venerdì 24 luglio ’15

    XVI Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    Fa’, o Signore, che io abbia le mani pure, pura la lingua e puro il pensiero. Aiutami a lottare per il bene difficile contro il male facile. Impedisci che io prenda abitudini che rovinano la vita. Insegnami a lavorare duramente e a comportarmi lealmente quando tu solo mi vedi. Perdonami quando sono cattivo ed aiutami a perdonare coloro che non mi trattano bene. Rendimi capace di aiutare gli altri, anche quando ciò mi è faticoso. Mandami le occasioni di fare un pò di bene ogni giorno per avvicinarmi al tuo Figlio Gesù.

    La Parola di Dio del giorno (Mt 13,18-23)

    Gesù disse ai suoi discepoli : «Voi dunque intendete la parabola del seminatore. Tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».

    Riflessione del giorno (Vittorio Messori)

    Due precisazioni storiche. 1) 1789: all’inizio della Rivoluzione francese, l’esercito di Luigi XVI, re di Francia, contava 165.000 soldati. Sei anni dopo, i francesi in armi sotto le bandiere repubblicane diventeranno 750.000. Era, si badi, l’esercito rivoluzionario, non era ancora l’armata napoleonica, che giunse a superare il milione di effettivi. Numeri che la dicono lunga sulla rivoluzione della «Pace, fraternità, tolleranza». 2) Dalla Francia di fine ‘700 alla Germania di inizio ‘500. Nei Discorsi a tavola (stenografati dai discepoli), Lutero ripeté che la censura “papista” sulla Scrittura era tale che, per tutto il noviziato, non vide mai una Bibbia. Ne scoprì un esemplare polveroso in un convento del suo Ordine e vi si buttò sopra, leggendola per la prima volta. Peccato che fra’ Martino non avesse buona memoria. In un suo scritto ricorda che il primo libro ricevuto dalle mani del priore «fuit Biblia, rubeo corio tecta», fu una Bibbia rilegata in cuoio rosso.

    Cristina di Bolsena, Martire

    Nella cittadina laziale – di cui è patrona – fin dal IV secolo si è sviluppato un cimitero sotterraneo intorno al sepolcro di una martire Cristina. Il racconto della Passio narra di un’undicenne che il padre fece rinchiudere in una torre per costringerla ad abiurare la fede. Alla morte del padre le autorità si accanirono ancora di più su di lei, mettendola a morte

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per chi è convinto che ci sono solo 2 modi per risolvere i problemi: i soldi e gli eserciti

     Cattura

    Don’t forget!            Bergamaschi illustri.

    AMBROGIO DA CALEPIO (Bergamo, 1440 – 1510) detto anche Calepino.

    Figlio illegittimo di Trussardo, conte di Calepio, fece parte degli eremitani e visse nel convento bergamasco di S. Agostino. Era cultore di lettere antiche, divenne famoso per il suo dizionario latino, che gli costò anni d’intenso lavoro: l’opera colmò una lacuna nel campo degli studi umanistici, che potevano basarsi solo su glossari limitati. Diffuso inizialmente in copie manoscritte, il vocabolario fu stampato per la prima volta nel 1502 a Reggio Emilia e poi riprodotto a stampa nelle più importanti città d’Europa.

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