XXXIV Settimana T. Ordinario
Avvenne il 1°-12-…
1640 – Il Portogallo riottiene l’indipendenza dalla Spagna e Giovanni IV del Portogallo diventa re
1822 – Pietro I viene incoronato imperatore del Brasile
1923 – In Valle di Scalve (BG) crolla la diga del Gleno causando oltre 350 morti
1955 – A Montgomery (Alabama) Rosa Parks si rifiuta di cedere il posto sull’autobus a un bianco ed è arrestata per aver violato le leggi di segregazione razziale della città
1970 – Il parlamento italiano approva la legge che regola l’istituto del divorzio
2006 – Concluso il viaggio di Benedetto XVI in Turchia che apre al dialogo con ortodossi e islamici
Aforisma africano del Sudan
Vogliamo lasciare in eredità due cose ai nostri figli. Il primo sono le radici; l’altro sono le ali.
Preghiera di don Tonino Lasconi
Signore, Tu ci affidi il giorno, ogni giorno. Lo deponi nelle nostre mani affinché noi lo rendiamo bello, utile, ricco. Signore, ogni giorno è un dono che Tu ci fai per la nostra gioia. Tu infatti non hai bisogno di niente perché non potresti essere più grande, più felice. Il tuo unico desiderio è che noi siamo felici come sentiamo di dover essere. Signore, donaci la tua gioia, perché ogni momento possiamo lodarti, perché ogni giorno possiamo ringraziarti. Amen
Santo del giorno
S. Charles de Foucauld
Charles de Foucauld nacque il 15-9-1858, a Strasburgo. Visse una giovinezza scapestrata, «senza niente negare e niente credere» e intraprese la carriera militare, ma fu congedato «per indisciplina aggravata da cattiva condotta».
Si dedicò così a viaggiare, esplorando il Marocco, il che gli meritò una medaglia d’oro dalla Società di Geografia di Parigi. Tornò in patria scosso dalla fede dei musulmani e si riavvicinò al cristianesimo accostandosi per la prima volta alla confessione. Deciso a «vivere solo per Dio», si recò in Terra Santa e vi abitò come Gesù in povertà e nascondimento.
Ordinato prete, tornò in Africa, in un’oasi del Sahara, indossando una tunica bianca con cuore rosso sormontato dalla croce. A tutti si presentava «fratello universale» e offriva ospitalità; si addentrò ancora più nel deserto, nel villaggio tuareg di Tamanrasset dove trascorse 13 anni pregando (11 ore al giorno) e componendo un dizionario di francese-tuareg (usato ancor oggi).
Il 1-12-1916, la sua casa – sempre aperta– fu saccheggiata da predoni che lo uccisero. Beatificato nel 2005, è stato canonizzato nel 2022 da papa Francesco.
Parola di Dio del giorno luca 21,29-33
Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Riflessione dagli scritti di Charles de Foucauld
La preghiera è il colloquio con Dio, è il grido del vostro cuore verso Dio…Bisogna dunque che sia qualcosa di assolutamente naturale, di assolutamente vero, l’espressione del più profondo del vostro cuore…La preghiera è ogni conversazione dell’anima con Dio, è più ancora, perché ciò contiene, quello stato dell’anima che guarda Dio senza parlare, unicamente occupata a contemplarlo dicendogli che l’ama con i suoi sguardi, pur essendo muta di labbra e anche di pensiero…
È possibile pregare quasi senza pensare, ma bisogna sempre che vi sia molto amore, il più possibile di amore. La preghiera migliore è quella in cui vi è più amore… Qualunque sia il genere di preghiera, pura contemplazione, semplice sguardo rivolto su Dio, attenzione silenziosa e amorosa dell’anima a Dio, meditazione, riflessione, conversazione dell’anima con Dio, effusione dell’anima in Dio, preghiere vocali di ogni specie, ecc. in tutti questi generi e in tutti gli altri, ciò che deve dominare nella preghiera sempre, sempre, è l’amore: qualunque sia il genere di queste preghiere così diverse, che siano mute o cantate, quasi senza pensiero o molto riflettute, ciò che dà loro il loro pregio è l’amore…: per tutti questi generi di preghiera senza eccezione, per tutti i generi possibili resta eternamente vero che la preghiera migliore è quella in cui v’è più amore e che la preghiera è tanto più buona quanto più è amorosa.
Intenzione di preghiera
Perché impariamo a pregare lasciando spazio a Dio, alla sua presenza al suo amore e alla sua grazia.
Don’t Forget! Santi della Carità
Beato P. Adolph Kolping
1813-1865
Adolph Kolping, 4° dei 5 figli di Peter Kolping e Anna Maria Zurheyden, nacque a Kerpen (Colonia) Germania l’8-12-1813. Il padre era pastore e agricoltore che a stento riusciva a mantenere la famiglia così dopo le elementari, Adolph andò a lavorare da un calzolaio di Kerpen e poi in altri laboratori artigiani del circondario.
Finalmente riuscì ad entrare come operaio fisso in una calzoleria di Colonia; era un posto ambito, ma Adolph ricorderà l’ambiente dissoluto e indifferente in cui vivevano i ragazzi di bottega di quel periodo. Nonostante tutto, in lui maturò la vocazione sacerdotale e a 24 anni, aiutato da alcuni benefattori si preparò al sacerdozio che ricevette il 13-4-1845 a Colonia a 32 anni.
Ebbe l’incarico di cappellano e catechista nella parrocchia di S. Lorenzo a Elberfeld (Wuppertal) dove poté conoscere il mondo del lavoro specie artigianale. A Elberfeld, padre Kolping conobbe l’Associazione di artigiani (Gesellenverein) fondata da Johann Gregor Breuer (1821-1897) il che gli diede l’impulso a realizzare un progetto più vasto e dinamico a favore del modo giovanile artigiano.
Nell’autunno 1846, fondò il primo “Gesellenverein” del quale nel 1847 divenne preside; il motto dell’Associazione era “Pregare, imparare, lavorare, con serietà, ma anche in allegria”. Assunto l’ufficio di viceparroco del Duomo di Colonia, fondò nel 1849 anche un altro “Gesellenverein”, che poi diventò il centro mondiale di tutte le organizzazioni di giovani operai, di cui divenne Presidente, come pure lo fu delle associazioni da lui fondate.
Gli scopi culturali di Kolping erano: il cristiano impegnato, l’artigiano valente, il buon padre di famiglia e il cittadino responsabile; animato da grande amore per gli artigiani, esercitò con loro intensa attività non solo caritativa ed evangelizzatrice. Fu apostolo nel giornalismo, fondò e diresse giornali a sfondo popolare abbastanza diffusi. Con la stampa riuscì a raggiungere un vasto pubblico, specie nelle classi sociali dalle quali provenivano i suoi giovani apprendisti artigiani; Kolping fu stimato dal popolo, dai vescovi e da papa Pio IX.
L’esercizio vicario del Duomo, preside dei Gesellenverein, giornalista ed editore e la sua scarsa salute, lo consumarono di fatica e dopo soli 20 anni di sacerdozio, si spense a Colonia il 4-12-1865. Lasciò una comunità di 24.000 soci in 400 località. Il suo sepolcro è diventato meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. Padre Adolfo Kolping, è stato proclamato Beato da Giovanni Paolo II, il 27-10-1991.
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