sabato 13 febbraio ’16

    Tempo di Quaresima

     

    nella foto un quadro di Emil Nolde

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (inni liturgia delle ore)

    «Signore, forza degli esseri, Dio immutabile, eterno, tu segni i ritmi del mondo: i giorni, i secoli, il tempo. Irradia di luce la sera, fa’ sorgere oltre la morte, nello splendore dei cieli, il giorno senza tramonto. Sia lode al Padre altissimo, al Figlio e al Santo Spirito, com’era nel principio, ora e nei secoli eterni. Amen».

     

    GIORDANO DI SASSONIA

    successore di S. Domenico, nel 1219 a Parigi, già laureato nelle scienze sacre, fu conquistato dalla parola di Domenico: decise di vestire l’Abito di Frate Predicatore, il 12 febbraio 1220, mercoledì delle Ceneri. Alla morte del fondatore per unanime consenso dei confratelli, Giordano fu chiamato a succedergli

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno (Luca 5,27-32)

    In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla di pubblicani e d’altra gente seduta con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?». Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».

     

    La Riflessione della Giornata (Vittorio Messori)

    Marie Beauzac della cittadina di Le Puy-en-Velay (Dep. Alta Loira, Francia) vedova, aveva un solo figlio che si era fatto prete. Era ancora fresco di ordinazione quando il clero di Francia fu costretto dalla Rivoluzione a giurare –pena la vita- sulla “Costituzione civile” che staccava il clero da Roma e lo metteva sotto il dominio dello Stato. Il figlio della Beauzac rifiutò, come molti altri, il giuramento blasfemo e si diede alla macchia: ma ogni tanto, di notte, giungeva sino a casa per riabbracciare la madre, felice di dargli qualcosa da mangiare. Dei vicini, i soliti ignobili spioni, denunciarono il fatto ai giacobini locali. La donna fu arrestata: condannata a morte in pochi minuti, fu subito condotta al patibolo. Sul palco, si voltò verso la gente e disse solo poche, terribili parole: “Ai cani è concesso di nutrire i loro cuccioli, ma una madre non può nutrire suo figlio se non a prezzo della vita”. Poi, volgendosi al boia: “Voi siete più feroci delle bestie più feroci”. Pochi istanti dopo, la testa rotolava nel paniere sotto la lama.

     

    Intenzione del giorno

    Perché gli intellettuali, i pensatori, gli scienziati mettano le loro capacità al servizio del bene.

     

    don’t forget: Proverbi bergamaschi del mese di febbraio

    Fevrér l’è fiöl d’öna ferlòca: o che ‘l piöf o che ‘l fiòca. (Febbraio è figlio di una pazza: o piove o nevica). A San Valentì, la primaéra l’è visì. A San Faustì ol sul al bat sö ogne doselì (a S. Faustino (15-02) il sole illumina ogni poggio). La nif de fevrér la ‘ngrassa ‘l graner (la neve di febbraio ingrassa il granaio). Fevrér l’è ‘l mis che ‘l parla piö poc i fomne. (Febbraio è il mese in cui le donne parlano di meno…ma solo perché dura tre giorni meno degli altri).

    gingol

     

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