venerdì 22 ottobre ’21

     

    29a Settimana del tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno – Albert Einstein

    Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia…

    L’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.

     

    Preghiera del giorno – S. Tommaso d’Aquino

    O Gesù che la tua volontà sia il mio desiderio, la mia passione, il mio amore. Fa’ che io ami quanto è tuo; ma soprattutto che io ami te solo. Dammi un cuore così pieno d’amore per te, che nulla possa distrarmi da te. Dammi un cuore fedele e forte, che mai tremi, né si abbassi.

    Un cuore retto che non conosca le vie tortuose del male. Un cuore coraggioso, sempre pronto a lottare. Un cuore generoso, che non indietreggia alla vista degli ostacoli. Un cuore umile e dolce come il tuo, Signore Gesù. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. GIOVANNI da CAPESTRANO. Nato a Capestrano (L’Aquila) nel 1386, da barone tedesco e madre abruzzese, studiò a Perugia, si laureò e fu apprezzato giurista, tanto che Ladislao di Durazzo lo nominò governatore della città. Ma fatto prigioniero, decise di farsi francescano, diventando amico di S. Bernardino.

    Accusato d’eresia, prese come emblema il monogramma di Cristo Re. Il Papa lo inviò suo legato in Austria, in Baviera, in Polonia, dove si allargava l’eresia degli Ussiti.

    In Terra Santa promosse l’unione degli Armeni con Roma. A 70 anni nel 1456, si trovò a Belgrado assediata dai Turchi e per 11 giorni e notti non abbandonò mai il campo. Ma 3 mesi dopo, il 23 ottobre, Giovanni moriva a Villaco in Austria (oggi Ilok, in Croazia).

    Canonizzato da papa Alessandro VII il 16 -10-1690, nel 1984 è stato proclamato da Papa Giovanni Paolo II patrono dei cappellani militari di tutto il mondo.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 13,1-9

    Si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere con quello dei loro sacrifici. Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

    O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Siloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

    Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo.

    Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

     

    Riflessione del giorno

    Il Padre nostro, il Salmo 22, il discorso di Lincoln a Gettysburg sono 3 perle che dureranno in eterno. Ebbene, nessuno dei tre arriva a 300 parole. Con simili esempi di quanto sia importante la brevità, è incredibile che gli oratori non imparino a essere più brevi.

    Confesso di aver guardato con terrore lo spessore dei fogli degli oratori che parlano leggendo un testo; così forse non mi sono accorto di coloro che invece guardavano non i miei fogli (perché non uso leggere) ma l’orologio.

    Mark Twain durante un discorso, ammonì un ascoltatore annoiato così: «Caro signore, capisco che lei ogni due minuti guardi il suo orologio; ma mi infastidisce che Lei se lo porti all’orecchio per verificare se è fermo».

    È del politico e autore americano Bruce Barton (1886-1967) il testo sopra citato che riguarda una dote preziosa, la brevità. Non è che l’essere brevi nel comunicare sia sempre segno di perfezione. Sta di fatto che il fogliame troppo spesso delle parole può penalizzare i frutti.

    Un proverbio arabo ricorda che “quando l’intelligenza aumenta, le parole diminuiscono”, perché gli oratori chiacchieroni ciò che non sanno darti in profondità te lo rifilano in lunghezza. Ritroviamo, allora, un po’ tutti l’ascesi della parola, la purificazione del linguaggio, la riduzione del vaniloquio.

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Perché impariamo pregando a “non moltiplicare le parole come fanno i pagani” perché “Dio Padre sa di che cosa abbiamo bisogno prima ancora che glielo chiediamo”.

     

    Don’t forget! Foto della settimana

    Ottobre 2021 –  Port-au-Prince, Haiti Impressionante ripresa aerea delle case del quartiere Jalouise nella capitale haitiana AP PHOTO / MATIAS DELACROIX

     

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