sabato 7 gennaio ’17

    Tempo di Natale

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    “Signore, non so quello che voglio, ma di una cosa sono certo: il meglio è la tua volontà. Aiutami ad essere pronto a compiere in qualsiasi tempo e situazione la tua volontà d’amore per noi, adesso e al tempo della mia morte. Amen”

      

    RAIMONDO DI PEÑAFORT

    sacerdote dell’Ordine dei Predicatori (Domenicani): conoscitore del diritto canonico, scrisse fruttuosamente sul sacramento della penitenza e, maestro generale, preparò la nuova redazione delle Costituzioni dell’Ordine; morì in avanzata vecchiaia a Barcellona, Spagna nel 1276. Raimondo = dal tedesco “intelligenza protettrice”. Oggi si ricorda anche S. Anselmo eremita (sec XII) e S. Crispino Vescovo di Pavia (sec V)

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Mt 4,12-25)

    “Saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazareth, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».  Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo”.

     

    La riflessione del giorno (Mons. Ravasi)

    Mio Signore! In cielo brillano le stelle, gli occhi degli innamorati si chiudono. Ogni donna innamorata è sola col suo amato. E io sono sola qui con te! A Bassora nell’Iraq del sud, nel 713-14 era nata Rabi’a, musulmana venduta poi come schiava. Riscattata, visse in verginità nel deserto, e divenne segno di luce a cui molti si rivolgevano chiedendo consigli, preghiere, conforto. I suoi «detti» furono raccolti dopo la morte nell’801. Lei si rivolgeva a Dio col linguaggio degli innamorati, tipico di ogni esperienza mistica. È una preghiera pura, in cui – per dirla con S. Agostino – si chiede a Dio solo Dio (Nolite quaerere a Deo nisi Deum). È un invito a noi cristiani a riscoprire la contemplazione, il silenzio, l’invocazione di lode, come Rabi’a che confessava in quell’oscurità notturna trapuntata di stelle: «O Amato del mio cuore, non ho che te! O mia speranza, mio riposo, mia gioia, il mio cuore non vuole amare altri che te!». È questa la via per conoscere un islam più genuino e spirituale rispetto alle sue manifestazioni esasperate. Un giorno a Rabi’a si presentò uno che le chiese: «Se mi pento, Dio perdonerà il mio delitto?». «No» rispose la donna «se Dio ti perdonerà, tu ti pentirai». È il primato della grazia divina. E, nella linea della tradizione «mariana» islamica: «Quando nel giorno della risurrezione saremo chiamati, la prima a guidare la fila delle creature sarà Maria, madre di Gesù!».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché Dio ci doni la virtù della pazienza e della perseveranza nel bene.

     

    don’t forget : L’OCCIDENTE E’ AL TRAMONTO?

    SEGNALE 8°: LE MIGRAZIONI. Nei 28 paesi dell’Unione Europea (503 milioni di abitanti) gli stranieri residenti superano i 30 milioni e sono in aumento. Intendiamoci: non sono loro a causare il tramonto d’Europa e Occidente, anzi potrebbero rappresentare un freno al declino. Ma è chiaro che una massa di persone così grande è destinata a cambiare profondamente il volto della società e civiltà occidentali. La domanda a questo punto è: sono pronti o meglio ancora, disposti gli “occidentali” ad accogliere la sfida? Perché chiedere agli stranieri presenti nei nostri paesi di integrarsi è legittimo, ma l’integrazione non può essere concepita come rinuncia all’identità e alla conseguente assimilazione da parte di una minoranza (quella degli stranieri, già importante e comunque destinata a crescere) ai dettami della civiltà dominante…Ma si dovranno mettere in atto forme di dialogo, ascolto e rispetto vicendevole che allo stato dei fatti si notano poco, anzi. E’ in atto infatti una crescente chiusura e insofferenza determinata da una comprensibile reazione al terrorismo e alla migrazione selvaggia che però nessuno sembra in grado di frenare. La sfida è enorme ma l’Occidente deve dimostrare a sé e al mondo di poterla vincere. Altrimenti non sarà il tramonto: scenderà la notte 

     

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