Sabato 15 aprile 2023

     

    Sabato dell’ottava di Pasqua 

     

    Aforisma di Ennio Flaiano (1905-1957)

    “Si arriva a una certa età nella vita e ci si accorge che i momenti migliori li abbiamo avuti per sbaglio. Non erano diretti a noi”.

     

    Preghiera del giorno Colletta

    O Padre, che nella tua immensa bontà estendi a tutti i popoli il dono della fede, guarda i tuoi figli di elezione, perché coloro che sono rinati nel Battesimo siano rivestiti dell’immortalità beata.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    Joseph de Veuster (Damiano era il nome di religioso) nacque nel Belgio fiammingo nel 1840. A 19 anni chiese l’ammissione presso i padri dei Sacri Cuori e dopo alcuni anni venne inviato missionario nelle Hawaii dove gli fu affidato un esteso territorio con soli 2000 abitanti.

    Il giovane prete non si perse d’animo, imparò la lingua e visse come loro. Nel 1873 si imbarcò per Molokai per assistere i malati di lebbra ai quali Damiano restituì il senso della dignità, li aiutò a organizzarsi, a costruirsi una capanna, a coltivare piccoli campi.

    Finì per sentirsi talmente in comunione con loro da iniziare l’omelia con le parole: «Noi altri lebbrosi». E la terribile malattia si annunciò sul suo corpo prima sommessamente, poi con segni sempre più evidenti. Morì il 15 aprile 1889. Ai suoi funerali partecipò una folla straordinaria di lebbrosi inconsolabili.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 16,9-15

    Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

    Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.

    Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

     

    Riflessione di Mons. Ravasi “Il mattutino”

    Sembra che il piccione sia il più crudele degli animali. Quando si batte con un altro piccione, si accanisce su di lui fino a che non muore. E dire che gli uomini di buona volontà hanno scelto la colomba come simbolo della pace! Homo homini lupus: diceva l’antica sapienza latina.

    Leggo nei “50 paradossi” dello scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun un’altra variante piuttosto sorprendente. La riprendo perché illustra il tema particolare degli equivoci o dell’ipocrisia o dell’inganno. Non sono sinonimi, ma lego insieme questi termini perché mostrano le varie sfaccettature di un’esperienza a cui la società contemporanea ci conduce.

    Persone che forse ai nostri occhi erano un mito, all’improvviso lasciano aperta una fenditura nella loro corazza dorata, ed ecco lo sconcerto. Dietro l’armatura si cela la grettezza, il vuoto e persino il vizio. Ciò che vorrei sottolineare è soprattutto la delusione che esse riescono a spargere quando rivelano la loro intima essenza. Se si tratta di uno statista, ecco che molti si rassegnano a considerare tutto l’impegno politico come pratica di corruzione.

    Se è un ecclesiastico indegno, è la fede stessa a essere messa in mora o in sospetto. La colomba violenta è, quindi, peggio del falco, perché spinge a rendere universale la negatività, a introdurre il sospetto sistematico, e conduce allo scoraggiamento o all’imitazione, all’adattamento, alla capitolazione morale.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché impariamo e pratichiamo l’arte del parlare sincero, corretto, rispettoso nei confronti di tutti.

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    MERCOLEDÌ 12 APRILE 2023 – CATANIA, ITALIA Una nave arrivata al porto della città dopo aver soccorso circa 700 persone migranti. Martedì il governo di Giorgia Meloni ha dichiarato uno stato di emergenza di sei mesi su tutto il territorio nazionale per gestire i flussi di migranti in arrivo dal mar Mediterraneo – AP PHOTO/ SALVATORE CAVALLI

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