5.a Settimana di Quaresima
nell’immagine una foto di Martin Parr
Proverbio del Giorno
Due persone che si amano, possono abitare insieme sopra un abisso. (Etiopia)
Preghiera del giorno (preghiera di P. Griolet)
Gesù, mia speranza, tenerezza e pace, donami la tua forza e fiducia. Tu sai la debolezza del mio cuore, conosci la mia storia. Per me ti sei fatto perdono, la tua grazia per me è smisurata, mi hai aperto alla fede e all’amore. Tu sei la mia felicità: illumina il mio sguardo, insegnami benevolenza e fraternità, rettifica i miei giudizi. Tu non attendi da me requisitorie, ma l’annuncio della tua misericordia senza fine e la sua condivisione con i fratelli. Amen
GIOVANNI BATTISTA DE LA SALLE
Nasce a Reims il 30 aprile 1651 da genitori nobili, ma non ricchi e con dieci figli. Si laurea in lettere e filosofia ed è sacerdote nel 1678: a Reims assume vari incarichi, fra cui le scuole spesso gestite da maestri ignoranti e senza stimoli. E proprio dai maestri parte la sua opera. Nel 1680 fonda la comunità dei «Fratelli delle Scuole Cristiane». In genere non sono preti, ma vestono tonaca nera con pettorina bianca, mantello contadino e zoccoli, e sotto la guida del La Salle aprono altre scuole. Nel 1687 hanno un loro noviziato. Nel 1688 sono chiamati a insegnare a Parigi dove in un solo anno i loro allievi superano il migliaio. A causa di critiche e ostacoli, da Parigi porta la sua comunità nel paesino di Saint-Yon, Rouen, dove muore nel 1719
Ascoltiamo la Parola di Dio del Giorno (Gv 10,31-42)
In quel tempo, i Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidare Gesù, che rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei? Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre». Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
La Riflessione del giorno (P. Coelho La preghiera della Rana)
Nel villaggio si stava organizzando una grande festa e ognuno doveva contribuire versando una bottiglia di vino in una botte gigantesca. Quando iniziò il banchetto, dalla botte uscì soltanto acqua. Uno degli abitanti del villaggio aveva avuto quest’idea: «Se verserò una bottiglia d’acqua in questa botte così enorme, nessuno se ne accorgerà». Ma non aveva pensato che tutti gli altri avrebbero avuto la stessa idea.
Intenzione del giorno
Preghiamo per il Patronato S. V. di Sorisole, per don Fausto, gli operatori, i ragazzi e gli ospiti
Don’t forget! …Ricorda!
07/04: Compleanno di don Fausto Resmini GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE
165° quadro della serie: “i 1.000 quadri più belli del mondo”
“Ghè dei ritrat, ma in particolar / quel d’un sarto sì belo, e sì ben fatto / che ’l parla più de qual sisa Avocato, / l’ha in man la forte, e vu el vedè a tagiar” (La carta del navegar pittoresco, 1660). Così il Boschini esprime l’entusiasmo per l’opera di Moroni detta “Il sarto”.
Il Moroni (Albino 1522–1579) si formò presso il Moretto, da cui riprese l’intonazione devozionale nei dipinti di soggetto religioso, ma è famoso soprattutto per la sua attività di ritrattista, con dipinti che possono essere definiti «ritratti in azione», presentando personaggi nell’attimo in cui stanno compiendo un gesto, in modo da evitare l’arida fissità del ritratto ufficiale. In realtà il soggetto effigiato non è un sarto, bensì un venditore di panni, di identità incerta, forse un membro dei Marinoni di Desenzano d’Albino, proprietari di una bottega di pittori e in seguito trasferitisi a Venezia, dediti al commercio delle lane.
Giovan Battista Moroni è tra i primi a rappresentare i membri di una borghesia agiata e culturalmente aggiornata: fino ad allora i ritratti erano appannaggio quasi esclusivo di una ristretta élite aristocratica, ecclesiastica o finanziaria. La sua sensibilità permette di entrare in diretto contatto con persone dotate di schietta umanità, raffigurate con piena dignità e compostezza mentre svolgono le occupazioni di tutti i giorni. “Un quadro come Il sarto è un fatto importante non solo nella storia dell’arte, ma in quella della società italiana: il bravo artigiano, che si è fatta una situazione civile, è ritratto nell’atto di tagliare la stoffa sul bancone e l’espressione del gesto e del volto è seria e pensierosa come quella del gentiluomo che legge le sue lettere o del letterato che riflette. Essere per sé ciò che si è per gli altri, conoscersi e darsi a conoscere: questo è il principio dell’etica borghese di cui il Moroni è l’interprete nei suoi ritratti lucidi, veritieri e onesti” (Argan). La fama del Moroni come ritrattista era tale che, al gentiluomo bergamasco degli Albani andato a Venezia a chiedergli il ritratto, Tiziano consigliò di farselo fare “dal suo Moroni”. Come biglietto di presentazione non c’è male per colui che la critica moderna avrebbe riconosciuto come il più celebre pittore bergamasco e come uno dei più significativi ritrattisti del ‘500 e in assoluto dei ritrattisti italiani per qualità pittoriche, resa “naturale”, studio e penetrazione psicologica, raffinatezza, cura dei dettagli.
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