venerdì 30 agosto ’19

    Proverbio del giorno

    Tieni di casa fuori gli intriganti, i curiosi e i seccatori.

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio…

    Alfredo Ildefonso Schuster, Arcivescovo di Milano. Nato a Roma nel 1880, a 28 anni era maestro dei novizi, poi procuratore generale, priore claustrale e infine abate di S. Paolo fuori le Mura. L’amore per lo studio non verrà mai meno. Nel 1929 fu creato cardinale e arcivescovo di Milano. Ebbe inizio così il ministero nella Chiesa ambrosiana fino alla morte il 30-08-1954.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio Matteo 25,1-13.

    «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte le vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ di olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Mons. N. Galantino)

    Vale anche per i politici quello che si legge nel Qoèlet (3,7b): «C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare». Chi lo ha detto che silenzio vuol dire irrilevanza o disinteresse per la vita pubblica? Osservando la banalità delle parole di tanti che occupano le pagine della cronaca, il silenzio sembra essere l’unico grembo capace di partorire parole sensate e di rievocare azioni meritevoli di attenzione. Si prenda come esempio Alcide De Gasperi: le sue virtù personali sono state anche le sue virtù politiche. Durante la seconda guerra mondiale, la Chiesa, soprattutto il “basso clero”, ebbe la forza di schierarsi dalla parte del popolo e non pagò prezzi troppo alti alla compromissione con il regime fascista. Per questo ha potuto chiamare alla politica un’intera generazione di giovani, la generazione di Moro e Fanfani, e tenere unito il mondo cattolico. Ma questa nuova leva di deputati e senatori e quest’unità politica che abbracciava sindacati, associazionismo, organizzazioni religiose non avrebbero avuto il loro successo se non avessero trovato un capo come De Gasperi, uomo dell’800, ma maestro esigente, lungimirante, libero. Governare bene è un evento che si realizza sulla spinta di una concentrazione di virtù, passioni e intelligenza che va preparata e che si manifesta solo a certe condizioni. Soprattutto è un passaggio che richiede sempre grandi uomini, figure capaci di interpretare il loro tempo con la tenacia che non proviene dall’aver frequentato le migliori scuole, le migliori sagrestie o dall’aver imparato tutte le astuzie della politica nelle segreterie dei partiti. Ci vuole altro! Pietro Scoppola offre una definizione della politica “degasperiana” che potrebbe tornare utile ancora oggi: «La politica mi ha appassionato, non strumentalmente come mezzo per un fine diverso dalla politica stessa, ma come politica in sé, come disegno per il futuro, come valutazione razionale del possibile, e come sofferenza per l’impossibile, come chiamata ideale dei cittadini a nuovi traguardi, come aspirazione a un’uguaglianza irrealizzabile che è tuttavia il tormento della storia umana. Mi ha interessato la politica per quello che non riesce a essere molto di più che per quello che è».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i politici del nostro paese perché mettano al primo posto il bene comune

     

    Don’t forget! A proposito di ambiente…

    “Per la prima volta dal Medioevo le foreste italiane hanno superato in superficie le aree agricole: 10,9 milioni di ettari che occupano quasi il 40% della superficie nazionale. E la cosa straordinaria è che crescono molto velocemente. Da noi c’è un magnifico patrimonio forestale, che dobbiamo imparare a gestire e preservare”. (Giorgio Vacchiano ricercatore all’università di Milano in Scienze Forestali, scelto dalla rivista Nature come uno degli undici scienziati emergenti migliori al mondo)

     

     

     

    nel’immagine un dipinto di Nicolas Party

     

     

     

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