Sabato 27 dicembre 2025

     

    Ottava di Natale

     

    Avvenne il 27 dicembre…

    1612 – Nettuno è osservato per la prima volta da Galileo, ma non è riconosciuto come pianeta.

    1831 – Charles Darwin si imbarca per il suo storico viaggio a bordo del HMS Beagle

    1978 – La Spagna è democratica dopo 40 anni di dittatura: il re Juan Carlos I sanziona la nuova costituzione.

    1985 – Terroristi palestinesi uccidono 20 persone negli aeroporti di Roma e di Vienna.

    2003 – Un libro-bomba esplode, senza conseguenze, nell’abitazione bolognese di Romano Prodi, all’epoca presidente della Commissione europea.

     

    Aforisma dalla 1.a lettera di S. Giovanni Apostolo

    “Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita…noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.”.

     

    Santo del giorno

    È il più giovane apostolo di Gesù e uno dei 4 evangelisti. Scrisse il 4° Vangelo con particolare attenzione ai miracoli del Maestro e si definisce «colui che annuncia ciò che ha visto con i propri occhi». Giovanni è pescatore di Galilea. Gesù lo sceglie mentre è intento a sistemare le reti con suo fratello Giacomo e gli altri pescatori Simone e Andrea.

    I due fratelli verranno soprannominati da Gesù: “Figli del tuono” per il loro temperamento impetuoso. Giovanni è seduto accanto a Gesù durante l’ultima cena. Poco prima di morire crocifisso, il Figlio di Dio affida a Giovanni, suo apostolo prediletto, la Madonna dicendogli: «Ecco tua madre». E ancora è Giovanni il primo apostolo a riconoscere Gesù risorto quando appare sul Lago di Galilea.

    Giovanni va in Asia Minore dove dà vita a molte chiese. A Roma rimane illeso dopo essere stato gettato in olio bollente ed è esiliato sull’isola di Patmos (Grecia) dove scrive l’Apocalisse. Poi si stabilisce a Efeso (Turchia) con Maria, madre di Gesù, dove l’apostolo si spegne in età avanzata, secondo la tradizione nel 104, sotto il regno di Traiano. 

     

    Preghiera Colletta

    O Dio, che per mezzo del santo apostolo Giovanni ci hai dischiuso le misteriose profondità del tuo Verbo, donaci intelligenza e sapienza per comprendere l’insegnamento che egli ha fatto mirabilmente risuonare ai nostri orecchi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen 

     

    Parola di dio Giovanni 20,2-8

    Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.

    Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

     

    Riflessione del giorno

    Si deve conoscere la meta prima del percorso. Chi non ha uno scopo non prova quasi mai diletto in nessuna operazione. Incrociamo tra loro due voci, identiche per tema e per epoca storica, anche se di lingua differente. La prima frase che proponiamo appartiene a uno scrittore tedesco che aveva assunto uno pseudonimo francese, Jean Paul (1763-1825). Egli traccia simbolicamente un disegno che comprende due componenti: lo Ziel, cioè la meta da raggiungere, e una Bahn o via tra le tante possibili.

    Il primato va alla prima componente, cioè la meta, che dovrebbe comandare il percorso da scegliere. Troppo spesso questa logica viene ribaltata. Non interessa la verità da raggiungere, il significato ultimo di un’azione; ci si mette per strada e poi si vedrà. Anche in religione alcuni studiosi hanno sottolineato che per molti è più importante un percorso che il discorso. Si procede sulla base di impulsi e non di motivazioni, a imperare è il fare prima del pensare. Nonostante l’apparente facilità di tale impostazione di vita, la seconda voce, quella del nostro Leopardi nel suo prezioso Zibaldone, ci avverte che alla fine un agire disordinato senza uno scopo netto e fondato risulta alienante e deludente.

    Eppure, far capire che è necessaria la ponderatezza nelle scelte, che avendo a disposizione anche il computer, se non hai chiara la finalità della ricerca, rimani a secco, che ogni progetto è tale solo se si prefigge un obiettivo preciso, non è poi una verità così ovvia come può sembrare a prima vista. Individuare con acutezza la finalità ultima dell’agire (per non parlare poi della vita) esige riflessione e pacatezza, virtù ignorate ai nostri giorni. Già l’antico sapiente latino Publilio Siro nel I secolo a. C. ammoniva: «In ogni iniziativa, pensa bene a dove vuoi arrivare!».

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché viviamo il Natale di Gesù nella gioia del cuore, nell’intimità con Gesù, Maria e Giuseppe, nella pace e il perdono con tutti.

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    VENERDÌ 26 DICEMBRE BANDA ACEH, INDONESIA

    Persone in preghiera nella Grande moschea di Baiturrahman per ricordare lo tsunami nell’oceano Indiano, che il 26-12-2004 provocò la morte di circa 230mila persone, la maggior parte delle quali in Indonesia 

    KHAIRU SYUKRILLAH / ZUMA PRESS WIRE VIA ANSA

     

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