Ottava di Natale
Avvenne il 28 dicembre…
1065 – Viene consacrata l’abbazia di Westminster.
1895 – Parigi 1.a proiezione cinematografica pubblica dei fratelli Lumière: è la nascita del cinema.
1908 – Un terremoto e il successivo maremoto radono al suolo le città di Reggio Calabria e di Messina, con più di 100.000 morti. Fu uno dei sismi più devastanti della storia.
1943 – I fratelli Cervi vengono fucilati presso il poligono di tiro di Reggio Emilia.53
1964 – Giuseppe Saragat eletto quinto presidente della Repubblica Italiana con 646 voti su 963
Aforisma dal Profeta Geremia
“Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.”
Preghiera
O Dio, che oggi nei santi Innocenti sei stato glorificato non a parole ma con il martirio, concedi anche a noi di esprimere nella vita la fede che professiamo con le labbra. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
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Le voci delle piccole vittime della violenza di ogni tempo e di ogni luogo oggi si fanno sentire forte grazie alla celebrazione dei Santi Innocenti Martiri, i bimbi uccisi per volere del re Erode. Nel loro dolore c’è la sofferenza di tutti quei piccoli che ancora oggi pagano l’egoismo degli adulti.
La scena proposta dalla liturgia oggi colpisce al cuore: il re della Giudea, spaventato da ciò che Gesù avrebbe potuto diventare, ovvero un nuovo “sovrano” come annunciato dai Magi, decise di far uccidere tutti i bambini nati alla stessa epoca.
La provocazione è ancora attuale: gli adulti oggi sono pronti a lasciare che le nuove generazioni diventino ciò a cui sono chiamate o preferiscono soffocare il loro destino per evitare ogni “rischio”? Credere significa anche dare credito al futuro, affidarsi totalmente a un neonato inerme, nato in una “periferia” e adagiato in una mangiatoia.
Parola di Dio del giorno Matteo 2,13-18
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
Riflessione S. Quodvultdeus, vescovo di Cartagine, V sec.
«Che cosa temi, o Erode, ora che hai sentito che è nato il Re? Cristo non è venuto per detronizzarti, ma per vincere il demonio. Tu questo non lo comprendi, perciò ti turbi e infierisci; anzi, per togliere di mezzo quel solo che cerchi, diventi crudele facendo morire tanti bambini.
Le madri che piangono non ti fanno tornare sui tuoi passi, non ti commuove il lamento dei padri per l’uccisione dei loro figli, non ti arresta il gemito straziante dei bambini. La paura che ti serra il cuore ti spinge a uccidere i bambini e, mentre cerchi di uccidere la Vita stessa, pensi di poter vivere a lungo, se riuscirai a condurre a termine ciò che brami.
Ma egli, fonte della grazia, piccolo e grande nello stesso tempo, pur giacendo nel presepio, fa tremare il tuo trono; si serve di te che non conosci i suoi disegni e libera le anime dalla schiavitù del demonio. Ha accolto i figli dei nemici e li ha fatti suoi figli adottivi».
Intenzione di preghiera per la settimana
Preghiamo perché l’esperienza di Giovanni, il discepolo prediletto di Gesù, ci aiuti a unire nella nostra vita la preghiera e l’azione, l’impegno e la contemplazione.
Don’t Forget! Don Martino Campagnoni
È morto dopo una breve malattia il nostro don Martino Campagnoni, decano di tutti i preti non solo viventi, ma anche di quelli che sono morti in quasi un secolo di storia del Patronato S. V. Il Signore l’ha chiamato a sé la notte di Natale e pensiamo che anche questo sia un segno non casuale per un uomo che ha fatto della fedeltà a Dio, a don Bepo e al Patronato e persino al territorio e alla gente di Clusone che l’ha accolto e gli ha voluto bene.
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Stamattina alle ore 10,00 nella Basilica di Clusone si celebrano le esequie di don Martino Campagnoni morto il 25 dicembre, nella notte in cui tutte le chiese celebrano la nascita di Gesù. Don Martino che il prossimo 4-1-2025 avrebbe compiuto i 98 anni, è nato a Costa Volpino (Bg) nel 1927. Accolto fin da piccolo nel Patronato S. Vincenzo, in pratica vi ha trascorso tutta la vita, molti di più del fondatore don Bepo.
Ordinato nel 1951 prete del P.S.V. dopo 10 anni a Bergamo da vicerettore, nel 1961 assume la direzione della casa di Clusone e la mantiene per 63 anni fino alla morte, del resto tutta la sua vita è segnata dai…record: è la persona più longeva (98 anni) del Patronato, il prete con il ministero più lungo (73 anni) lo scrittore di libri più prolifico (una ventina).
Ora il suo corpo riposa nella Cappella dei preti del Cimitero di Clusone e il suo nome sarà per sempre collegato con il P. S. V. della cittadina, ma l’affetto e la gratitudine rimarranno vivi nel cuore di tutti noi.
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