunno esterno nel Collegio Mariani ottenendo il diploma con la votazione di 54 su 70. La 1.a settimana di ottobre di quell’anno sostiene con altri 40 aspiranti, la prova di ammissione che ha esito positivo e così il 4 novembre varca la porta del Seminario. Inizia il percorso formativo che in 12 anni lo porterà all’ordinazione il 25-7-1912.  

    A.D. 1925

    PIO XI

    Nell’anno del Giubileo del 1925 don Bepo è parroco di Olmo al Brembo. I primi 3 anni di sacerdozio li trascorse come curato a Branzi (1912-’14). Poi fu parroco di Trabuchello con la dolorosa parentesi della chiamata alle armi come cappellano militare nella 1.a guerra mondiale. Finita la guerra venne nominato parroco di Olmo e vi rimase fino a novembre 1925 quando il Vescovo lo nominò direttore spirituale in Seminario e altri incarichi.

    A.D. 1933

    PIO XI

    Nel Giubileo straordinario del 1933 don Bepo ha 45 anni di vita e 21 di prete: nel 1927 ha iniziato l’opera a cui dedicherà il resto della vita e tutte le sue forze: il Patronato S. Vincenzo. Oltre alla casa di Bergamo, il Patronato può contare su una casa vacanze a S. Brigida e nell’anno giubilare, sulla donazione del monastero di S. Paolo d‘Argon a cui don Bepo dà nuova vita: i giovani ospiti delle sue case sono più di 200 e l’espansione è solo agli inizi…

    A.D. 1950

    PIO XII

    Nel 1950, quando Pio XII indice il Giubileo, don Bepo ha 62 anni: nelle 8 case del Patronato gli ospiti sono 2.000 e negli anni precedenti decine di migliaia di ragazzi sono stati accolti, formati e restituiti da don Bepo e dai suoi preti e collaboratori alle rispettive famiglie e alla società come giovani pronti ad affrontare la vita con giusta preparazione. La stima nei confronti del fondatore è cresciuta negli anni e si rafforza nella dolorosa prova della 2.a guerra mondiale nella quale don Bepo fu punto di riferimento fondamentale per tutti.

    A.D. 1975

    PAOLO VI

    All’inizio dell’anno santo 1975 che Papa Paolo VI aveva deciso di dedicare alla riconciliazione e al rinnovamento, don Giuseppe Vavassori, a tutti noto come don Bepo, muore il 5 febbraio: il fondatore del Patronato così varca la Porta Santa, non quella di S. Pietro in Vaticano, ma quella del passaggio definitivo da questa terra al cielo. E fa una promessa ai suoi figli: “Io sarò sulla soglia del paradiso ad accogliervi tutti uno per uno per presentarvi al Signore”.

     

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