Sabato 14 gennaio 2023

     

    1a settimana tempo ordinario  

     

    Aforisma del giorno di Nicolàs Gòmez Dàvila

    L’uomo moderno non ama, si rifugia nell’amore; non spera, si rifugia nella speranza; non crede, si rifugia in un dogma.

     

    Preghiera del giorno di S. Agostino

    Deus a quo averti, cadere

    in quem converti, resurgere

    in quo manere, consistere est.

    Deus a quo exire, emori

    in quem redire, reviviscere

    in quo habitare, vivere est.

    Deus quem nemo amittit, nisi deceptus

    quem nemo quaerit, nisi admonitus

    quem nemo invenit, nisi purgatus.

    Deus quem relinquere, hoc est quod perire

    quem attendere, hoc est quod amare

    quem videre, hoc est quod habere.

    Deus cui nos fides excitat spes erigit

    charitas jungit. Deus per quem vincimus inimicum  te deprecor.

    O Dio di Verità, dal quale allontanarsi è cadere,

    al quale ritornare è risorgere,

    nel quale rimanere è costruirsi solidamente.

    Uscire da te è morire,

    ritornare in te è rivivere,

    abitare in te è vivere.

    Nessuno ti perde se non viene ingannato,

    nessuno ti cerca se non è chiamato,

    nessuno ti trova se non è purificato.

    Abbandonarti è perdersi,

    cercarti è amare, vederti è possederti.

    Verso di te la fede ci spinge,

    la speranza ci guida, la carità a te ci unisce.

    Dio per mezzo del quale noi trionfiamo del nemico, a te rivolgo la mia preghiera!”

     

    Santo del giorno

    S. Lazzaro Devasahayam Pillai

    Nilak Pillai nacque a Nattalam (Tamil Nadu, India) il 23-4-1712, da famiglia facoltosa. Entrò al servizio del maharaja di Travancore come funzionario. Dopo aver conosciuto Eustachius de Lannoy, ufficiale di marina, si avvicinò al cattolicesimo e fu battezzato il 14-5-1745 con il nome di Lazzaro, in lingua tamil Devasahayam, «Aiuto di Dio».

    Cominciò un’intensa opera di evangelizzazione, portando alla fede anche la moglie. Per l’ostilità dei brahmini, fu deposto dal suo incarico e arrestato per alto tradimento. Per tre anni fu torturato, ma continuò a predicare il Vangelo. Alla fine venne ucciso il 14-1-1752.

    Fu beatificato nel 2012, diventando il primo martire laico di nazionalità indiana. Nel maggio 2022 papa Francesco ha celebrato il solenne rito di canonizzazione con altri nove santi. I resti mortali del martire sono venerati nella cattedrale di San Francesco Saverio a Kottar.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 2,13-17

    In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.

    Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.

    Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

     

    Riflessione del giorno da un’intervista a P. David Maria Turoldo

    Io non prego perché Dio intervenga.  Chiedo la forza di capire, di accettare, di sperare.  Io prego perché Dio mi dia la forza di sopportare il dolore e di far fronte anche alla morte con la stessa forza di Cristo.  Io non prego perché cambi Dio, io prego per caricarmi di Dio e possibilmente cambiare io stesso, cioè noi, tutti insieme, le cose.

    Infatti se, diversamente, Dio dovesse intervenire, perché dovrebbe intervenire solo per me, guarire solo me, e non guarire il bambino handicappato, il fratello che magari è in uno stato di sofferenza e di disperazione peggiore del mio? Perché Dio dovrebbe fare queste preferenze?

    Perché dire: Dio mi ha voluto bene, il cancro non ha colpito me ma il mio vicino!  E allora: era un Dio che non voleva bene al mio vicino? E se Dio intervenisse per tutti e sempre, non sarebbe un por fine al libero gioco delle forze e dell’ordine della creazione? Per questo per me Dio non è mai colpevole.

    Egli non può e non deve intervenire.  Diversamente, se potendo non intervenisse, sarebbe un Dio che si diverte davanti a troppe sofferenze incredibili e inammissibili. Ecco perché, come dicevo prima, il dramma della malattia, della sofferenza e della morte è anche il dramma di Dio.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Oggi la nostra Diocesi celebra il 334 anniversario della dedicazione della sua cattedrale: preghiamo per la chiesa di Bergamo, per il popolo di Dio. il clero, i religiosi e il Vescovo Francesco.

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    MERCOLEDÌ 11 GENNAIO – LEOPOLI, UCRAINA Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontra il presidente polacco Andrzej Duda (a destra) e quello lituano Gitanas Nauseda UKRAINIAN PRESIDENTIAL PRESS OFFICE VIA AP

     

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