Sabato 26 febbraio 2022

     

    7.a settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma del giorno di Charles Bukowski

    La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.

     

    Preghiera del giorno

    Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi. Santi e sante di Dio, pregate per noi. Nella tua misericordia, salvaci Signore.

    Da ogni male, salvaci Signore. Da ogni peccato, salvaci Signore. Dalla morte eterna, salvaci Signore. Per la tua incarnazione, salvaci Signore. Per la tua morte e resurrezione, salvaci Signore.

    Per il dono dello Spirito Santo, salvaci Signore. Noi peccatori ti preghiamo, ascoltaci Signore. Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Porfirio di Gaza

    È un santo che ha legato il suo nome alla città di Gaza, luogo oggi al centro delle cronache, ma per il cristianesimo culla di un’importante filone monastico nei primi secoli.

    Porfirio era nato intorno al 347 in agiata famiglia di Tessalonica. A 31 anni decise di abbracciare la vita monastica e ritirarsi nel deserto di Scete in Egitto. Cinque anni dopo, andò pellegrino a Gerusalemme dove distribuì i suoi beni ai poveri.

    Colpito dal suo comportamento, il vescovo di Gerusalemme, Giovanni, nel 392 lo ordinò sacerdote a 45 anni, affidandogli la custodia delle reliquie della S. Croce. Tre anni dopo, alla morte del vescovo Eneo, fu chiamato a succedergli a Gaza, dove guidò per 25 anni questa comunità. Morì il 26 febbraio 420.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 10,13-16

    In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio.

    In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

     

    Riflessione del giorno di don Davide Rota

    “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde” Lc 11,14-23. “Chi non è contro di noi, è per noi”. Mc 9,38-40. Si tratta di due famose affermazioni di Gesù che però sembrano essere in contraddizione l’una con l’altra: se infatti la seconda apre a una prospettiva di apertura e tolleranza, la seconda non ammette spiragli di sorta: o sei con me, o contro di me!

    Ma se si analizzano con attenzione, si scopre che le due affermazioni non si contraddicono perché semplicemente parlano di due realtà diverse. Anzitutto il soggetto della prima affermazione è “me” cioè l’io che in questo caso è Gesù: Gesù sta parlando di sé, della sua persona.

    Quello che dice è perfettamente coerente con le altre affermazioni: “Senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5) e: «Senza di lui (il Verbo) niente è stato fatto di tutto ciò che esiste» (Gv1,3). Il soggetto della seconda affermazione invece è “noi”: “chi non è contro di noi, è per noi!”.

    Siccome è ancora Gesù che dice questa parola ai discepoli, è evidente che “noi” significa Cristo coi suoi discepoli: in altre parole si sta parlando della chiesa, della comunità dei battezzati e dei credenti in Cristo. Siccome la chiesa non potrebbe esistere senza Gesù, è chiaro che “senza di lui non possiamo far nulla”.

    La prima frase è fondata sull’aut – aut: senza Gesù, non c’è creazione, né redenzione, né Regno di Dio, né chiesa, né salvezza… La seconda frase invece è fondata sull’et – et; cioè sul fatto che, accettato Gesù, tutto diventa possibile, anche il fatto che stia lavorando a nostro favore, anche chi, pur non essendo dei nostri, non è contro Gesù.

    La fede in Cristo rende così possibile la massima tolleranza…e non è poco in tempi di crescente chiusura e insofferenza nei confronti di chi la pensa diversamente.    

       

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché la fede in Gesù Cristo ci aiuti a vincere chiusure e diffidenze e ci apra al dialogo e all’incontro.

     

    Don’t Forget! Foto storiche del Patronato S.V.

    La Paz, Bolivia 1966

    Foto dei “mitici” operai della prima ora alla Ciudad del Niño di La Paz anno 1966: da sinistra

    Rossi Antonio, Finazzi Giuseppe, Pezzetti Camillo, Cuter Natale, Ferrari Pippo, Giani Emilio, DON ANTONIO BERTA, Berta Marisa, Breda Giancarlo, Pagani Piera, Cattaneo Piera, Mazzoleni Anna, Fiorana Pinuccia, don Carlo Parisotto.

     

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