Venerdì 8 novembre 2024

     

    XXXI settimana Tempo Ordinario

     

    Avvenne l’8 novembre…

    1519 – Hernán Cortés entra a Tenochtitlán e il re Azteco Montezuma lo accoglie con grandi cerimonie, come se fosse una divinità

    1793 – Il governo rivoluzionario francese destina il palazzo del Louvre a museo pubblico.

    1895 – Wilhelm Conrad Röntgen, durante alcuni esperimenti sull’elettricità, scopre i raggi X.

    1923 – Adolf Hitler attua il Putsch di Monaco per tentare di rovesciare il governo tedesco.

    1960 – John F. Kennedy viene eletto presidente Usa a soli 43 anni

    2002 – Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite emana la risoluzione ONU 1441 e costringe Saddam Hussein a disarmarsi o ad affrontare «gravi conseguenze».

     

    Aforisma di Gilbert K. Chesterton

    “Le forze che cambiano il corso della storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo”.

     

    Preghiera

    Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa’ che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Oggi si commemorano i santi 4 coronati e cioè Simproniano, Claudio, Nicostrato, Castorio e Simplicio, martiri, che, secondo la tradizione, erano scalpellini a Srijem in Pannonia, oggi in Croazia.

    L’imperatore Diocleziano, che in vecchiaia si era stabilito a Spalato, in Dalmazia, ammirato per la loro abilità di scalpellini, chiede loro che scolpissero un monumento al dio della medicina Esculapio: i 4 non fecero problemi a realizzare colonne e capitelli e decorazioni varie, ma si rifiutarono di scolpire l’immagine del dio considerato inaccettabile per la loro fede cristiana.

    Di fronte al loro ostinato rifiuto i 4 furono gettati nel fiume Danubio, chiusi entro botti di piombo, per ordine dell’imperatore e così risultarono appunto “coronati da Dio con la grazia del martirio” (da qui il loro nome). Il loro culto fiorì a Roma fin dall’antichità nella basilica sul monte Celio chiamata con il titolo dei Quattro Coronati.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 16,1-8

    Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.

    L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”.

    Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

     

    Riflessione

    È importante essere innamorati. Quando una mamma chiese a S. Josemaría Escrivá de Balaguer (nato a Barbastro, 9-1-1902 e morto a Roma il 26-6-1975, prete spagnolo, fondatore dell’Opus Dei, che è stato canonizzato nel 2002 da papa Giovanni Paolo II) come trasmettere la religiosità ai figli -che erano sette, per la precisione- lui rispose: «Vogliatevi molto bene fra di voi».

    L’amore è un’esperienza unica nella vita e qualche volta bisogna provarla, negli altri e in sé stessi. Sempre san Josemaría, arrivato a 70 anni, diceva: «Trovatemi un vecchietto che vi parli d’amore come faccio io…». Per questo S. Caterina da Siena (e con lei tutte le sante) parlava di Gesù come il suo sposo.

    I familiari e suo padre le facevano opposizione finché un giorno il babbo entrò nella sua stanza e vide la colomba dello Spirito Santo su sua figlia in preghiera. Allora disse “basta!” e proibì ai figli di importunarla, aggiungendo: «Che poi non è così male avere Gesù come genero». E davvero Caterina fu una mamma e così la chiamavano anche tanti che erano più anziani di lei. L’amore è la guida della nostra, della mia vita.

     

    Intenzione di preghiera per la settimana

    Preghiamo per le vittime della spaventosa inondazione di Valencia, per i dispersi e per chi ha perso tutto perché Dio e la comunità mondiale non lascino solo nessuno.

     

    Don’t Forget! Santi e beati della carità

    BEATO CORRADINO ARIOSTI 

    DOMENICANO + 1468

    Giacomo Ariosti era discendente di un’antica e nobile famiglia bolognese. Figlio di Rinaldo Ariosti (o Ariosto), non sappiamo l’anno in cui nacque. Dopo aver abbandonato la carriera giuridica decise di entrare nel convento di S. Domenico a Bologna, dove c’era un suo zio, padre Ludovico, assunse il nome di Corradino, in memoria del beato Corradino Bornati da Brescia. Rimase nella comunità bolognese per maggior parte della sua vita, con eccezione di quando fu priore a Modena nel 1446 e nel 1452 e a Bergamo negli anni 1466-1467. A Bologna fu priore del convento nell’anno 1457.

    Incaricato di essere fabbriciere ed economo del convento, volle la costruzione rinascimentale della libreria nel 1464. Il beato Corradino è ricordato come un domenicano di grande virtù e di orazione, che s’impegno però anche nel servizio degli infermi e degli appestati, e grazie alle sue conoscenze ottenne numerosi sussidi per i giovani che vivevano in povertà (cfr. l’immagine di sinistra). Morì in fama di santità il 7 o l’8 aprile 1468 e fu sepolto nel chiostrino dei frati di S. Domenico.

    Il beato Corradino Ariosti è raffigurato in un quadro del Guercino e in due quadri di Lucio Massari, l’uno in estasi davanti all’Ecce Homo e nel secondo mentre esercitava il suo ministero di carità (vedi quadri sopra).  Nella diocesi di Bologna fu subito onorato con il titolo di Beato, e dopo la riforma del 1964, è ricordato con tutti i santi della chiesa bolognese nel giorno 8 novembre.

     

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