Se la strada è il posto dove finire

     

    Una delle domande più frequenti che ci vengono rivolte dai singoli o gruppi che visitano il Patronato è: «Chi viene accolto, dopo quanto tempo viene dimesso?». La risposta normalmente è: «Dipende: chi ha avuto permesso di soggiorno e contratto di lavoro a tempo indeterminato è invitato a cercarsi un affitto.

    Per gli altri si valuta caso per caso: c’è di tutto infatti, dagli psichiatrici, ai problematici, ai buoni, ma con limiti più o meno gravi, agli inaffidabili, non sempre riconoscibili. In ogni caso valgono 3 criteri. Che uno abbia voglia di darsi da fare, di lavorare: se sta mesi senza far nulla, c’è da sospettare che le sue fonti di reddito siano il furto o lo spaccio.

    Inoltre da chi in cambio dell’accoglienza e delle opportunità di riscatto che gli vengono offerte, non sa restituire altro che problemi e conflitti, c’è poco da sperare. Infine se non lo vedi mai in chiesa (se è cristiano) o in moschea (se è musulmano), significa che in genere non ha limiti né morali, né spirituali e che da uno così puoi aspettarti di tutto.

    Quando uno somma tutte e tre le caratteristiche, l’esperienza insegna che prima o poi si sarà costretti a mettere in atto le dimissioni. «E questi dove vanno a finire?» chiedono. Risposta: «Nell’unico posto che hanno scelto e fa per loro: la strada».

     

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