nell’immagine un dipinto di Louise Adéone Drölling
III.a Settimana di Quaresima
Proverbio del giorno – Sudafrica
Non si prende un leopardo per far da guardia alla carne.
SANTI GRAZIANO E FELINO, CARPOFORO E FEDELE MARTIRI
Gratiniano e Felino erano soldati romani di stanza a Perugia, convertiti al cristianesimo dal vescovo, dal quale furono battezzati. Durante la persecuzione dell’imperatore Decio, furono martirizzati per non aver voluto rinnegare la loro fede. Nel 979, il conte del Seprio Amizzone, al soldo dell’imperatore Ottone I, avrebbe trasferito i resti dei due santi ad Arona, per farne dono al monastero che ne avrebbe poi preso il nome. Carpoforo e Fedele sarebbero stati invece soldati della legione Tebea anch’essi martirizzati per la loro fede.
La riflessione del giorno – Mons. Galantino: abitare le parole
Non sempre e non necessariamente in senso negativo. Sia l’italiano DIFFERENZA che il latino diffĕrentĭa derivano dal verbo greco φέρω (fĕro) = portare, preceduto dal prefisso verbale dis (qua e là), che esprime movimento. Sicché il significato del verbo greco διαφέρω (diafero) e del latino diffĕro è portare qualcosa in varie direzioni o verso qualcuno. La parola differenza non evoca quindi né separazione né mancanza, ma rimanda all’atto del portare qualcosa o se stessa/o, per quello che si è, in una dinamica relazionale. Intesa in questo senso, la differenza non ha avuto e non ha vita facile. Soprattutto quando la differenza assume il volto di una donna rispetto a un maschio, di uno straniero rispetto a un nativo e l’espressione di una sensibilità socio-culturale che non coincide quella prevalente. Ancora oggi la differenza continua a fare i conti con la rigida logica del principio di identità che, sul piano esistenziale, si trasforma spesso in una prassi di esclusione o, nella migliore delle ipotesi, di subordinazione. Logica nella quale viene accolto come valore e riconosciuto come tale solo chi/ciò che risponde a standard noti e condivisi.
L’intenzione di preghiera del giorno
Preghiamo perché i cristiani e gli operatori di pace si oppongano ai peccati collettivi come la corsa agli armamenti, lo sfruttamento dei poveri, la soppressione della vita…
Don’t forget! – La foto della settimana
Papa Francesco a Mosul tra le macerie della guerra: «È crudele che la culla della civiltà sia stata colpita da una tempesta disumana» (domenica 7 marzo 2021)
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.