Venerdì 21 luglio 2023

     

    XV settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di M. Proust

    “Ci sono mali dai quali non bisogna cercare di guarire perché ci proteggono contro quelli più gravi.”

     

    Preghiera del giorno

    salmo 115

    Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. A te offrirò un sacrificio di lode e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo. Amen.

     

    Santo del giorno

    Giulio Cesare Russo nacque a Brindisi il 22-7-1559. Perse il padre da bambino e la madre da adolescente; così a 14 anni fu costretto a trasferirsi a Venezia da uno zio prete, dove proseguì gli studi e maturò la vocazione all’Ordine dei Minori Cappuccini. Prese il nome di Lorenzo e il 18-12-1582 divenne sacerdote.

    Nel 1602 fu eletto Vicario generale. Nel 1618, sentendosi prossimo alla fine, voleva tornare a Brindisi, ma i nobili napoletani lo convinsero a recarsi dal re di Spagna Filippo III, per esporre le malversazioni di cui erano vittime per colpa del viceré spagnolo Pietro Giron, duca di Osuna.

    Il 22-7-1619 padre Lorenzo morì a Lisbona, forse avvelenato. Fu beatificato nel 1783 da Pio VI; canonizzato nel 1881 da Leone XIII; proclamato dottore della Chiesa, col titolo di doctor apostolicus da Giovanni XXIII.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 12,1-8

    In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».

    Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa?

    Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

     

    Riflessione J. Ratzinger 18/4/2005

    Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero…La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde, gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo; dall’ateismo al vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via.

    Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice S Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cfr. Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, è spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.

    Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. È lui la misura del vero umanesimo. “Adulta” non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. È quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché i cristiani non si adeguino al relativismo imperante in campo intellettuale, morale e religioso e custodiscano integro il deposito della loro fede che hanno ricevuto dai padri e dalla chiesa.

     

    Don’t Forget! La persecuzione contro i cristiani continua…

    Lo scorso anno 2022 più di 5.600 cristiani sono stati uccisi per la loro fede. Più di 2.100 chiese sono state attaccate o chiuse. Più di 124.000 cristiani sono stati sfollati con la forza dalle loro cause a causa della fede e quasi 15.000 sono diventati profughi. L’Africa subsahariana, l’epicentro del cristianesimo globale, è ora anche l’epicentro della violenza contro i cristiani, poiché l’estremismo islamista si è diffuso ben oltre la Nigeria.

    E la Corea del Nord è tornata al numero 1 dei primi 50 paesi in cui è più pericoloso e difficile essere cristiani. I preoccupanti conteggi di martiri e attacchi alle chiese sono in realtà inferiori a quelli del rapporto dello scorso anno. Ma Porte Aperte sottolinea che sono “una cifra minima assoluta” e si affretta a notare che il calo dei dati non indica reali miglioramenti nella libertà religiosa.

    Ad esempio, la riduzione delle chiusure di chiese è stata “dovuta in gran parte” al fatto che i funzionari cinesi hanno chiuso quasi 7.000 chiese nei due anni precedenti. E il calo dell’Afghanistan dal numero 1 dell’anno scorso al numero 9 di quest’anno “offre poco di cui rallegrarsi” perché è definito dal fatto che dopo la presa del potere da parte dei talebani la maggior parte dei cristiani afgani “si è nascosta o è fuggita all’estero”. Complessivamente 360 milioni di cristiani vivono in nazioni con alti livelli di persecuzione o discriminazione. Si tratta di 1 cristiano su 7 in tutto il mondo, di cui 1 credente su 5 in Africa, 2 su 5 in Asia e 1 su 15 in America Latina.

    Siamo tutti chiamati a intensificare il livello della nostra preghiera e della solidarietà nei confronti di questi nostri fratelli che meritano tutto il nostro appoggio e sostegno.

     

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