Venerdì 13 settembre 2024

     

    XXIII settimana T. Ordinario

     

    Avvenne il 13 settembre…

    533 – Belisario sconfigge Gelimero e i vandali nella battaglia di Ad Decimum.

    1743 – Gran Bretagna, Austria e Regno di Sardegna firmano il trattato di Worms.

    1922 –  “Genocidio dei greci d’Asia Minore”: i turchi di Kemal Ataturk appiccano il fuoco al quartiere cristiano di Smirne: migliaia i morti e più di un milione i profughi alla volta di Atene.

    1940 – Con l’invasione italiana dell’Egitto inizia la campagna del Nordafrica.

    1968 – L’Albania esce dal Patto di Varsavia.

    2007 – La Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni è adottata dalle Nazioni Unite

     

    Aforisma di Milan Todorov

    “Sotto il socialismo due più due fa quattro. Sotto il capitalismo anche. Ma vuoi mettere la differenza?”

     

    Preghiera

    O Dio, forza di chi spera in te, che hai fatto risplendere il santo vescovo Giovanni Crisostomo per la mirabile eloquenza e la perseveranza nella tribolazione, fa’ che, illuminati dai suoi insegnamenti, siamo rafforzati dal suo esempio di eroica costanza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Giovanni, nato ad Antiochia (probabilmente nel 349), dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato prete dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato a succedere al patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli.

    L’attività di Giovanni fu apprezzata e discussa: evangelizzazione delle campagne, creazione di ospedali, processioni anti-ariane sotto la protezione della polizia imperiale, sermoni di fuoco con cui fustigava vizi e tiepidezze, severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili alla ricchezza.

    Deposto illegalmente da un gruppo di vescovi capeggiati da Teofilo di Alessandria, ed esiliato, venne richiamato quasi subito dall’imperatore Arcadio. Ma due mesi dopo era di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui il 14-9-407, Giovanni morì. Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti del santo a Costantinopoli, dove giunsero nel gennaio 438.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 6,27-38

    Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.

    Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

     

    Riflessione da “Il Foglio”

    Il Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ha aperto il Meeting di Rimini con un incontro-testimonianza di spessore, non solo per la visione spirituale e il richiamo al dialogo tra le religioni (“in questo momento il dialogo interreligioso è in crisi”), ma anche per il grande realismo umano e politico di fronte alla guerra, scatenata il 7-10 da Hamas, il cui “impatto su entrambe le popolazioni è unico, senza precedenti”.

    La pace va cercata, per la pace bisogna pregare (Pizzaballa ha promosso il 15 agosto la “Supplica per la pace alla B. V. Assunta” festa molto sentita nelle comunità orientali), ma il facile pacifismo e certi giudizi parziali presenti anche nella Chiesa non fanno parte della sua visione e del suo bagaglio d’esperienza. In una intervista ai media vaticani ha parlato di “piccole speranze”, ma ha aggiunto che “non si può parlare in questo momento di pace”. Poi, al pubblico: “La guerra finirà. Io spero che con i negoziati in corso si arrivi a qualcosa, ma ho un po’ di dubbi. Comunque, è l’ultimo treno”.

    Ha ricordato che “per Israele quello che è successo è stato uno choc incredibile. Israele è nato come il paese dove gli ebrei sono a casa e si sentono sicuri, e il 7 ottobre ha mostrato che non lo sono più. Naturalmente, per i palestinesi quello che accade, non solo a Gaza ma in tutto il mondo, è qualcosa di mai visto prima, quindi ha un impatto enorme che ha esasperato sentimenti già esistenti”. Sul riaffiorante antisemitismo: “Una cosa è criticare la politica di un governo, che di per sé è legittimo. Un’altra cosa è dire che non puoi essere ebreo. Questo è inaccettabile e deve essere condannato”.

    E ha criticato tutte le “narrative escludenti, pro Palestina, pro Israele”. Sul ruolo, spesso enfatizzato, della Chiesa è stato realista: “Siamo sinceri, nessuno si aspetta che la comunità cristiana risolva i problemi. Politicamente, siamo più o meno irrilevanti, se posso dirlo. Forse questo farà arrabbiare qualcuno, ma è così”. La testimonianza viene prima delle parole: “La prima cosa è stare lì, esserci”.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per coloro che ad ogni età soffrono a causa della malattia mentale, perché ad essi siano offerte le cure necessarie dalle strutture sanitarie e l’amore dei fratelli.

     

    Don’t Forget! La foto della settimana

    GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE – SINGAPORE

    Fedeli inginocchiati allo stadio nazionale durante la messa celebrata dall’arcivescovo di Singapore e presieduta da papa Francesco, nell’ultima tappa del viaggio nel Sud Est asiatico

    AP PHOTO/GREGORIO BORGIA

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com