Sabato 14 giugno 2025

     

    10.a settimana del tempo ordinario

     

    Avvenne il 14 giugno…

    1777 – La Stars and Stripes è adottata dal Congresso come bandiera degli Stati Uniti d’America

    1800 – Napoleone Bonaparte sconfigge gli austriaci del gen. Michael von Melas a Marengo.

    1940 – Le truppe naziste entrano a Parigi e viene aperto il lager di Auschwitz

    1966 – Il Vaticano annuncia l’abolizione dell’Indice dei libri proibiti.

    1982 – Fine della guerra tra Regno Unito e Argentina sulle Isole Falkland/Malvine

    1985 – In Lussemburgo vengono firmati gli accordi di Schengen.

     

    Aforisma da 2.a lettera di S. Paolo ai Corinzi

    “Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà.”

     

    Preghiera Salmo 102

    Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. Misericordioso e pietoso è il Signore,

    lento all’ira e grande nell’amore. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Amen

     

    Santo del giorno

    Ricco possidente di Abelmeula, dal nome che significa «Dio salva» e risponde bene alla missione svolta tra il popolo di Israele, sotto il regno di Ioram (853-842 a.c.), Iehu (842-815 a.c.), Ioacaz (814-798 a.c.) e Ioash (798-783). Eliseo era un uomo deciso e lo dimostra la prontezza con cui rispose al gesto di Elia che, per ordine di Jahvé, lo consacrava profeta e suo successore.

    Prese parte attiva alle vicende politiche del suo popolo e può essere considerato il più taumaturgico degli antichi profeti: stendendo il mantello di Elia divise le acque del Giordano; rese potabile l’acqua di Gerico; riportò in vita il figlio della sunamita che lo ospitava; moltiplicò i pani.

    Come il suo maestro Elia si preoccupò del suo paese in tempi difficili nelle guerre contro i Moabiti e gli Aramei. Morì verso il 790 a.C. e fu sepolto a Samaria, dove ai tempi di S. Girolamo esisteva ancora il suo sepolcro.

     

    Parola di dio del giorno Matteo 5,33-37

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re.

    Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».

     

    Riflessione dal Mattutino di Mons. Ravasi

    Un vecchio non deve far dire di sé: senescit et se nescit (=invecchia e non conosce sé stesso). «La vecchiaia non ha niente a che vedere col numero degli anni: ci sono uomini che nascono vecchi». Così insegnava il rabbí chassidico della città mitteleuropea di Tomshov, spremendo l’antica saggezza ebraica.

    La terza età non si misura solo con parametri cronologici: senza offesa, ci sono giovani che si trascinano per le strade con una fiacchezza e una palese assenza di scopi nella vita, da sembrare ormai relegati nella più decrepita vecchiaia. Un’anima di verità rivelava lo scrittore francese André Maurois (1885-1967) quando affermava che «invecchiare è una cattiva abitudine che l’uomo attivo ed entusiasta non ha il tempo di prendere».

    L’anziano che conserva una sua freschezza interiore reca in dono alla società un bene prezioso, anche se non sempre stimato e valorizzato, l’esperienza e la sapienza. E qui, però, scatta l’osservazione pungente e divertita che ho trovato attribuita a un altro scrittore francese Alphonse Karr, vissuto nell’Ottocento.

    La propongo ai lettori che hanno ormai qualche decina d’anni alle spalle come me, perché essa è anche divertente col suo gioco di parole latine. Se, infatti, spezziamo il verbo senescit, che è l’«invecchiare» normale, scandito dal flusso del tempo, ci troviamo di fronte a un se nescit, che è invece il verbo dell’ignoranza.

    Certo, gli anni portano con sé anche l’appannamento mentale e la debolezza generale dell’organismo, ma c’è un patrimonio che non dev’essere disperso, quello appunto della sapienza, «distillata» passando oltre le tempeste della vita, persino attraverso gli errori ma soprattutto nella ricerca e nell’esperienza di anni.

     

    Intenzione di preghiera

    Per gli anziani perché la fede e la sapienza li rendano capaci di realizzare quello che dice la scrittura: “nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi.   

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    CATANIA, ITALIA

    L’Etna, il vulcano più alto e attivo d’Europa, ha eruttato nei giorni scorsi con un’intensità che non si registrava dal febbraio 2021. Sopra al vulcano si è estesa una nube di cenere e lapilli alta qualche km.

    AP PHOTO/GIUSEPPE DISTEFANO

     

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