I settimana di Avvento
Avvenne il 7 dicembre…
1851 – Viene brevettato il frigorifero.
1852 – I cosiddetti martiri di Belfiore vengono giustiziati.
1941 – I giapponesi attaccano la base navale statunitense di Pearl Harbor. L’episodio segna l’ingresso ufficiale degli Stati Uniti d’America nella seconda guerra mondiale.
1979 – Le Brigate Rosse uccidono a Roma il maresciallo Mariano Romiti.
aforisma di S. Ambrogio
“Non sono da annoverare tra i discepoli di Cristo coloro i quali pensano che la durezza sia da preferire alla dolcezza, la superbia all’umiltà e che, mentre invocano per sé la divina pietà, la negano agli altri.”
Preghiera
Risveglia la tua potenza, o Signore, e con forza vieni in nostro soccorso, perché la tua grazia vinca le resistenze dei nostri peccati e affretti il momento della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Di nobile famiglia romana, nacque a Treviri ove il padre era prefetto. Ancora giovane, fu mandato governatore a Milano, dove in quel tempo era vacante la sede episcopale, a causa delle discordie tra cattolici e ariani per l’elezione del nuovo Vescovo. fu Il nuovo governatore Ambrogio intervenne a pacificare gli animi, ma appena comparve tra la folla, un bimbo gridò: Ambrogio vescovo e dopo di lui, cattolici ed ariani insieme vollero l’elezione.
Essendo solo catecumeno, dovette prima ricevere il battesimo, poi il sacerdozio e l’episcopato. Con cuore di padre governò le anime a lui affidate: amorevole con tutti, era allo stesso tempo severo e intransigente verso i nemici della Chiesa.
Tra i suoi frutti ci fu la conversione di S. Agostino che battezzò a Milano. Dopo la strage di Tessalonica, impedì all’imperatore Teodosio di entrare in chiesa finché non avesse fatto penitenza. E dopo molte lotte e sacrifici, morì a Milano il 4 aprile 397.
Parola di Dio del giorno Matteo 9,35-10,1.6-8
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Riflessione dagli scritti di S. Ambrogio
Raccogli l’acqua di Cristo, quell’acqua che loda il Signore (N.d.R. Ambrogio fa riferimento al Salmo 23,2: “Dio l’ha fondata sui fiumi”). Raccogli da più luoghi l’acqua che lasciano cadere le nubi dei profeti. Chi raccoglie acqua dalle montagne e la convoglia verso di sé, o attinge alle sorgenti, lui pure, come le nubi, la riversa su altri.
Riempine dunque il fondo della tua anima, perché il tuo terreno sia innaffiato e irrigato da proprie sorgenti. Si riempie chi legge molto e penetra il senso di ciò che legge; e chi si è riempito può irrigare altri. La Scrittura dice: «Se le nubi sono piene di acqua, la rovesciano sopra la terra» (Qoeleth 11, 3). I tuoi sermoni siano fluenti, puri, cristallini, sì che il tuo insegnamento morale suoni dolce alle orecchie della gente e la grazia delle tue parole conquisti gli ascoltatori perché ti seguano docilmente dove tu li conduci.
Il tuo dire sia pieno di sapienza. Anche Salomone afferma: Le labbra del sapiente sono le armi della Sapienza, e altrove: Le tue labbra siano ben aderenti all’idea: l’esposizione dei tuoi discorsi sia lucida, splenda chiaro il senso senza bisogno di spiegazioni aggiunte; il tuo discorso si sappia sostenere e difendere da sé e non esca da te parola priva di senso.
Intenzione di preghiera per la settimana
Preghiamo per i governanti del mondo, perché abbandonino la corsa alle armi ed usino delle risorse naturali per il progresso civile e morale dei popoli.
Don’t Forget! In vista dell’anno Santo: I Simboli della Speranza
Questo quadro dipinto nel 1542 da Giorgio Vasari per il soffitto del Palazzo Corner-Spinelli a Venezia rappresenta in sintesi perfetta l’allegoria della virtù della speranza con tutti i suoi simboli. Vediamoli:
IL COLORE VERDE
la donna del quadro è vestita di verde colore associato alla speranza perché ricorda la natura che rinverdisce dopo l’inverno che l’ha ricoperta di neve e l’ha rinsecchita. Il colore verde che richiama la rinascita e la ripartenza della vita è diventato il simbolo steso della speranza.
L’ÀNCORA
L’àncora che tiene ferma la nave quando giunge in terraferma, nel Nuovo Testamento è simbolo di speranza nelle promesse di Dio e, grazie alla Pasqua, si identifica con Gesù, che con la sua croce e risurrezione, ha condotto i credenti sulla terraferma della comunione con Dio, dove egli è entrato per primo.
LA COLOMBA
Colomba simbolo di speranza perché richiama lo Spirito Santo che è la fonte della speranza cristiana e perché ricorda la colomba che Noè fece volare fuori dell’arca per verificare se la vita stesse rinascendo dopo il diluvio, colomba che tornò col ramoscello d’ulivo simbolo della pace
LA PREGHIERA
La donna ha le mani giunte e guarda in alto nell’atteggiamento tipico di chi prega: la preghiera non solo aiuta a guardare “oltre” e a vedere Dio, ma consente anche di guardare con speranza il futuro sapendo che Dio non compirà tutti i nostri desideri, ma manterrà tutte le sue promesse.
NOÈ E LA VITE
Nel quadro Noè abbraccia la vite perché dopo il diluvio fu lui a coltivare per primo l’albero e a produrre vino: il che è un messaggio di speranza perché indica come persino dopo una strage spaventosa come il diluvio la vita sia ripartita e con essa il lavoro e il divertimento (Noè infatti si ubriacò). Ma la vite è anche simbolo di Gesù (Io sono la vite, voi i tralci) che Noè abbraccia come suo salvatore.
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