VIII Settimana da Pasqua
Proverbio del giorno
“Il cuore non è un ginocchio: non lo si può piegare”. (Proverbio Peul)
Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera di S. Efrem il Siro)
Signore della mia vita, non darmi uno spirito di ozio, di curiosità, di superbia e di loquacità. Concedi invece al tuo servo uno spirito di saggezza, di umiltà, di pazienza e di amore. Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare il mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen. O Dio, sii propizio a me peccatore e abbi pietà di me. Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare il mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli. Amen.
Efrem il Siro
Nacque nel 306 a Nisibi, città della Mesopotamia governata da Roma. Ricevuto il battesimo a 18 anni, strinse amicizia col vescovo della città, Giacomo, con il quale costruì e guidò una scuola di teologia. Ordinato diacono prima del 338, visse e operò a Nisibi: alternando la vita ascetica all’insegnamento, si ritirò gli ultimi anni presso Edessa dove morì nell’anno 373
In ascolto della Parola di Dio (Marco 12,35-37)
Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: «Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo: Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi. Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E la numerosa folla lo ascoltava volentieri.
Riflessione Per Il Giorno (Ciò che non è Carità: Le insidie del buonismo)
C’è un’aria che sembra pura, incontaminata e invece…Parliamo del buonismo che è la più riuscita (e di conseguenza la più pericolosa) contraffazione della carità. Il buonista pensa bene di tutti, non perché sia buono di suo, ma perché vuole essere considerato tale dagli altri. Si ritiene infatti un pezzo di pane, incapace non solo di far male a una mosca, ma persino di pensar male del prossimo. Il buonista non si impegna a convincere gli altri: si limita a comprarli con le sue buone maniere, i modi affabili, ma soprattutto con l’innata capacità di evitare tutto ciò che potrebbe essere causa di frizioni, scontri, conflitti. Il buonista ritiene sconveniente dire la verità, ma in compenso sa cosa la gente vuol sentirsi dire e glielo dice. I buonisti sono di due tipi: 1) Il buonista astuto (definirlo intelligente è eccessivo) che sa come vanno le cose, ma volge ogni cosa a suo vantaggio. Non perde la pazienza, non è mai eccessivo o maleducato, ci tiene ad apparire persona a modo di fronte agli altri. Ma guai a chi osa tagliargli la strada: senza perdere l’aplomb, lo farà fuori. 2) Il buonista ingenuo che non sa e non vuol sapere come va il mondo: gli basta pensare che tutti siano come lui, per non essere obbligato a fare i conti con la realtà. Quest’ultimo combina dei guai che si rifiuterà di prendere in considerazione e dovranno essere gli altri (cioè i cattivi) a dover risolvere.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché ci sforziamo di essere veri e autentici discepoli di Gesù e non falsi buoni.
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