Venerdì 26 gennaio 2024

     

    III Settimana del Tempo Ordinario

     

    Accadde il 26 gennaio…

    1500 – Vicente Yáñez Pinzón è il primo europeo a scoprire il Brasile

    1531 – Lisbona è colpita da un terremoto e dal successivo tsunami: migliaia le vittime

    1564 – Concilio di Trento pubblica le sue conclusioni nel Catechismo Tridentino, stabilendo una distinzione tra cattolicesimo e protestantesimo

    1904 – Un incendio distrugge metà del patrimonio della biblioteca nazionale di Torino.

    1943 – Nikolaevka: ultima battaglia della ritirata del corpo di spedizione italiano in Russia.

    1956 – A Cortina d’Ampezzo cominciano i giochi olimpici invernali.

    1980 – Israele ed Egitto allacciano relazioni diplomatiche

     

    Aforismi di S. Antonio di Padova

    Quando prosperità mondane e piaceri ti arridono, non lasciarti incantare: entrano in noi blandamente, ma quando li abbiamo dentro, ci mordono come serpenti.

     

    Preghiera

    O Dio, che hai reso partecipi del carisma degli apostoli i santi Timoteo e Tito, per la loro comune intercessione concedi a noi di vivere con giustizia e pietà in questo mondo per giungere alla patria del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santi del giorno

    I due santi di oggi sono i collaboratori di S. Paolo. Timoteo era nato a Listra da madre giudea e padre pagano. Si era avvicinato alla fede cristiana e, avendo una buona conoscenza delle Scritture era stimato da tutti. Con Paolo, Timoteo attraversò l’Asia Minore e raggiunse la Macedonia. Accompagnò poi l’apostolo in più di uno dei suoi viaggi. Tito era di famiglia greca, ancora pagana, e fu convertito dall’apostolo che lo inviò alla comunità di Corinto per riconciliare i cristiani corinti con Paolo.

    Recandosi a Gerusalemme per l’incontro con gli apostoli, Paolo porta con sé Timoteo il circonciso e Tito l’incirconciso per riunire simbolicamente in loro gli uomini della legge e gli uomini dalle genti. Paolo scrisse due lettere a Timoteo e una a Tito quando erano vescovi di Efeso e di Creta. Sono le uniche due lettere del Nuovo Testamento indirizzate a persone. L’apostolo si lascia andare a note ricche di affetto verso i suoi due discepoli nella fiducia di aver messo nelle giuste mani l’annuncio del Vangelo.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 10,1-9

    In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.

    Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

     

    Riflessione

    Il maestro raduna i suoi discepoli e domanda loro: “Da dove prende avvio la preghiera?”. Il primo risponde: “Dal bisogno dell’uomo”. Il secondo risponde: “Dall’esultanza, dalla gioia. Quando esulta l’animo sfugge all’angusto guscio delle mie paure e preoccupazioni e si innalza verso Dio”.

    Il terzo: “Dal silenzio. Quando tutto in me si è fatto silenzio, allora Dio può parlare”. Il maestro risponde: “Avete risposto tutti esattamente. Tuttavia, v’è ancora un momento da cui prende avvio e che precede quelli da voi indicati.  La preghiera inizia in Dio stesso. È lui stesso a iniziarla, non noi”.

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Perché quando ci accingiamo a preghiamo ci ricordiamo che se è Dio a iniziare in noi la preghiera, a stimolare il desiderio e a completare tutto nell’azione, allora tutta la nostra vita fiorisce nel bene.

     

    Don’t Forget! Santi e beati della carità

    Beata Maria Poussepin 1653-1744

    Nata a Dourdan, Ile-de-France, il 24 gennaio 1653 da famiglia profondamente cristiana e impegnata nelle opere di carità, in seguito al fallimento del padre Maria Poussepin rilevò con coraggio la fabbrica paterna, trasformandola in uno stabilimento pilota, finalizzato più al bene sociale che al profitto. Divenuta terziaria domenicana e guidata da P. Francesco del Convento dell’Annunciazione di Parigi, dedicò il suo grande cuore e la sua fortuna finanziaria al bene cristiano e sociale delle popolazioni rurali, istituendo in piccoli paesi, fino allora sprovvisti, scuole di insegnamento primario e di catechesi, e centri di assistenza infermieristica.

    Andava così incontro al programma del Re Luigi XIV per riorganizzare il sistema scolastico e ospedaliero in Francia. Richiamata da uno stile di vita diverso, lasciò la fabbrica al fratello e si trasferì a Jainville, dove la povertà era maggiore. Qui fondò una comunità femminile di tipo domenicano, non claustrale e aperta alle opere di carità, le Suore domenicane della carità della presentazione della santa Vergine e realizzò, nei paesi del circondario, scuole primarie e centri di assistenza infermieristica.

    Questa fondazione sta alla radice di quella forma di vita consacrata che in seguito si sviluppò fiorentissima con le varie Congregazioni di Suore appartenenti alla Famiglia Domenicana. Morì il 24 gennaio 1744 ed è stata proclamata beata il 20 novembre 1994 da Giovanni Paolo II. Tutto l’operato di questa donna è proclamato dalle parole incise sulla lapide tombale: “Vide e fece ciò che era buono dinanzi al Signore; vigilò e pregò, il nemico quindi non seminò la zizzania in casa sua”. Carità e prudenza, virtù regine tra quelle teologali e morali, furono le coordinate portanti del suo vivere. Ella si diceva “umile figlia della Provvidenza”.

     

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