sabato 2 novembre ’19

     

    Frase del Giorno

    Morire è tremendo, ma l’idea di morire senza aver vissuto è insopportabile. (Erich Fromm)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Io credo: risorgerò; questo mio corpo vedrà il Salvatore! Prima che io nascessi, mio Dio, tu mi conosci: ricordati, Signore, che l’uomo è come l’erba, come il fiore del campo. Padre, che mi hai formato a immagine del tuo volto: conserva in me il segno della tua gloria, che risplenda in eterno. Cristo, mio Redentore, risorto nella luce: io spero in te che hai vinto, mi hai liberato dalle tenebre eterne. Spirito della vita, che abiti nel mio cuore: rimani in me, Signore, rimani oltre la morte. Amen

     

    COMMEMORAZIONE DI TUTTI I DEFUNTI:

    Antico è l’uso della Chiesa di pregare per i defunti: «Facciamo ogni anno l’anniversario dei morti, secondo le tradizioni dei nostri antenati» Tertulliano. S. Agostino: «Chi dubita che le preghiere, i sacrifici e le elemosine che si fanno per i defunti non siano loro di sollievo?».  Nel X secolo, S. Odilone abate di Cluny ordinò ai monaci di cantare la sera del 1° novembre l’Ufficio dei Defunti e che il giorno dopo i sacerdoti celebrassero la S. Messa per tutte le anime del Purgatorio. L’usanza a poco a poco divenne universale e la Chiesa la inserì nella sua liturgia il 2 novembre.

    La Parola di Dio del giorno (Gv. 6,37-40)

    Così dice il Signore: “Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”

     

    Riflessione Per Il Giorno (10 Pensieri sui Morti)

    1. La commemorazione dei defunti è opera dei monaci benedettini di Cluny circa 1000 anni fa.
    2. Essa è complementare alla solennità di Tutti i Santi. Il nostro destino, la nostra meta, una volta concluso il cammino della nostra vita cristiana, è il cielo, la vita eterna.
    3. La morte è realtà così dolorosa e misteriosa che molti sono convinti che siamo fatti per morire.
    4. Ma la fede cristiana smentisce le affermazioni fatali e pessimistiche: Gesù ha assunto la morte, ma l’ha anche vinta. In Cristo la morte non è la fine del cammino, ma introduce nella vita eterna.
    5. Nel Nuovo Testamento troviamo la risposta alla morte: Gesù Cristo è morto e risorto per noi.
    6. Nel Credo perciò affermiamo: “Credo la risurrezione della carne e la vita del mondo che verrà”.
    7. La Commemorazione dei defunti ci aiuta riflettere sull’amore di Dio la cui gloria è l’uomo vivente.
    8. Il giorno dei Defunti ci fa ricordare coloro che dormono il sonno della pace nella gloria di Dio, che intercedono dal cielo per noi e ci accompagnano nel cammino della vita.
    9. La Parola di Dio ricorda che è buono e necessario pregare per i defunti per il loro riposo eterno.
    10. Il giorno dei Defunti aiuti a meditare sui “novissimi”: morte, giudizio, inferno e paradiso e ci ricorda che dovremo scontare le pene dopo la remissione delle colpe: il purgatorio.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i nostri familiari, parenti, amici, conoscenti e benefattori defunti

     

    Don’t Forget

    Stasera alla S. Messa delle ore 18,00 nella chiesa del Patronato l’Eco di Bergamo farà memoria dei defunti il cui necrologio è apparso sul giornale. Sarà anche distribuito un libretto con tutti i loro nomi. Oggi è giornata di preghiera per defunti e di visita ai cimiteri. Si può lucrare l’Indulgenza plenaria per i defunti dalle 12,00 del 1° novembre a tutto il 2/11 visitando una chiesa o un oratorio e dal 1° all’8 novembre visitando un cimitero. Per lucrare l’indulgenza occorre essere confessati e comunicati, fare una preghiera per il Papa e un’altra preghiera per i defunti (uno o più) ai quali si vuole applicare l’indulgenza plenaria (Credo, Pater, Ave, Gloria ecc)

     

     

    nell’immagine un dipinto di Aron Wiesenfeld

     

     

     

     

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