venerdì 6 aprile ’18

    Tempo di Pasqua

     

    nell’immagine un quadro di Lucien Freud

     

    Proverbio del giorno

    «Se porti un paniere di uova non danzare. (Gabon)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Inno di Pasqua)

    O Trinità infinita, cantiamo la Tua gloria in questo vespro, perché nel Cristo Tu ci hai resi figli e i nostri cuori sono Tua dimora. Eterno, senza tempo, sorgente della vita che non muore, a Te la creazione fa ritorno nell’incessante flusso dell’amore. Noi Ti cantiamo, o Immenso, in questo breve sabato del tempo, che annuncia il grande giorno senza sera, in cui vedremo Te, vivente luce. A Te la nostra lode, o Trinità dolcissima e beata, che sempre sgorghi e sempre rifluisci nel quieto mare del Tuo stesso amore. Amen

     

    PIETRO DA VERONA

    Sebbene nato da genitori eretici, la rettitudine di cuore gli fece intuire dove si trovasse la verità. A 7 anni imparò il Credo, ed entrato nell’Ordine dei Domenicani, nei lunghi anni di preparazione, mise le basi della santità che fece di lui un atleta di Cristo. A un confratello confidò che celebrando la S. Messa, sempre chiedeva al Signore la grazia di morire martire. Nominato nel 1242 Inquisitore per la Lombardia, combatté gli eretici, finché fu ucciso per loro mano, come aveva predetto, sulla strada da Como a Milano.

     

    Parola di Dio del Giorno (Gv 21,1-14)

    Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli.  Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.  Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.  Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».  Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E’ il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso or ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di 153 grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti. 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Vangelo apocrifo di Tommaso)

    Gesù vide alcuni neonati che poppavano. Disse ai suoi discepoli, “Questi neonati che poppano sono come quelli che entrano nel Regno.” E loro gli dissero, “Dunque entreremo nel regno come neonati?” Gesù disse loro, “Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno e l’esterno come l’interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l’uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete nel Regno.”

    Il Vangelo di Tommaso è considerato un “Vangelo gnostico”: la gnosi è una dottrina secondo la quale la perfezione, come dice Gesù in questo passo, è raggiungibile solo quando tutte le forze contrapposte che agitano l’animo umano sono annullate. I gradi più alti della conoscenza gnostica si raggiungono superando e annullando le forze contrarie che dividono l’uomo al suo interno e per estensione dividono gli uomini tra loro.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché i governi del terzo mondo riscoprano l’importanza dell’istruzione

     

    DON’T FORGET!

    Il personaggio della settimana

    BEATA PIERINA MOROSINI. Nata a Fiobbio di Albino (Bg) nel 1931, dopo le elementari e la guerra, entrò come operaia in un cotonificio di Albino, contribuendo al bilancio familiare. L’adesione all’Azione cattolica ampliò l’impegno di sostenitrice di missioni e seminario. Ogni mattina riceveva la comunione e nel tragitto casa-fabbrica recitava il Rosario. Nel 1947 si recò a Roma per la beatificazione di Maria Goretti. Nel 1957, tornando dal lavoro, fu aggredita da un giovane che cercò di violentarla. Pierina tentò di farlo ragionare e fuggì. Il giovane la inseguì e la colpì con un sasso. Morì due giorni dopo senza riprendere conoscenza. Le sue colleghe hanno testimoniato la sua fedeltà al lavoro, la sua affabilità unita al riserbo, la stima che godeva come donna e come credente. Proprio nel tragitto verso casa, si è consumato il suo martirio, estrema conseguenza della sua coerenza cristiana. I suoi passi, però, non si sono fermati, ma continuano a segnare un sentiero luminoso per quanti avvertono il fascino delle sfide evangeliche» (Giovanni Paolo II). Con Maria Goretti e Antonia Mesina, Pierina Morosini è una delle moderne martiri della dignità della donna. La sua tomba è meta di pellegrinaggi, in particolare degli aderenti all’Azione cattolica.

     

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