sabato 19 marzo ’16

    V .a Settimana di Quaresima

     

    nella fotografia un quadro di Giorgio Kienerk

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Giuseppe, col tuo silenzio parli a noi uomini dalle molte chiacchiere; con la tua modestia sei più grande di noi uomini dai mille orgogli; con la tua semplicità, comprendi i misteri più nascosti e profondi; col tuo nascondimento sei presente nei momenti decisivi della nostra storia. S. Giuseppe, prega per noi e aiutaci a fare anche nostre le tue virtù. Amen.

     Cattura

    S. GIUSEPPE

    Giuseppe significa “Dio aggiunga” Egli è sposo della Vergine Maria e padre putativo (cioè ritenuto tale) di Gesù ed è ultimo dei patriarchi. Venerato come capo della Sacra Famiglia, fino ai 30 anni della vita di Gesù, rimase accanto al figlio con fede, obbedienza e disponibilità. Di lui si sa poco, ma è patrono dei padri di famiglia, della Chiesa, degli operai, falegnami, ebanisti, carpentieri, pionieri, senzatetto e dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. Infine è patrono dei moribondi, degli economi e dei procuratori legali. Giuseppe è il primo fra i nomi italiani.

     

    La Parola di Dio del Giorno (Mt 1,16. 18-2.24)

    Così avvenne la nascita di Gesù: sua madre Maria, promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.  Mentre stava pensando a queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.  Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”.

     

    Riflessione Per Il Giorno (Charles Pèguy)

    Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario. Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura. Una tradizione venuta, risalita da profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba di sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano. Secondo lo stesso principio delle cattedrali. E sono solo io — io ormai così imbastardito — a farla adesso tanto lunga. Per loro, in loro non c’era neppure l’ombra di una riflessione. Il lavoro stava là. Si lavorava bene. Non si trattava di essere visti o di non essere visti. Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i papà e i lavoratori perché trovino in S. Giuseppe il loro modello e patrono

     

    Don’t forget! …Ricorda! FESTA INTERNAZIONALE DEI PAPÀ.

    1994: a Casal di Principe è ucciso don Giuseppe Diana, noto per l’impegno nella lotta alla camorra.

    Molti i sacerdoti PSV di nome GIUSEPPE: il fondatore don Bepo (+1975), don Capelli (+2003) e don Bracchi 2° e 5° superiore, don Rota (+1961), don Poloni (+1997) don Pellegrini (+1998). A don Bracchi un caro augurio. A tutti gli altri il ricordo nella preghiera.

    gingol

     

     

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