Venerdì 14 giugno 2024

     

    X Settimana T. Ordinario anno B

     

    Avvenne il 14 – 6 …

    877 – Carlo il Calvo con il Capitolare di Quierzy, introduce l’ereditarietà delle cariche feudali.

    1800 – Napoleone Bonaparte sconfigge gli austriaci nella battaglia di Marengo.

    1940 – Le truppe naziste entrano a Parigi. Lo stesso giorno, la Marine francese bombarda Genova.

    1966 – Il Vaticano annuncia l’abolizione dell’Indice dei libri proibiti.

    1985 – In Lussemburgo vengono firmati gli accordi di Schengen.

     

    Aforisma di Michel de Montaigne

    Noi siamo non so come, doppi a noi stessi, e ciò fa che quello che crediamo, non lo crediamo e non riusciamo a disfarci di quello che condanniamo.  

     

    Preghiera Salmo 26

    Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. Gloria al Padre…

     

    Santo del giorno

    Ricco possidente, nativo di Abelmeula, il suo nome (=Dio salva) risponde bene alla missione svolta tra il popolo di Israele, sotto il regno di Ioram (853-842 ac), Iehu (842-815 ac), Ioacaz (814 -798 ac) e Ioas (798-783). Era uomo deciso e lo dimostra la prontezza con cui rispose al gesto simbolico di Elia che, per ordine di Jahvé, lo consacrava profeta e suo successore.

    Eliseo prese parte attiva alle vicende politiche del suo popolo attraverso il carisma della sua profezia e può essere considerato il più taumaturgico dei profeti dell’Antico Testamento.

    Profeta non scrittore, come il suo maestro Elia si preoccupò del suo paese in tempi difficili nella guerra contro i Moabiti e quelle contro gli Aramei. Morì verso il 790 a C e fu sepolto nei pressi di Samaria, dove ai tempi di S. Girolamo esisteva ancora il suo sepolcro.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 5,27-32

    Gesù disse ai discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chi guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

    Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

    Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

     

    Riflessione del giorno

    Da giovane Augustin Wetta aveva il sogno di costruirsi la carriera nel mondo della stand-up comedy. Ma Dio dispose diversamente, facendo maturare in lui la vocazione alla vita religiosa benedettina. Il che non gli impedì di mettere a frutto la sua vena comica.

    Il suo Humily Rules, un libretto pensato per giovani che vogliono progredire nel cammino verso la santità, è uno scoppiettante mix di ironia e di spiritualità benedettina, che riesce a edificare e a divertire al tempo stesso. Ispirandosi a ciò che lui ha appreso dalla lettura e dall’applicazione della Regola di san Benedetto, il monaco fornisce ai suoi giovani lettori un percorso a dodici tappe per diventare uomini migliori. Offriamo una sintesi.

    IL TIMOR DI DIO. Non sembra il modo migliore per rendere accattivante il proprio progetto di vita; eppure, a giudizio di Augustine, i cattolici di oggi tendono a dimenticare facilmente questo primo step. Citamo le sue parole «ultimamente, mi sembra che ci sia la tendenza a pensare a Dio non come al Padre Celeste, ma come a un celeste nonnetto: un vecchietto buono ma anche un po’ via di testa, che non si interessa più di tanto a quello che fanno i giovani, a patto che sia qualcosa che rischia di far loro seriamente male». Beh, che le cose non stiano così, lo sappiamo tutti. «L’ideale sarebbe amare Dio. Ma se in questo momento non ti senti invaso da questo amore, cerca almeno di sentire il timore di Dio. È chiaro che non è l’ideale, ma è pur sempre un inizio».

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché la sensibilità e la dignità di ogni persona collabori a porre fine allo scandalo della droga, allo sfruttamento della donna, alla diffusione della pornografia.

     

    Don’t Forget! DIVINA COMMEDIA di DANTE ALIGHIERI

    1.A PARTE: L’INFERNO SCHEMA RIASSUNTIVO

    Vestibolo (ANTINFERNO): Ignavi: non schierati né per il bene né per il male. Corrono dietro a un’insegna senza senso, punti da vespe e mosconi (ci sono pure gli angeli «neutrali», non schierati con Dio né con Lucifero).

    I° cerchio LIMBO: Pagani virtuosi, bimbi non battezzati «spiriti magni». Non soffrono, ma non viene meno il desiderio di vedere Dio.

    II° cerchio LUSSURIOSI: Sono trascinati da violenta bufera infernale. Minosse giudica i dannati ed è custode del Cerchio.

    III° cerchio GOLOSI: Giacciono in fango maleodorante, sotto pioggia incessante. Cerbero li rintrona con latrati e li graffia con gli artigli.

    IV° cerchio AVARI  / PRODIGHI: Divisi in due opposte schiere, fanno rotolare enormi macigni in direzioni opposte, finché cozzano tra loro e si rinfacciano la loro colpa, tornando fino all’opposto del Cerchio. Il demone Pluto (Plutone) custodisce il Cerchio, ma non partecipa alla pena.

    V° cerchio IRACONDI: immersi nella palude formata dal fiume Stige, che circonda la città infernale di Dite, si colpiscono con schiaffi, pugni, morsi. Il demone Flegiàs è il custode del Cerchio, traghettatore delle anime alla città di Dite.

    VI° cerchio ERESIARCHI: sono in tombe di pietra infuocate, nella città di Dite custodita dai diavoli. Tra di essi gli epicurei, che affermavano la mortalità dell’anima

     

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