Ottava di Pasqua
nella fotografia un quadro di Marc Chagall
Proverbio del giorno Proverbio africano
Quando la memoria va a raccogliere i rami secchi, torna con il fascio di legna che preferisce.
Preghiera del giorno (S. Anselmo d’Aosta: preghiera per gli amici)
Signore, tu ci hai comandato di Amare tutti gli uomini in te e per te: per tutti imploro la Tua clemenza. Ci sono però alcuni per i quali Tu hai impresso nel mio cuore un affetto più intimo: a loro voglio bene con più ardore, per loro prego con più intensità. Per te autore e fonte dell’amore, e non per me, continua ad amarli, e fa’ che essi pure Ti amino con tutto il cuore, tutta la mente e tutta l’anima, così che possano volere, dire e fare solo quanto piace a Te e giova al loro bene. Fa’ per loro e con loro, Signore, quanto li aiuta a procedere nel cammino tracciato, così che siano sempre e ovunque guidati e protetti da Te, fino a che raggiungano la sicurezza gloriosa del cielo. Amen
Anselmo d’Aosta Vescovo e dottore della Chiesa
Nasce nel 1033 ad Aosta da genitori nobili. A 15 anni vuol farsi monaco: contrastato dai suoi genitori, decide di andarsene: dopo tre anni, va all’abbazia del Bec dove il priore Lanfranco ne cura il percorso di studio. Diventato priore, avvia l’attività di ricerca teologica che lo porterà ad essere annoverato tra i maggiori teologi d’Occidente. Nel 1093 diventa arcivescovo di Canterbury. Per dissapori col potere politico è costretto all’esilio a Roma per due volte. Muore a Canterbury nel 1109
La Parola di Dio del giorno (Giovanni 13,16-20)
Gesù si manifestò ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E’ il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso or ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di 53 grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
Riflessione per il giorno (Prova Ontologica dell’esistenza di Dio)
“Dunque, o Signore, che dai l’intelligenza della fede, concedimi di capire, per quanto sai che possa giovarmi, che tu esisti, come crediamo, e sei quello che crediamo. Ora noi crediamo che tu sia qualche cosa di cui nulla può pensarsi più grande. E questo ente esiste in modo così vero che non può neppure essere pensato non esistente. Infatti si può pensare che esista qualche cosa che non può essere pensato non esistente; e questo è maggiore di ciò che può essere pensato non esistente. Onde se ciò di cui non si può pensare il maggiore può essere pensato non esistente, esso non sarà più ciò di cui non si può pensare il maggiore, il che è contraddittorio. Dunque ciò di cui non si può pensare il maggiore esiste in modo così vero, che non può neppure essere pensato non esistente”.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i conviventi perché si decidano a suggellare il loro amore nel matrimonio.
Don’t forget! …Ricorda!
Romolo avrebbe fondato la città di Roma il 21 aprile 753 a.C. per cui oggi Roma compie 2.774 anni.
Il quadro della settimana (166° quadro della serie i 1000 quadri più belli del mondo)
In un granaio o pagliaio, si svolge il pranzo nuziale di una coppia di contadini. Se la sposa è ben visibile davanti al telo verde appeso alle sue spalle (un elemento questo che si trova anche in molte Madonne fiamminghe) e indossa la corona con aria vagamente sognante, accanto ai genitori (il padre col mantello foderato di pelliccia, ha la sedia preminente rispetto alle panche), lo sposo dov’è? Se si rispetta la tradizione secondo la quale egli doveva servire ai tavoli, allora potrebbe identificarsi con l’uomo che versa la birra in una brocca all’estrema sinistra, o con quello dal berretto rosso che si volta al centro per prendere le scodelle col cibo (polenta?) e passarle ai convitati. Ma alcuni lo individuano nel personaggio con la caraffa in mano che si volta a chiedere altra birra. In primo piano la bambina che sta leccando il piatto, indossa un berrettone con una piuma di pavone che le copre gli occhi. Lo spettatore è guidato in profondità dalla posizione obliqua della tavola, lungo la quale si allineano gli ospiti, ciascuno colto nella sua singolarità. A destra un cane spunta da sotto il tavolo, vicino a un frate che sta discutendo con un uomo dalla barba rossa di profilo: qualcuno ha indicato in quest’ultimo l’autoritratto di Bruegel (e la cosa non sarebbe casuale, visto che in quest’opera l’autore scioglie il suo tradizionale distacco verso i suoi personaggi e partecipa in qualche misura alla gioia dell’evento). Ironicamente lui che è raffigurato come l’ospite di maggior riguardo di tutto il convito, siede su di un tino rovesciato. Sempre in primo piano sono ben visibili due camerieri che trasportano i piatti su un rudimentale vassoio fatto d’assi. Due suonatori di zampogna stanno in piedi nel mezzo; in lontananza altri personaggi si accalcano alla porta e un bambino, seduto all’estremità del tavolo, si sta succhiando un dito. La descrizione è vivace e arricchita da molti dettagli quotidiani, che fanno di quest’opera uno splendido prototipo per la pittura di genere.
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