XIV Settimana tempo Ordinario
Iniziamo la giornata Pregando (Paolo VI)
Divino Redentore, che hai amato la Chiesa e per essa hai dato te stesso, al fine di santificarla e farla comparire innanzi a te risplendente di gloria, fa’ rifulgere sopra di essa il tuo volto santo! Che la tua Chiesa sia ancor oggi nel mondo vessillo di salvezza per gli uomini, centro di unità di tutti i cuori, ispiratrice di santi propositi per un rinnovamento generale e trascinatore. Che i suoi figli, lasciata ogni divisione e indegnità, le facciano onore, sempre e ovunque, affinché tutti gli uomini, che ancora le appartengono, guardando ad essa trovino te, vi a, verità e vita, e in te siano ricondotti al Padre, nell’unità dello Spirito Santo! Amen
AQUILA E PRISCILLA
coniugi giudeo – cristiani, cari a S. Paolo per la loro fervente e molteplice collaborazione alla causa del Vangelo. Aquila, giudeo originario del Ponto, trasferitosi a Roma, sposò Priscilla (o Prisca). L’apostolo intuì le buone qualità dei due coniugi, quando chiese di essere ospitato nella loro casa a Corinto. I due lo seguirono anche in Siria, fino ad Efeso dove istruirono Apollo. Niente si può asserire con certezza sul tempo, luogo e genere di morte di Aquila e Priscilla.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Gesù disse ai suoi discepoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Riflessione Per Il Giorno (Card. Carlo Maria Martini)
La parola “Non ho tempo” la diciamo e l’ascoltiamo così spesso che ci pare come un condensato dell’esperienza comune. Noi abbiamo un’acuta percezione della sproposizione tra il tempo che abbiamo e le sempre più numerose opportunità a nostra disposizione, e insieme le molteplici scadenze, urgenze, attese che ci incalzano. Ma se potessimo dilatare a dismisura il nostro tempo, se potessimo avere, come talora ci capita di desiderare, una giornata di quarantotto ore invece di ventiquattro, la nostra inquietudine si placherebbe? Certo, riusciremo a fare molte più cose (almeno lo pensiamo). È pero questo ciò di cui abbiamo bisogno? Non credo. L’ansia che ci prende al pensiero dello scorrere del tempo non dipende dal numero delle ore che abbiamo a disposizione.
Intenzione del giorno
Preghiamo per la pace in Afghanistan, Siria, Iraq e in tutti i paesi dell’Asia dominati dai conflitti
Don’t forget! …Ricorda!
Carlo Maria Martini nasce a Torino il 15 febbraio 1927. E’ stato cardinale e arcivescovo cattolico italiano e arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. L’11 luglio 2002 vengono accettate dal papa le dimissioni per sopraggiunti limiti di età (75 anni) e diventa così arcivescovo emerito di Milano. Si trasferisce a Gerusalemme dove riprende gli studi biblici. Oltre ad essere stato un uomo di cultura teologica fu anche uomo del dialogo tra religioni, a cominciare dall’ebraismo, i cui fedeli amava definire “fratelli maggiori”. Fu soprannominato “cardinale del dialogo.”
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