Venerdì 1 settembre 2023

     

    XXI settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di S. Agostino

    I ricchi: si vede bene quello che hanno, non si vede quello che loro manca.

     

    Preghiera salmo 96

    Il Signore regna: esulti la terra, gioiscano le isole tutte. Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sostengono il suo trono. I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria. Odiate il male, voi che amate il Signore: egli custodisce la vita dei suoi fedeli, li libererà dalle mani dei malvagi. Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore. Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo. Amen

     

    Santo del giorno

    L’epoca in cui visse l’abate Egidio (in francese Gilles) non si conosce con precisione. Alcuni storici lo identificano con l’Egidio inviato a Roma da S. Cesario di Arles all’inizio del secolo VI; altri lo collocano un secolo e mezzo più tardi, e altri ancora datano la sua morte tra il 720 e il 740.

    La leggenda in questo caso non ci viene in aiuto, poiché tra i vari episodi della vita del santo annovera anche quello che viene illustrato da due vetrate e da una scultura del portale della cattedrale di Chartres, in cui è raffigurato S. Egidio mentre celebra la Messa e ottiene il perdono di un peccato che l’imperatore Carlo Magno non aveva osato confessare a nessun prete.

    La tomba del santo, venerata in un’abbazia della zona di Nimes, risaliva all’epoca merovingia, anche se l’iscrizione non era anteriore al secolo X, data in cui fu anche composta la Vita del santo abate, intessuta di prodigi sul tipo delle pie leggende. Numerose sono le testimonianze del suo culto in Francia, Belgio e Olanda.

     

    Parola di Dio del giorno Mt 17,14-20

    Gesù disse ai discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.

    A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.

    Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e cominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

     

    Riflessione dal “mattutino” di Mons. Ravasi

    Nella società del benessere non si fa più nessuna valida distinzione tra il lusso e le necessità. Ci sono centri commerciali così immensi da essere diventati vere e proprie cittadelle dove tante famiglie là trascorrono l’intera domenica, perché la varietà delle offerte – anche di divertimenti – è tale da coprire tutte le esigenze. Ecco, è proprio questa parola «esigenze» ad essere al centro della nostra riflessione odierna.

    Ci aiuta a svilupparla la frase citata, tratta dal saggio The affluent society dell’economista americano John K. Galbraith (1908-2006). La società opulenta, «affluente», come si è soliti dire con un anglicismo, ha travolto il tradizionale concetto di «esigenze». Esso rimandava alle nostre necessità primarie che, certo, variavano da epoca a epoca e secondo i diversi contesti culturali e ambientali, ma si basavano sui fondamentali dell’esistenza.

    Il superfluo era considerato un «lusso», un di più non necessario ma solo voluttuario: è significativo che in inglese «lusso» si dica luxury! Ora si è compiuta una svolta: la società dei consumi non conosce quella distinzione e il concetto di «esigenze» o di «necessario» si è dilatato fino ad abbracciare anche l’opulenza, la sovrabbondanza, il superfluo, l’accessorio. Si ha, così, una mentalità sfrenata nell’«esigere» e questo si rivela non solo in sede commerciale, ma anche semplicemente umana.

    Si pretende tutto, fino all’eccesso, e l’idea di felicità è nel poter comperare tutto quello che brilla e che è piacevole. Invano la sapienza dell’imperatore Marco Aurelio ammonisce: «La maggior parte delle cose che diciamo e facciamo non sono necessarie: chi le elimina dalla sua vita sarà più tranquillo e sereno».

     

    Intenzione di Preghiera

    Preghiamo perché, nella preghiera, non cerchiamo di piegare Dio ai nostri bisogni, ma siamo sempre aperti a capire la sua volontà.

     

    Don’t Forget! La foto della settimana

    VENERDÌ 25 AGOSTO OSLO, NORVEGIA

    La tuffatrice norvegese Asbjorg Nesje si allena davanti all’edificio del teatro dell’opera
    JAVAD PARSA/ NTB SCANPIX VIA AP

     

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