Terre di Mezzo allarga i suoi orizzonti «Andremo da chiunque vive in strada»

     

    La novità. Domani la firma del rinnovo del protocollo, che verrà inserito nel Servizio Esodo
    Il camper utilizzato in stazione presidierà anche altre zone frequentate dai senza fissa dimora

    Verrà firmato domani alle 11 presso lo Spazio Viterbi in via Tasso il rinnovo del protocollo «Terre di mezzo» che, offrendo risposta ai bisogni delle persone che vivono per strada, migliora le condizioni di sicurezza e vivibilità della stazione ferroviaria e delle aree limitrofe in particolare nelle ore serali. Il progetto prevede da un lato la presenza di operatori sociali, con la funzione di indirizzare verso strutture di accoglienza le persone senza fissa dimora, dall’altro l’impiego nelle ore notturne di guardie giurate, poste a disposizione dalla società Trenord con compiti di sicurezza nel sedime ferroviario.

    «La novità del progetto di quest’anno riguarda la più stretta collaborazione tra Patronato San Vincenzo e Caritas diocesana – dice don Dario Acquaroli, direttore del Patronato San Vincenzo di Sorisole -. Si è deciso di ripensare Terre di mezzo inserendolo nel Servizio Esodo, già attivo nel settore della grave marginalità. Così a partire dalle prossime settimane tutte le sere da lunedì a domenica il camper con i volontari ed operatori del Servizio Esodo sarà non solo presente in stazione, ma anche in giro nelle zone che sappiamo essere luoghi frequentati da chi vive in strada».
    «Più stretta la collaborazione fra il Patronato San Vincenzo e la Caritas diocesana»

    «Terre di mezzo è uno dei servizi destinati a chi vive in situazione di grave marginalità e segna un rafforzamento della sinergia tra Opera del Patronato di Bergamo e di Sorisole, Caritas e Opera Bonomelli, enti ecclesiastici della Chiesa di Bergamo», sottolinea don Roberto Trussardi, direttore di Caritas.

    «Terre di Mezzo – evidenza il vicesindaco del Comune di Bergamo, Sergio Gandi – è fondamentale perché la presenza in stazione non è un problema che va affrontato come tema di ordine pubblico; è più importante che le persone che vivono in strada possano essere incontrate per offrire loro soluzioni concrete ed alternative. Anche gli interventi della Polizia di Stato e Polizia Locale per effettuare sgomberi sono avvenuti in passato sempre alla presenza degli operatori, proprio per agganciare le persone e cercare di dare loro risposte. Gli operatori si muoveranno non solo nell’area della stazione, ma anche in luoghi, dove anche la Polizia Locale periodicamente interviene, come nel caso dell’albergo dismesso alla Celadina, in cui le persone si introducono».

    «È una bella iniziativa che viene riproposta ormai da anni – commenta il prefetto Enrico Ricci – grazie alla collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, che contribuiscono con risorse economiche complessive pari a 60mila euro, ma anche attraverso la fornitura di servizi e beni materiali. La sicurezza urbana passa attraverso la risposta al disagio sociale di chi vive per strada». Il protocollo viene siglato dal prefetto; dal vicesindaco Gandi; dai rappresentanti dell’Asst Papa Giovanni XXIII, della Camera di Commercio Industria e Artigianato, di Confindustria Bergamo, di Imprese & Territorio, di F.S. Sistemi Urbani s.r.l. del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, di Trenord srl, della Fondazione Diakonia Onlus di Caritas Diocesana Bergamasca, dalla Cooperativa Il Mosaico per conto dell’Opera Diocesana Patronato San Vincenzo e della Fondazione don Fausto Resmini, della Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus e del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio.

    Articolo di Laura Arnoldi pubblicato su L’Eco di Bergamo il 15/02/2022

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