XVI settimana T. Ordinario
Aforisma di Enzo Bianchi
Cos’è la giustizia senza la fedeltà di uomini giusti? Cos’è la libertà senza la perseveranza di uomini liberi?
Preghiera
Sii propizio a noi tuoi fedeli, o Signore, e donaci in abbondanza i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre vigilanti nel custodire i tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Pantaleone nato nella seconda metà del III secolo a Nicomedia, nell’odierna Turchia, da madre cristiana, ma non fu battezzato; aveva iniziato una brillante carriera medica quando un prete gli rivelò la potenza di Cristo, medico dell’anima e del corpo.
Convertitosi alla fede cristiana e fiducioso da allora nell’efficacia della preghiera, compì anche miracoli. Per questo fu perseguitato dall’imperatore di Costantinopoli Galerio per la sua adesione alla fede cristiana.
Fu condannato a morte nel 305: gli furono inchiodate le braccia sulla testa, che poi il boia gli mozzò. È il patrono di medici (insieme ai santi Cosma e Damiano) e delle ostetriche. Viene considerato uno dei 14 santi ausiliatori (viene invocato contro le infermità di consunzione).
Parola di Dio Matteo 13,24-30
Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.
Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».
Riflessione da “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano
“I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per sé stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo più in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana.
Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci. […] In un corso del 1° anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano numeri gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero.
Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento che le coppie incontrate fin lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli.
Poi, quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati e stretti uno all’altro. Due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. “Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finché non li si scopre.
Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l’aveva mai detto.”
Intenzione di preghiera
Dall’inizio 2024, nelle carceri italiane 50 persone si sono tolte la vita…ma non risulta che qualcuno abbia fatto qualcosa per loro (come è stato fatto per l’ineffabile eurodeputata Salis): facciamolo noi pregando per i morti e perché ai carcerati non sia negato almeno il diritto alla speranza.
Don’t Forget! Avvenne il 27 luglio…
1214 – Filippo II di Francia sconfigge Giovanni d’Inghilterra nella battaglia di Bouvines.
1794 – La Convenzione nazionale ordina l’arresto di Maximilien de Robespierre.
1953 – USA, Cina, Corea del Nord, e Corea del Sud firmano un armistizio nella guerra di Corea.
1993 – Tre attentati terroristici mafiosi, uno a Milano e due a Roma, causano alcune vittime.
2014 – Vincenzo Nibali vince il Tour de France; è il settimo italiano a riuscire a vincere il Tour
2018 – Si verifica l’eclissi lunare più lunga del XXI secolo, con una magnitudo di 1.613
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