VI Settimana di Avvento
9° giorno della novena Vigilia di Natale: “Domani sarà sconfitto il male della terra e regnerà su noi il Salvatore del mondo”.
Iniziamo la Giornata Pregando
O Dio, che ci hai radunato a celebrare in devota letizia la nascita del tuo Figlio, concedi a noi e a tutta la tua Chiesa di conoscere con la fede la profondità del tuo mistero, e di viverlo con amore intenso e generoso, per Cristo nostro Signore. Amen
SHARBEL MAKHLOUF
Nato nel 1828 in Libano, rimasto orfano di padre, ben presto manifestò la vocazione alla vita monastica eremitica: ordinato sacerdote nel 1859 si ritirò in un piccolo romitorio dove visse per 23 anni dedicandosi alla preghiera e al lavoro. Colpito da emiplegia nel 1898 morì dopo pochi giorni: era la vigilia di Natale. La tomba divenne meta di incessante pellegrinaggio: nel 1950 giungevano fino a 15.000 fedeli al giorno.
Ascoltiamo La Parola di Dio (Mt 1,1-25)
Ecco come avvenne la nascita di Gesù: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Destatosi, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Riflessione del giorno (La notte santa di Guido Gozzano)
Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell’ osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei. Il campanile scocca lentamente le sei. Avete un po’ di posto, o voi del Caval Grigio? Un po’ di posto avete per me e per Giuseppe? Signori, ce ne duole: è notte di prodigio; son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe. Il campanile scocca lentamente le sette. Oste del Moro, avete un rifugio per noi? Mia moglie più non regge ed io son così rotto! Tutto l’albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi: Tentate al Cervo Bianco, quell’osteria più sotto. Il campanile scocca lentamente le otto. O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove! S’attende la cometa. Tutto l’albergo ho pieno d’astronomi e di dotti, qui giunti d’ogni dove. Il campanile scocca lentamente le nove. Ostessa dei Tre Merli, pietà d’una sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci! Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella. Son negromanti, magi persiani, egizi, greci. Il campanile scocca lentamente le dieci. Oste di Cesarea – Un vecchio falegname? Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? L’albergo è tutto pieno di cavalieri e dame non amo la miscela dell’alta e bassa gente. Il campanile scocca le undici lentamente. La neve! – ecco una stalla! – Avrà posto per due? Che freddo! – Siamo a sosta – Ma quanta neve, quanta! Un po’ ci scalderanno quell’asino e quel bue… Maria già trascolora, divinamente affranta… Il campanile scocca La Mezzanotte Santa. È nato! Alleluia!
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti gli ospiti delle case del Patronato, giovani e adulti, italiani e stranieri.
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