XXIII Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Miguel de Unamuno
Il fascismo si cura leggendo e il razzismo si cura viaggiando.
Preghiera del giorno di Lode
Ti benedico o Padre, all’inizio di questo nuovo giorno. Accogli la lode e il grazie per il dono della vita e della fede. Con la forza dello Spirito guida i miei progetti e azioni: fa’ che siano secondo la tua volontà.
Liberami dallo scoraggiamento davanti alle difficoltà e da ogni male. Rendimi attento alle esigenze degli altri. Proteggi con il tuo amore la mia famiglia. Amen.
Santo del giorno
Nacque nel 1245 a Castel S. Angelo in Pontano, diocesi di Fermo. A 14 anni entrò fra gli eremitani di S. Agostino come oblato, cioè senza obblighi e voti. Poi entrò nell’ordine e nel 1274 fu ordinato sacerdote a Cingoli. Tolentino diventò la sua casa e il territorio marchigiano con i conventi dell’Ordine il suo campo di lavoro.
Dedicava gran parte della giornata a preghiere e digiuni: un asceta che donava sorriso, un penitente che metteva allegria. Lo sentivano predicare, lo ascoltavano in confessione o negli incontri ed era sempre così: dopo 8/10 ore di preghiera, il digiuno a pane e acqua, ma aveva parole che consolavano.
Molti venivano da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e andavano via arricchiti dalla sua fiducia. Accompagnato dalla fama dei suoi miracoli, nel 1275 si stabilì a Tolentino dove resterà fino alla morte il 10-9-1305.
Parola di Dio del giorno Luca 6,39-42
Gesù disse ai discepoli: «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia.
Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
Riflessione del giorno di Mons. Ravasi: Mattutino
In questo mondo non vi è nulla di sicuro tranne la morte e le tasse. Aveva ragione Benjamin Franklin scrivendo queste parole nel 1789 nella lettera a un amico. Avrebbe ragione ancora oggi, ma solo perché era americano e scriveva negli USA ove il rigore fiscale e la coscienza collettiva erano e sono un dato reale.
La frase non varrebbe, invece, in Italia ove le tasse sono certe solo per alcuni, mentre per altri sono ipotetiche e ove siamo lontani anni luce dall’affermazione del presidente Luigi Einaudi (1874-1961): «il denaro dei contribuenti deve essere sacro». Evasori e corruttori e corrotti sono in allegra combutta per smentire queste e altre dichiarazioni.
Non è male, allora, riproporre un simile tema etico e non solo legale, come qualche moralista in passato rubricava la questione, fornendo così un ulteriore alibi di indole religiosa, qualora ce ne fosse bisogno. Un tema che ha due estremi fra loro collegati: chi non paga le tasse e chi sperpera il denaro pubblico sono entrambi immorali e devono finirla i primi di tirare in ballo i secondi per giustificarsi e i corrotti devono semplicemente smetterla di rubare.
Non c’è altro da aggiungere, se non le parole che S. Paolo indirizzava ai cristiani di Roma: «Pagate le tasse: quelli che svolgono questo compito sono a servizio di Dio. Rendete a ciascuno ciò che è dovuto: a chi si devono le tasse, date le tasse; a chi l’imposta, l’imposta!» (13,6-7).
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo perché onestà personale e fedeltà agli elettori siano i criteri che guidano i politici nel loro servizio al paese.
Don’t forget!
MOSCA, RUSSIA – SETTEMBRE 2022
Il presidente russo Vladimir Putin davanti alla bara di Michail Gorbaciov, leader dell’Unione Sovietica dal 1985 alla sua dissoluzione nel 1991 e artefice di una serie di politiche di apertura che migliorarono i rapporti con l’Occidente RUSSIAN POOL VIA AP
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