venerdì 29 settembre ’17

    XXV settimana del tempo ordinario

     

    l’immagine è una fotografia di Edward Burtynsky

     

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera agli angeli)

    Possano gli angeli custodirmi fin dal mattino e guidarmi attraverso la notte, possano consolarmi dalle afflizioni, possano aiutarmi a vincere la fatica. Possano mantenermi migliore, possano vegliare il mio sonno. Possano darmi nuova fiducia, possano togliermi ogni dubbio, possano darmi la pace e togliermi ogni paura, Possano sentire ogni mia richiesta. E se le mie preghiere non saranno sentite e se l’angelo non s’accorgesse di me, possa Dio essere lì presente”.

     

    SS Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli

    La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore. Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche, hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio e rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica

     

    Vangelo del giorno

    Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».  Gli replicò Natanaele: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».  Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo». (Gv 1,47-51) 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Jacques B. Bossuet 1627-1704. Gli angeli)

    Angeli, cioè messi, inviati; sono angeli di Dio perché Egli ce li manda per assisterci. Sono angeli degli uomini perché noi li rimandiamo a Lui per placarlo. Vengono a noi per portarci i suoi doni; a Lui ritornano per portargli le nostre preghiere; discendono per guidarci, risalgono per portare a Dio i nostri desideri e le nostre buone opere. È questo il compito e il servizio di quei felici custodi, è questo che li fa ascendere e discendere: Ascendentes et descendentes. Anche se questi spiriti celesti vedono Dio faccia a faccia e sono ricolmi del fiume della Sua gioia, la loro beatitudine è incompleta, perché in cielo non ci sono poveri da assistere, afflitti da consolare, infermi da confortare né miserabili da sostentare. Per questo Dio li invita nel mondo dove si interessano a tutti i nostri bisogni, sono sensibili a tutte le nostre necessità, sono pronti ad assisterci ogni ora e in ogni momento; custodi sempre attenti e instancabili, sentinelle sempre in guardia attorno a noi, giorno e notte, senza che smettano neanche per un attimo di preoccuparsi per la nostra salvezza.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per la comunità don Milani di Sorisole, per don Fausto, don Dario e i loro collaboratori

     

    Don’t Forget…

    La comunità “don Milani” del P. S. V. di Sorisole celebra oggi la festa della casa, dedicata ai SS. Angeli patroni Gabriele, Michele, Raffaele. Auguriamo di cuore ogni bene a don Fausto, don Dario e ai collaboratori, ragazzi e ospiti della casa.

     

    186° Quadro de: “I 1.000 quadri più belli del mondo”

    GIORGIO VASARI: SEI POETI TOSCANI Olio su tela – 1544 – Minneapolis (USA) – Institute of Arts.

     

    Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574) fu artista dalla vastissima rosa di interessi: era infatti pittore di gusto manierista, architetto di pregio (realizzò tra l’altro il complesso fiorentino degli Uffizi) e infine eccelso storiografo. Il nome del Vasari, infatti, è legato in modo indissolubile a “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori” dal ‘300 al ‘500: fu insomma il primo storico dell’arte in Europa Per quanto riguarda il nostro quadro, il tema fu probabilmente suggerito da Luca Martini, figura distinta nella corte di Cosimo I e cultore dell’umanesimo.

    Fra le sue opere abbiamo scelto questo quadro perché è rappresentativo della vastità degli interessi culturali del pittore che qui rappresenta 6 poeti toscani: Dante che dialoga con Guido Cavalcanti sul libro intitolato “Virgilius” che il sommo poeta solleva con la sinistra. Alla destra di Dante c’è Petrarca che cerca di attirare l’attenzione dell’Alighieri e sostiene il suo Canzoniere, su cui si vede il profilo di Laura inserito in un cammeo. La testa pingue e coronata di alloro che sbuca dallo sfondo scuro è quella di Boccaccio, terzo poeta in ordine di importanza. La posizione centrale tra i due giganti della lingua volgare, “con un orecchio per Dante e un occhio per Petrarca” rende il suo ruolo di divulgatore dell’opera dantesca. Gli ultimi personaggi del gruppo rappresenterebbero Marsilio Ficino (1433-1499) a destra, e Cristoforo Landino (1424-1498) a sinistra, entrambi filosofi e umanisti (ma altri dicono nomi diversi). Privi dell’alloro, che orna le tempie delle “tre Corone” di Firenze e in posizione defilata rispetto al cuore della scena, i due non partecipano al dibattito, ma vi assistono come uditori. Gli oggetti sulla tavola esprimono la padronanza del mondo intellettuale che i poeti possiedono: astronomia, astrologia, geometria, geografia, grammatica e retorica. Tutto in questo quadro esprime l’intenzione di pittore e committente di proclamare la superiorità culturale e intellettuale della Toscana.   

     

     

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