V Settimana Tempo Ordinario
Avvenne il 14 febbraio…
1076 – Papa Gregorio VII scomunica l’imperatore Enrico IV, nella Lotta per le investiture.
1918 – L’Unione Sovietica adotta il calendario gregoriano.
1945 – Bombardamento di Dresda
1949 – La Knesset, il parlamento israeliano, si riunisce per la prima volta.
1989 – Viene emessa la fatwā contro Salman Rushdie.
2005 – Viene ucciso l’ex primo ministro libanese Rafīq al-Ḥarīrī.
Aforisma dal libro del Siracide cap. 5
“Non meritare il titolo di calunniatore e non tendere insidie con la lingua…Non far male né molto né poco, e da amico non divenire nemico”.
Preghiera
Custodisci con paterna bontà la tua famiglia, Signore e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

Fratelli, nati a Salonicco nei primi decenni del IX secolo, ebbero stretti rapporti con la Chiesa di Costantinopoli e con l’imperatore bizantino. Dalla capitale orientale vennero inviati in diversi luoghi come evangelizzatori.
Ma l’impresa più importante fu in Pannonia e Moravia, dove Cirillo lavorò a un nuovo alfabeto per le popolazioni locali e alle traduzioni dei testi sacri. Metodio fu ordinato vescovo a Roma e morì in Moravia nell’885, 16 anni dopo Cirillo, che, fattosi monaco, era morto a Roma nel’869. Sono tra i patroni d’Europa, proclamati tali da Papa Giovanni Paolo II nel 1980.
Anche se sono ricordati come gli apostoli degli slavi, infatti, la loro opera ha lasciato un seme di unità che abbraccia l’intero continente e supera qualsiasi divisione culturale, linguistica, politica.
Parola di Dio del giorno Luca 10,1-9
Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.
Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Riflessione di don Arturo Bellini
«Domini Deo Gloria. Peccati contro la Speranza: Presunzione e disperazione». Don Giuseppe Vavassori (B3 F2 n.1 p.34). La Disperazione – Depressione. Un’altra tentazione che destabilizza la speranza è la disperazione. Tra i vizi capitali viene chiamata accidia, cioè depressione, sconforto, sfiducia, noia, male di vivere. È la perdita della memoria del bene, malattia antichissima, assai temuta dai monaci del deserto dal IV secolo in poi. Oggi ha un nome nuovo: “Alzheimer spirituale”.
Consiste nel dimenticare la storia della grazia di Dio che precede e accompagna la nostra vita. Se diventiamo ‘smemorati’ del nostro incontro con il Signore, finiamo alla deriva. Il poeta francese Charles Péguy ha scritto che “sperare è la cosa più difficile. La cosa facile è disperare ed è la grande tentazione”. “Il Paradiso è bello, ma non è fatto per noi” La disperazione causa mali a valanga: sistematica scontentezza di ogni cosa; lamentela senza fine; vista annebbiata: pessimismo a tutto campo, futuro oscuro indecifrabile e minaccioso; ripetitivo rosario delle cose andate storte.
La paura accompagna ogni passo e quando la paura è di casa, viene bloccato sul nascere ogni sforzo creativo e dinamico. Il disancoraggio dalla speranza spegne la voglia di vivere, chiude nella bolla del proprio “io” e consolida una scelta mortifera contraria alla vita: nega la propria origine (dono) ma anche lo scopo ultimo (amore) ed è sicura certezza di fallimento.
La veste bella della grazia. “Il Paradiso è bello, ma non è fatto per noi” disse Lutero. L’espressione ha fatto scuola, perché la tradizione protestante è pessimista a riguardo dell’uomo dopo il peccato: può fare ben poco da sé…La tradizione cattolica è invece fiduciosa sulle possibilità dell’uomo: è ferito sì dal peccato, ma non è mai distrutto; anche se spogliato, nudo e ferito può volgere lo sguardo a Gesù buon Samaritano che si prende cura di lui, lo purifica, lo riveste dell’abito della Grazia e lo rimette in cammino.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché prima di giudicare gli altri, guardiamo dentro noi stessi e chiediamo a Dio che ci insegni la conversione e la purificazione del nostro cuore.
Dont’ Forget! Foto della settimana
Mercoledì 12 febbraio – GOMA, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Una donna con in braccio suo figlio cammina verso il paese natale, dopo esser dovuta scappare dai campi profughi alla periferia della città a causa dell’ingresso dei ribelli dell’M23
HUGH KINSELLA CUNNINGHAM / GETTY IMAGES
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