2a Settimana tempo di Avvento
nell’immagine un quadro di José Benlliure y Gil
Proverbio del giorno
Chi vive di prestiti, ti cerca per chiederti altri prestiti, non per renderti ciò che gli hai prestato.
Cominciamo La Giornata Pregando
Gesù, tu sei la luce che brilla nella notte del mondo. Noi ti attendiamo nella speranza e desideriamo incontrarti presto faccia a faccia, perché tu sei il Dio misericordioso e fedele che viene a giudicare sull’amore, per instaurare il tuo regno d’amore ineffabile. Vieni Signore Gesù, sposo dell’umanità e rendi le nostre famiglie sempre vigili e in attesa della tua venuta. Amen.
GIOVANNI DELLA CROCE
Nato nel 1540 ad Avila, rimase orfano di padre e dovette trasferirsi con la mamma da un luogo all’altro, mentre completava gli studi. Vestito l’abito dei Carmelitani e ordinato prete, nel 1567 si incontrò con S. Teresa che aveva ottenuto il permesso per la fondazione di due conventi di Carmelitani contemplativi (poi detti Scalzi). Nel 1568 fece parte del primo nucleo di riformati e gli furono affidati vari incarichi. Erroneamente incolpato e incarcerato per un incidente in monastero, fu in carcere che scrisse molte delle sue poesie. Morì a 49 anni nel 1591 a Ubeda
Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 11,16-19)
Gesù disse alla folla: «A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. E’ venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. E’ venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».
BREVE COMMENTO AL VANGELO
Senza Dio, non posso rivolgermi a Lui, né piacergli. Se conto sulle mie forze, andrò di male in peggio, fallirò totalmente, persisterò nella negligenza. Farei di me stesso il centro, invece che farlo di Dio. Adorerò qualche idolo, creato da me, invece che adorare il solo vero Dio, il mio Creatore, se Lui non me lo impedisce con la sua grazia.
Riflessione del giorno (Francesco Alberoni)
C’è gente che fa cento cose tutte bene, gente piena di impegni non solo nel suo campo, ma anche in altri settori. Dirige un’impresa e, nello stesso tempo, si occupa di attività benefiche, di politica, fa ricerche, viaggia, organizza congressi, crea riviste. Vi sono invece persone che riescono a fare, con fatica, una sola cosa e le altre le rimandano a quando avranno più tempo. A quando sarà finito il brutto periodo che stanno attraversando, all’estate, a quando potranno finalmente vivere in campagna, a quando i figli saranno grandi, a quando saranno in pensione. Così, di rinvio in rinvio, non fanno nulla oggi e non faranno nulla domani. Perché l’intelligenza è stimolata dagli impegni in cui ci troviamo coinvolti. Molti grandi scrittori e intellettuali hanno lavorato nei ritagli di tempo. Balzac e Salgari scrivevano pungolati dalla necessità. Ma quasi tutti hanno avuto bisogno di periodi lunghi per concepire e realizzare una grande opera come Michelangelo per la Cappella Sistina. Machiavelli ha scritto quando la sua frenetica attività politica ha avuto termine ed e stato mandato in esilio. Nella nostra epoca di continua propaganda elettorale, di movimenti utopici, di decisioni caotiche dovute all’ignoranza, di dibattiti cattivi e confusi, ci sarebbe un grande bisogno di studiosi di ampie vedute capaci di darci studi sistematici e un ampio quadro del campo politico globale in cui ci muoviamo per trovare le strade migliori da seguire.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti i dipendenti e i volontari del Patronato S. Vincenzo
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