Venerdì 11 luglio 2025

     

    14.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne l’11 luglio…

    1533 – Enrico VIII d’Inghilterra viene scomunicato.

    1899 – Giovanni Agnelli fonda la FIAT a Torino

    1979 – Giorgio Ambrosoli dopo aver testimoniato davanti a giudici USA sui traffici di M. Sindona, è assassinato a Milano mentre rientra a casa.

    1982 – La Nazionale di calcio dell’Italia vince il suo terzo titolo mondiale

    1987 – La popolazione mondiale, secondo l’ONU, oltrepassa i 5 miliardi.

    1995 – I serbi bosniaci catturano la città i Srebrenica: molti degli abitanti vengono assassinati

     

    Aforisma di S. Benedetto

    “Dobbiamo guardarci dal desiderio del male, perché la morte è stata posta alla porta del piacere”.

     

    Santo del giorno

    Benedetto, nato a Norcia intorno al 480 è il patriarca del monachesimo occidentale. Dopo un periodo di solitudine presso il sacro Speco di Subiaco, passò alla forma cenobitica prima a Subiaco, poi a Montecassino.

    La sua Regola, che riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, apre una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. In questa scuola di servizio del Signore hanno un ruolo determinante la lettura meditata della parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima intenso di carità fraterna e di servizio reciproco.

    Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola. Paolo VI lo proclamò patrono d’Europa (24 ottobre 1964).

     

    Preghiera Colletta

    O Dio, che hai costituito il santo abate Benedetto maestro insigne di coloro che dedicano la vita alla scuola del servizio divino, concedi a noi di nulla anteporre al tuo amore, per correre con cuore libero e ardente nella via dei tuoi precetti.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di dio del Giorno

    Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

     

    Riflessione di Papa Benedetto XVI

    San Benedetto, Fondatore del monachesimo occidentale e Patrono del mio pontificato. Comincio con una parola di san Gregorio Magno, che scrive di san Benedetto: “L’uomo di Dio che brillò su questa terra con tanti miracoli non rifulse meno per l’eloquenza con cui seppe esporre la sua dottrina” (Dial. II, 36). Queste parole il grande Papa scrisse nell’anno 592; il santo monaco era morto appena 50 anni prima ed era ancora vivo nella memoria della gente e soprattutto nel fiorente Ordine religioso da lui fondato.

    San Benedetto da Norcia con la sua vita e la sua opera ha esercitato un influsso fondamentale sullo sviluppo della civiltà e della cultura europea. La fonte più importante sulla vita di lui è il secondo libro dei Dialoghi di san Gregorio Magno. Non è una biografia nel senso classico. Secondo le idee del suo tempo, egli vuole illustrare mediante l’esempio di un uomo concreto – appunto di san Benedetto – l’ascesa alle vette della contemplazione, che può essere realizzata da chi si abbandona a Dio.

    Quindi ci dà un modello della vita umana come ascesa verso il vertice della perfezione. San Gregorio Magno racconta anche, in questo libro dei Dialoghi, di molti miracoli compiuti dal Santo, ed anche qui non vuole semplicemente raccontare qualche cosa di strano, ma dimostrare come Dio, ammonendo, aiutando e anche punendo, intervenga nelle concrete situazioni della vita dell’uomo. Vuole mostrare che Dio non è un’ipotesi lontana posta all’origine del mondo, ma è presente nella vita dell’uomo, di ogni uomo.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché la straordinaria eredità spirituale, morale, culturale e sociale lasciata alla chiesa da S. Benedetto sia di nuovo valorizzata e attualizzata alle necessità dei nostri tempi. 

     

    Don’t Forget! Santi e Beati della Carità

    P. Pedro Balzi nel 50° di ordinazione sacerdotale a Ponte Nossa

    PADRE PIETRO BALZI (ma per tutti Padre Pedro) è nato a Lausanne, Svizzera, il 21-12-1926 da Pietro Balzi e Maria Piantoni; aveva una sorella maggiore, Benilde che sarebbe poi diventata suora Canossiana. Nel 1936 la famiglia si trasferì a Ponte Nossa paese di origine dei genitori. A 11 anni Pietro entrò in Seminario a Clusone e poi a 14 passò a Bergamo e venne ordinato sacerdote da Mons. Bernareggi il 3-6-1950. Da subito entrò a far parte della “Comunità Missionaria del Paradiso” di Bergamo, associazione clericale di preti bergamaschi destinati alle diocesi povere di clero.

    Dopo 13 anni di apostolato nel Polesine, in diocesi di Chioggia, dove si distinse per la sua dedizione nei confronti degli alluvionati negli anni ’50, fu tra i primi “fidei donum” bergamaschi a raggiungere la Bolivia dove, in 22 anni di attività, realizzò molte opere come l’ospedale “Giovanni XXIII”, la scuola per infermiere, la scuola materna e i centri periferici della grande parrocchia di Munaypata alla periferia della capitale La Paz a quasi 4.000 metri di altitudine. Quelli boliviani furono anni difficili, che videro il ripetersi di golpes militari in uno dei quali lo stesso P. Pedro fu violentemente percosso il che gli causò la perdita di un rene.

    Nel 1987, a 60 anni, Padre Pedro chiese al Vescovo di Bergamo un “nuovo lavoro” e fu inviato nel Nord-Est del Brasile dove, insediatesi da pochi anni, operavano le Suore Orsoline di Somasca. Sapendo del desiderio di Padre Pedro di lavorare con i lebbrosi, gli segnalarono la possibilità di realizzare una struttura ospedaliera a favore dei lebbrosi a Teresina (Piauì), dove poteva essere loro di grande aiuto come assistente spirituale. Da allora Padre Balzi ha svolto la sua instancabile missione a Teresina, fra le capanne di fango e paglia della borgata di Vila da Paz, in mezzo alla misera e alle malattie, scegliendo di vivere povero in mezzo ai poveri e abitando in una capanna di fango fino agli ultimi mesi della sua vita.

    Nei 22 anni di permanenza Padre Pedro ha realizzato, con l’aiuto dei tanti amici sparsi nel mondo, ma in modo particolare con gli amici di Bergamo, un grande numero di opere e progetti nel quartiere periferico di Vila da Paz nella città di Teresina – Capitale dello Stato del Piauì, nel nordest brasiliano. Padre Pedro ha concluso la sua laboriosa vita terrena il 5 ottobre 2009 e da allora la sua opera viene proseguita con lo stesso impegno da una Fondazione da Lui creata a Vila da Paz in collaborazione con la Associazione Amici di Padre Pedro – Onlus di Bergamo.

    Ricevuto il nulla osta dalla Congregazione per le Cause dei Santi, nel 2020 l’Arcivescovo di Teresina ha dato avvio alla sua causa di beatificazione che ha come postulatore il suo chierichetto poi diventato sacerdote, don Igor Torres. Uomo integerrimo, sacerdote totalmente dedicato al ministero, amico di poveri e povero lui stesso, ha alimentato la sua carità con una fede incrollabile e radicata nella preghiera e in una vita austera e gioiosa insieme.

     

    SERVO DI DIO PIETRO (PEDRO) BALZI SACERDOTE (1926-2009)

    P. Pedro celebra la S. Messa a Vila da Paz – Teresina Brasile

     

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