Sabato 15 marzo 2025

     

    1a Settimana di Quaresima

     

    Avvenne il 15 marzo…

    44 a.C. – Giulio Cesare viene assassinato da un gruppo di senatori romani.

    351 – L’imperatore romano Costanzo II nomina cesare d’oriente il proprio cugino e cognato Gallo.

    1815 – Il re di Napoli Gioacchino Murat dichiara guerra all’Impero austriaco.

    1990 – Michail Gorbačëv viene eletto primo presidente esecutivo dell’Unione Sovietica.

    1995 – Alberto Tomba vince la Coppa del Mondo di sci alpino.

     

    Aforisma dal libro del Profeta Ezechiele 18

    “Forse che io ho piacere della morte del malvagio – dice il Signore – o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?”

     

    Preghiera

    Padre di eterna misericordia, converti a te i nostri cuori, perché nella ricerca dell’unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna siamo sempre consacrati alla tua lode. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Akash Bashir nacque il 22-6-1994 a Risalpur in Pakistan. Fin da giovane, frequentò l’Istituto Tecnico Don Bosco a Lahore, nel quartiere cristiano di Youhanabad.  A 20 anni, Akash decise di offrirsi come volontario nel team di sicurezza della chiesa di S. Giovanni a Lahore per proteggere la comunità.

    Il 15-3-2015, durante la Messa domenicale, due attentatori suicidi presero di mira la chiesa di S. Giovanni e un’altra situata nel medesimo quartiere. Akash, in servizio nella chiesa di San Giovanni, notò un tizio che tentava di entrare nel luogo di culto con un giubbotto esplosivo e gli disse: “Morirò, ma non ti lascerò entrare in chiesa”.

    L’attentatore si fece esplodere, causando la morte di Akash e di altri due. L’atto eroico salvò la vita di centinaia di fedeli presenti all’interno del tempio.  L’atto terroristico fu opera del gruppo TTP-JA e causò 17 morti e 70 feriti. Il 31-1-2022, l’Arcidiocesi di Lahore ha avviato il processo di beatificazione di Akash Bashir 1° pakistano “servo di Dio” nella storia della Chiesa cattolica in Pakistan.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 5,43-48

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

    Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

     

    Riflessione – Riflessione di don Arturo Bellini

    In che cosa consistono le mortificazioni quaresimali? In modo concreto Don Bepo indica anzitutto la vigilanza: stare svegli perché la via della vita è piena di ostacoli, di barriere, di deviazioni e spesso imbocca tunnel oscuri che sembrano non finire mai; poi chiede una preghiera più prolungata, sostenuta dalla certezza che alla fine del percorso apparirà “la vera Luce”: noi comprenderemo e contempleremo non più «come in uno specchio, in maniera confusa; allora vedremo a faccia a faccia».

    Don Bepo viveva la preghiera come una unione continua con Dio, pur nella trama di un vissuto vorticoso. I collaboratori che gli erano più vicini erano convinti che egli vivesse ogni istante e ogni azione soltanto per Dio, con Dio, e che questa comunione interiore fosse fonte di ispirazione e di unificazione della sua operosa esistenza.  S. Teresina faceva consistere le mortificazioni nel rompere la sua volontà, sempre pronta a imporsi, nel trattenere una battuta di risposta, nel rendere servizietti senza farli valere, nel privarsi di appoggiare il dorso quand’era seduta, ecc. “Fu per mezzo di questi nonnulla che mi preparai a diventare la fidanzata di Gesù, e non posso dire quanti ricordi cari mi abbia lasciato quell’attesa. «Tre mesi passano veloci, finalmente arrivò il momento desiderato!».

    Quali mortificazioni suggerire per ritrovare oggi la connessione con Dio? Ogni biografia sperimenta il tempo del silenzio di Dio. In questo scorcio di storia, questo silenzio si è fatto assai profondo. Tra malvagità diffuse e violenze, tra morti e disorientamenti globali, tra paure e sconfitte, dove è la voce di Dio? Se facciamo scorrere il calendario degli ultimi anni troviamo di tutto: pandemie e guerre, terrorismo e speculazioni, barbarie di gesti e parole, scandali e tensioni.  La parola di Dio sembra sepolta nell’indifferenza, nel consumismo, nella superficialità. Pessimismo o realismo? Che sacrifici e mortificazioni mettere in atto per un risveglio? Ritornare a pensare, a farsi domande, sullo scopo della vita, sulle piccole speranze che la alimentano e sulla grande Speranza che la sostiene.

    Una volta dicevano che occorreva fare meditazione, cioè andare in profondità, compiere un viaggio dalla mente verso il cuore. È impegno esigente e lungo, come l’esodo, ma fa passare dalla schiavitù alla vera libertà, dalla visione confusa e contradditoria alla verità semplice e chiara.      

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché coloro che si pentono e si dissociano da violenza e criminalità, sperimentino nel perdono cristiano la possibilità di una vita nuova.

     

    Foto della settimana

    LUNEDÌ 10 MARZO ROMA, ITALIA

    Suore in posa per una foto di gruppo davanti al Policlinico Gemelli, dove è ricoverato papa Francesco, dopo aver pregato per lui.

    AP PHOTO / ANDREW MEDICHINI

     

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