venerdì 20 ottobre ’17

    XXVIII settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine un quadro di Karen Hollingworth

     

    Proverbio del giorno

    «Quando il leone è vecchio diventa il giocattolo degli sciacalli (Iran)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiere Ortodosse)

    Destatomi dal sonno ti ringrazio, Santa Trinità, che nella tua bontà infinita e paziente non ti sei adirata con me indolente e peccatore e non mi hai condannato per i miei peccati, ma hai avuto pietà di me, scotendomi dalla mia insensibilità per farmi fin dal mattino adorare la tua gloriosa potenza. Ed ora illumina gli occhi della mia mente affinché mi istruisca alla tua parola, comprenda i tuoi comandamenti e adempia la tua volontà ed apri la mia bocca a lodarti con tutto il cuore e inneggiare al tuo Santissimo Nome, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

     

    San Cornelio

    centurione Uomo pio e timorato, era generoso nelle elemosine. Risiedeva a Cesarea di Palestina, sede del governatore romano e apparteneva alla coorte detta «Italica». Gli Atti narrano che per ispirazione divina invitò in casa Pietro, che gli annunciò il Vangelo: mentre parlava lo Spirito Santo scese su tutti i presenti. Da qui ebbe inizio l’evangelizzazione dei «gentili»

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno

    Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri».  Lc 12,1-7

     

    Riflessione del Giorno (Massimo Gramellini)

    In un racconto D. Buzzati immagina l’inferno come un’enorme sala d’aspetto in cui i morti attendono una decisione sul loro destino, senza sapere se e quando arriverà. Approssimata per difetto, è la situazione della giustizia italiana: esemplare il caso di Roberto Saviano e Rosaria Capacchione. Quando l’avvocato del clan dei Casalesi li minacciò nel bel mezzo di un processo, anche un pessimista avrebbe scommesso sulla rapida conclusione della vicenda. Il reato era stato commesso sotto gli occhi di tutti, addirittura in un’aula di tribunale, non richiedeva indagini o interrogatori particolari. E invece la macchina dell’imbroglio si è messa in moto. Chili di carte bollate per arrivare, dopo dieci anni e la prima sentenza di condanna, alla scoperta che il processo era rimasto a Napoli, mentre avrebbe dovuto prendere il treno per Roma. Dove adesso ricomincerà daccapo, girando intorno a se stesso come un criceto sulla ruota, finché la prescrizione vi apporrà il timbro dell’oblio. E’ questa una sensazione di impotenza condivisa dai troppi italiani a cui è toccato frequentare questo teatro dell’assurdo, dove gli iniziati agli arcani della Legge accatastano parole su parole, in un labirinto di forme che paralizza la vita degli onesti e migliora solo quella dei furbi.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per la società ritrovi la via del bene, della giustizia e della verità

     

    Don’t forget!

    E’ sconfortante la fotografia della giustizia italiana che emerge dai dati della Commissione Europea. I giudizi civili in Italia durano più a lungo che in ogni altro Paese europeo con le sole eccezioni di Cipro e Malta: oltre 500 giorni solo per arrivare alla Sentenza di primo grado. Abbiamo addirittura il primato assoluto in termini di giudizi pendenti in rapporto al numero di abitanti. In nessun altro Paese europeo ce ne sono così tanti: 7 giudizi pendenti ogni 100 abitanti. Sette volte in più della Germania e tre volte in più della Francia solo per dare qualche riferimento. Pochi, anzi pochissimi i giudici in Italia in relazione alla popolazione, meno che in ogni altro Stato dell’Unione, eccezion fatta per la sola Malta. E i nostri giudici sono tra i pochi in Europa a non dover svolgere corsi di formazione, specializzazione e aggiornamento nel corso della loro attività.

     

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