3a Settimana di Quaresima
Avvenne il 29 marzo…
1516 – La Serenissima Repubblica di Venezia istituisce il “ghetto”, primo in Europa, dove gli ebrei veneziani erano costretti a risiedere.
1973 – Gli ultimi soldati USA lasciano Saigon. I morti della guerra del Vietnam sono 930 000 nord-vietnamiti, 180 000 sud-vietnamiti e 45 000 statunitensi.
1974 – Nello Shaanxi (Cina) 7 contadini scavando un pozzo per l’acqua scoprono il mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang; la scoperta riporterà alla luce l’Esercito di terracotta
2004 – Sette paesi dell’ex-Patto di Varsavia entrano a far parte della NATO: Bulgaria, Estonia, Lituania, Lettonia, Romania, Slovacchia e Slovenia.
2017 – Il Regno Unito dà formalmente inizio alla Brexit
Aforisma dal Profeta Osea 6
“Dice il Signore: il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti”
Preghiera
O Dio, nostro Padre, che nella celebrazione della Quaresima ci fai pregustare la gioia della Pasqua, donaci di contemplare e vivere i misteri della redenzione per godere la pienezza dei suoi frutti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

Nativo della Lombardia, Bertoldo fu intorno al 1230 secondo priore generale dei Carmelitani. Gli si attribuisce una visione, durante la quale vide portare in cielo dagli angeli le anime di molti carmelitani uccisi dai saraceni.
Il domenicano Stefano di Salignac che attribuì erroneamente la composizione della regola carmelitana ad Aimerico di Malefaida da Salignac, patriarca di Antiochia (1142-93), disse che questo aveva tra i Carmelitani un nipote, «un uomo santo e famoso».
Costui ricevette un nome e una qualifica nella cosiddetta Epistola Cyrilli, pubblicata dopo l’anno 1378 da un carmelitano, che lo dice fratello, non più nipote, di Aimerico, di nome Bertoldo e primo priore generale dei Carmelitani.
Un testo del monaco greco Phocas che nel 1177 visitò il Carmelo, identificò Bertoldo con un vecchio monaco di Calabria. Bertoldo guidò la sua comunità per 45 anni e sembra essere rimasto lì fino alla sua morte, avvenuta intorno al 1195.
Parola di Dio del giorno Luca 18,9-14
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Riflessione Monsignor Ravasi: Mattutino
Nessun uomo è un’isola, completo in sé. Ciascuno di noi fa parte di un continente, un pezzo di terraferma. «Ci sono persone che parlano un momento prima di pensare». Proviamo a ribaltare questo aforisma del moralista francese La Bruyère. Prima di parlare, creiamo uno spazio di silenzio e di riflessione e in quest’oasi lasciamo echeggiare le parole che sopra sono state trascritte.
A proporle è un grande poeta inglese, John Donne, vissuto tra il 1500-1600, in una raccolta intitolata Devozioni. È una meditazione spirituale sul mistero dell’uomo, «l’unico essere animale per il quale il suo stesso esistere è un problema da risolvere», come ha detto un filosofo, Erich Fromm. Ora, l’umanità è stata creata – è la Genesi (1, 27) a dircelo – come immagine divina proprio perché è maschio e femmina, cioè votata a una relazione interpersonale, a un incontro fecondo e, perciò, capace di imitare il Creatore attraverso la generazione. Ma c’è di più.
Noi apparteniamo a un orizzonte genetico comune, l’«umanità» appunto, che è il nostro «continente» di cui siamo una porzione. Invano abbiamo eretto le frontiere delle razze, delle classi, delle divisioni: noi rimaniamo tutti figli di Adamo, deboli e gloriosi al tempo stesso, capaci di infamie e di eroismi. Ed è per questo che dobbiamo combattere la grande tentazione di isolarci, perché da soli non bastiamo a noi stessi. L’autismo spirituale e culturale è un dramma peggiore di quello psicologico e guarirlo è un’impresa ardua.
Ritorniamo, allora, a guardarci negli occhi, a estrarre non la spada del duello ma la voce del dialogo, dato che tutti abbiamo una lingua paterna comune, quella dell’unico Creatore, iscritta nelle nostre anime e coscienze.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché lo Spirito Santo faccia fiorire nella Chiesa l’integrità della fede, la santità della vita, la carità fraterna, perché, stretta alla croce, innalzi i suoi germogli fino al cielo.
Don’t Forget! Foto della settimana
SABATO 22 MARZO ROMA, ITALIA
Un gruppo di fedeli partecipa sotto la pioggia alla S. Messa per il Giubileo dei pellegrini dell’Arcidiocesi di Napoli in piazza San Pietro
CHRISTOPHER FURLONG/GETTY IMAGES
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