Innanzitutto un ringraziamento a chi è stato presente alla festa e anche a chi impedito di essere presente fisicamente lo è stato col cuore e la preghiera.
Vi lasciamo una nota scritta da don Bepo durante gli esercizi spirituali, trascritta da don Arturo Bellini. Un pensiero per tutti voi:
«Porto con me nell’eternità davanti a Dio il nome dei miei figlioli, dei miei cari, dei miei sacerdoti. porto nel mio cuore il nome dei miei benefattori: uno per uno. Quanta bontà ebbero per i miei figlioli: sono felice di poter dopo la morte essere più grato di quanto potei esserlo in vita. Vi prego: continuate ad amare i miei figlioli, la mia morte non faccia sorgere delle ansie. La Provvidenza non muore. Come ha scelto me, così ora ne sceglierà un altro. Chiederò al Signore di essere vicino alla famiglia che mi ha dato di formare in terra, d’essere vicino ai miei sacerdoti, ai miei benefattori. Pregate per me. Se andassi al purgatorio possa esserne presto liberato per i meriti della vostra purezza, della vostra carità. Vi attendo tutti in Paradiso. (Rho 16.09.1954).
Don Bepo ha sempre sentito viva riconoscenza per l’interessamento e la generosità di benefattori ed ex allievi e quando scriveva accompagnava il suo grazie con la preghiera ciascuno per nome. Terminava, invitando a continuare a voler bene ai suoi figlioli tanto più se fragili e pieni di difetti. L’invito è stato ascoltato e la famiglia di don Bepo ha continuato a crescere rigogliosa:
«Nelle case del Patronato – ha detto durante l’inaugurazione del “Patronato in festa 2022” don Davide Rota, superiore del Patronato – sono accolte stabilmente oltre 750 persone, tra cui 200 orfani in Bolivia nella Ciudad de los Niños; 150 giovani e minori non accompagnati a Sorisole; 120 giovani alla Casa del Giovane; 300 nella casa centrale; ogni anno sono 250mila i pasti distribuiti. Questo grazie alla Diocesi, alle istituzioni, alla generosità di tante persone che hanno fiducia in questa realtà da sempre in prima linea nelle situazioni di emergenza. Molti – ha detto don Davide – trovano lavoro, condizione essenziale verso l’autonomia».
All’inaugurazione è intervenuto anche il sindaco Giorgio Gori: «Il Patronato – ha detto – spesso risponde alle emergenze, facendo quello che dovrebbe fare lo Stato. Con questa festa si ricorda don Bepo, che aveva scelto questo luogo per iniziare la sua opera, affrontando le difficoltà con positività, e affidandosi alla Provvidenza. È lo stesso spirito che si ritrova in don Davide. È faticoso, ma meraviglioso, quando centinaia di ragazzi trovano qui casa, spesso anche un lavoro che permette di provvedere a sé stessi. Il Patronato è la più grande impresa educativa che Bergamo abbia conosciuto in questo secolo».
Come don Bepo allora, anche oggi il Patronato è riconoscente verso tutte le brave persone che sostengono e mantengono vivo lo spirito di carità e l’amore verso il prossimo. Un sincero grazie a tutti voi, accompagnato dalla promessa del quotidiano ricordo nella preghiera e l’invito a continuare a voler bene a tutte le persone, giovani e adulti, della nostra grande famiglia. Grazie.
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