Sabato 25 febbraio 2023

     

    Tempo di Quaresima  

     

    Aforisma di Papa Francesco

    La cenere sul capo ci ricorda che siamo polvere e in polvere torneremo. Ma su questa nostra polvere Dio ha soffiato il suo Spirito di vita.

     

    Preghiera del giorno

    Dio onnipotente ed eterno, guarda con paterna bontà la nostra debolezza e fragilità, stendi la tua mano potente a nostra protezione e rinvigorisci i nostri propositi in questo tempo di Quaresima. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santi del giorno

    S. Callisto Caravario e S. Luigi Versiglia

    Callisto Caravario nacque a Cuorgnè (To) nel 1903: allievo all’Oratorio di Valdocco, nel 1922 vi incontrò Mons. Luigi Versiglia Nel 1924, partì per la Cina: fu mandato a Macao, e poi per due anni nell’isola di Timor e il 18-5-1929 Mons. Versiglia lo ordinò prete.

    Il 25-2-1930 i due missionari viaggiavano in barca verso la missione di Linchow: una banda di pirati bolscevichi li intercettò, esigendo il pagamento di un’ammenda. Saliti a bordo i comunisti trovando tre giovani catechiste e vollero portarle con loro, ma i due missionari si interposero e furono attaccati a bastonate e legati, mentre i pirati saccheggiavano i loro beni e bruciavano libri e breviari.

    Le giovani videro i missionari che si confessavano a bassa voce l’un l’altro, prima di essere fucilati in un bosco di bambù. Così i due calici sognati da Don Bosco furono elevati al Cielo! Giovanni Paolo II nel 1983 li ha beatificati e proclamati santi nel 2000 con altri 118 martiri cinesi.

     

    Parola di Dio Isaia 58,9-14; Luca 5,27-32

    Così dice il Signore: «Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio.

    Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate.

    Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato».

     

    Riflessione del giorno di don Luigi Epicoco

    Perché si digiuna? In realtà Gesù corregge parzialmente questo interrogativo così da indicarci una chiave di lettura diversa: “Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno”.

    Una simile risposta fa comprendere subito che la domanda vera è “per chi” non “perché”. Infatti il digiuno è in funzione di qualcuno. “Per chi” ci ricorda che alcune cose vengono fatte affinché una relazione di amore non smetta mai di esserlo. Infatti se chi amiamo è con noi, abbiamo tutti i motivi per essere nella gioia, ma se chi non amiamo non è con noi allora è giusto che quella mancanza non venga soffocata in nessun modo, ma venga accolta come un modo attraverso cui si esprime l’amore.

    Infatti l’amore vero dà gioia e dolore allo stesso tempo. Chi vuole escludere il dolore automaticamente esclude la gioia. Il digiuno cristiano è un modo attraverso il quale noi ci ricordiamo di almeno tre cose importanti:

    1) la prima è “che non di solo pane vive l’uomo”, e cioè che nessuna cosa materiale può mai veramente soddisfare la fame di amore e di senso che ci portiamo nel cuore.

    2) la seconda cosa è che il Signore ci ha fatti abbastanza liberi da poter anche non essere succubi dei nostri bisogni, e ogni tanto dire di no a sé stessi ci aiuta a fortificare la nostra libertà.

    3) la terza cosa riguarda proprio il rapporto con Gesù: digiunare, infatti, è un modo per essere solidali con la Sua passione che continua a rimanere viva nel dolore e nella passione di ogni uomo e ogni donna di questo tempo e in ogni parte del mondo.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché la pratica del digiuno quaresimale ci aiuti a sentire fame e sete di Dio; a vincere le nostre passioni e a solidarizzarci con il nostro prossimo più bisognoso.  

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO PARIGI, FRANCIA

    La Torre Eiffel illuminata con i colori della bandiera ucraina a un anno esatto dall’inizio dell’invasione russa – AP PHOTO / CHRISTOPHE ENA.

     

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