3.a Settimana di Quaresima
Annunciazione del giorno di Nostro Signore
Aforisma del giorno di Charles Péguy
“Le crisi di insegnamento non sono crisi di insegnamento; sono crisi di vita. Una società che non insegna è una società che non si ama, non si stima. E questo è il caso della società moderna.”
Preghiera del giorno
O Padre, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che adoriamo il mistero del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua vita immortale.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio dell’Annunciazione di N. S. Gesù Cristo
Isaia 7,10-14; Salmo 39; Ebrei 10,4-10; Luca 1,26-38
L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Riflessione del giorno Commento alla Festività di oggi
Agostino: «Egli scelse la madre che aveva creato; creò la madre che aveva scelto» (Sermo 69). L’Incarnazione del Figlio di Dio è il Mistero centrale della fede cristiana, e in esso Maria occupa un posto di prim’ordine.
Per questo, contemplando il Mistero dell’Incarnazione non possiamo tralasciare di rivolgere i nostri occhi a Lei, per riempirci di stupore, di gratitudine e d’amore al vedere come, entrando nel mondo, ha voluto fare affidamento sul consenso libero di una sua creatura.
Solo quando la Vergine ha risposto all’angelo: «Ecco sono la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38), a partire da quel momento, il Verbo eterno del Padre iniziò la sua esistenza umana nel tempo. Il racconto dell’Annunciazione illustra la straordinaria gentilezza di Dio e riflettere su questo mistero ci dà la sicura speranza che Dio continuerà a condurre la nostra storia, ad agire con potere creativo per realizzare gli obiettivi che al calcolo umano sembrano impossibili.
Questo ci sfida ad aprirci all’azione trasformatrice dello Spirito Creatore che ci fa nuovi, ci rende una cosa sola con Lui e ci riempie con la sua vita. Ci invita a consentire che egli abiti in noi, ad accogliere la Parola di Dio nei nostri cuori, rendendoci capaci di rispondere a Lui con amore ed andare con amore l’uno verso l’altro.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché con la materna intercessione di Maria la dignità della persona umana, creata a immagine di Dio, sia riconosciuta, difesa e valorizzata.
Don’t forget!
Oggi 25-03-2022 i preti del P. S. V. confermano l’appartenenza alla loro associazione e rinnovano l’impegno a servire i giovani e i poveri in questa istituzione caritativa.
Alle ore 10,00 nella chiesa di S. Pietro don Martino Campagnoni, don Giuseppe Bracchi, don Jan Heeffer, don Davide Rota, don Marco Perrucchini, don Mauro Palamini, don Dario Acquaroli (più Olga Patelli e don Arturo Bellini) concelebreranno la Messa nella quale saranno rinnovate le promesse.
Santo di oggi
S. Dismas Buon Ladrone
La tradizione evangelica narra che Cristo venne crocifisso tra due malfattori, condannati al medesimo supplizio per gravi reati. S. Luca (23, 39-43) narra che uno dei due ladroni si unì al coro di ingiurie e scherni rivolti dalla folla a Gesù, mentre l’altro, dopo aver ammesso le proprie colpe e pentendosi dei peccati, implorò il Figlio di Dio affinché si ricordasse di lui una volta giunto nel suo regno. Cristo accolse la sua preghiera e gli promise il Paradiso.
I testi apocrifi aggiungono al racconto evangelico altri particolari giungendo a dare un nome ai due ladroni: Gestas il primo e Dismas o Dimas il secondo, divenuto ben presto molto popolare il quale, soprattutto nel Medioevo fu venerato in molti luoghi.
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