Tempo di Natale
Avvenne il 4 gennaio…
1717 – Paesi Bassi, Regno di Gran Bretagna e Francia firmano la triplice alleanza contro la Spagna.
1944 – 1.a battaglia di Cassino con distruzione dell’abbazia da parte degli alleati.
2004 – Centro NASA di Pasadena: prime immagini dalla sonda spaziale Spirit, atterrata su Marte.
2006 – Ehud Olmert sostituisce il premier israeliano Ariel Sharon, non più in grado di governare.
2010 – Inaugurato il Burj Khalifa, a Dubai, il grattacielo più alto del mondo con 828 metri
Aforisma di Gandhi
“Sii tu il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
Preghiera
Dio onnipotente, il Salvatore che è venuto come luce nuova per la redenzione del mondo sorga per rinnovare sempre i nostri cuori. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Nata a Foligno nel 1248 Angela, dopo essersi recata ad Assisi ed aver avuto esperienze mistiche avviò un’intensa attività apostolica per aiutare il prossimo e soprattutto i suoi concittadini affetti da lebbra.
Una volta morti marito e figli diede tutti i suoi averi ai poveri ed entrò nel Terz’Ordine Francescano: da quel momento visse in modo cristocentrico, ovvero tramite l’amore giunse all’identica mistica con Cristo. Per i suoi scritti assai profondi è stata chiamata “maestra di teologia”.
Morì il 4-1-1309. Il 3 aprile 1701 furono concessi Messa ed Ufficio propri in onore della Beata. Infine il 9 ottobre 2013 Papa Francesco, accogliendo la relazione del Prefetto delle Cause dei Santi, ha iscritto Angela da Foligno nel catalogo dei Santi, estendendone il Culto liturgico alla Chiesa Universale.
Parola di Dio del giorno Giovanni 1,35-42
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?».
Gli risposero: «Rabbi – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Riflessione del Card. Giacomo Biffi
La fede non è qualcosa che va contro l’evidenza, va oltre essa. L’evidenza ci sta dicendo, “C’è un altro paese. C’è qualcosa oltre la pura ragione” (Alister McGrath)
Intorno a noi un mondo ha scelto e sceglie consciamente di dimenticare Chi si festeggia. Vediamo la luce, ma non ne scorgiamo la fonte, illudendoci che tutto possa rimanere illuminato. Quando le tenebre caleranno ci meraviglieremo: come mai è diventato così buio? Cercheremo l’accendino nei cassetti, a tentoni, dimenticandoci che chi illumina non siamo noi.
Ecco, vi annunzio una grande gioia (Lc 2,10). Cosa c’è di più semplice e visibile di un bimbo che nasce? E cosa di più irragionevolmente evidente che è in Lui il senso del nostro esistere? Non siamo più soli: i compagni, gli amici, i parenti ci possono abbandonare.
Ma il Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, unito personalmente per sempre alla nostra natura di creature fragili e dolenti, non ci abbandonerà mai alle nostre tristezze, alla nostra inquietudine, al nostro peccato. Questa è la buona notizia che oggi ci è data.
Intenzione di preghiera per la settimana
Preghiamo per le piccole comunità cristiane del medio Oriente che dimostrano una capacità di fedeltà e resistenza incredibili e in un ambiente spesso ostile danno la loro testimonianza.
Don’t Forget! Le più belle natività della storia dell’arte
MICHELANGELO MERISI (CARAVAGGIO):
NATIVITÀ CON SS. LORENZO e FRANCESCO D’ASSISI
1600 olio su tela cm 268 x 197 sottratto nel 1969 dall’Oratorio di S. Lorenzo, Palermo. Attualmente disperso.
Il pittore Michelangelo Merisi è nato a Milano il 29-9-1571 ed è morto a Porto Ercole, il 18-7-1610. L’opera che oggi presentiamo è stata rubata dalla mafia e mai più ritrovata.
Durante la peregrinazione siciliana Caravaggio realizzò per l’Oratorio della Compagnia di S. Lorenzo di Palermo la “Natività con i SS. Lorenzo e Francesco d’Assisi” opera che rivela ancora una volta la religiosità dell’artista intimamente legata al senso doloroso della vita. Il tema evangelico è riletto in modo originale dall’autore, che, infrangendo gli schemi iconografici tradizionali, assegna ai personaggi i tratti della gente semplice, con un’intensità espressiva unica. La tela racconta la nascita di Cristo con realismo autentico: i santi e le madonne del Caravaggio hanno infatti le fattezze degli emarginati, dei poveri da lui conosciuti nel suo peregrinare e fuggire in lungo e in largo per l’Italia.
Nella Natività palermitana ogni personaggio è colto in un atteggiamento spontaneo: S. Giuseppe, giovane rispetto all’iconografia tradizionale, volge le spalle allo spettatore, è avvolto in un manto verde e dialoga col pastore che si trova dietro la figura di Francesco d’Assisi. L’estemporanea presenza di S. Francesco è un tributo all’Oratorio, che all’epoca era passato alla Compagnia a lui devota costituitasi già nel 1564. La figura a sinistra è S. Lorenzo. La Madonna ha le sembianze di una donna comune, dal volto malinconico: forse già presagisce il destino del figlio, posto sopra un piccolo giaciglio di paglia.
Il bue è chiaramente visibile, mentre l’asino si intravede appena. Proprio sopra il Bambino c’è infine un angelo planante, simbolo della gloria divina che irrompe nell’evento illuminandolo. A conferire particolare drammaticità all’evento è il gioco di colori e luci che segna questa fase creativa del pittore. Con quest’opera Caravaggio si è conformato alle direttive della Controriforma uscite dal Concilio di Trento, che aveva assimilato mediante il neo-pauperismo di san Carlo Borromeo.
Contro le eresie luterane, la povertà e la semplicità non sono più proposte come due pesti da evitare, ma come due opportunità di riscatto dal peccato per la vita eterna.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.