venerdì 9 ottobre ’20

     

     

    XXVIIa Settimana t. Ordinario

     

    Proverbio del Giorno

    Denaro ed amicizia corrompono la giustizia. (Italia)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera di K. Gibran)

    “Dammi il supremo coraggio dell’amore, questa è la mia preghiera, coraggio di parlare, di agire, di soffrire, di lasciare tutte le cose, o di essere lasciato solo. Temperami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore, e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò. Dammi la suprema certezza nell’amore, e dell’amore, questa è la mia preghiera, la certezza che appartiene alla vita nella morte, alla vittoria nella sconfitta, alla potenza nascosta nella più fragile bellezza, a quella dignità nel dolore, che accetta l’offesa, ma disdegna di ripagarla con l’offesa. Dammi la forza di Amare sempre e ad ogni costo.

     

    Giovanni Leonardi

    Nato a Diecimo (Lucca) nel 1541, a 26 anni fa il farmacista. Quando la città è colpita da grave crisi decide di diventare prete nel 1572. Ama l’insegnamento e nel 1574 fonda i «Chierici regolari della madre di Dio». Ma a Lucca non lo amano più e nel 1584 mentre si trova a Roma, viene bandito dalla città per disturbo dell’ordine pubblico e mancanza di rispetto all’autorità costituita. Ma a Roma cresce il suo prestigio e Clemente VIII lo incarica di riordinare le congregazioni religiose e riformare monasteri. Muore a Roma nel 1609 ed è proclamato santo nel 1938.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio Luca 11,15-26.

    Dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demoni, che egli scaccia i demoni». Altri, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Se un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

     

    Riflessione Per Il Giorno (la sapienza dei filosofi)

    Il filosofo Aristippo (Cirene, 435 a.C. – Lipari, 366 a.C.) è il fondatore della scuola cirenaica. Nella sua scuola praticava tariffe differenziate agli allievi: prezzi alti ai più stupidi e prezzi scontati agli intelligenti. Al padre di un alunno, che rifiutava di pagare la retta annuale di 500 dracme, sostenendo che con quella cifra avrebbe potuto comprarsi uno schiavo, rispose: “Allora compra lo schiavo e avrai due schiavi al prezzo di uno: lui e tuo figlio”. Aristippo viveva nell’agiatezza adulando il re. Un giorno vedendo Diogene che stava cenando con un piatto di lenticchie gli disse: “Se tu imparassi ad essere ossequioso con il re non dovresti vivere di robaccia come le lenticchie”. Al che Diogene rispose: “Se tu avessi imparato a vivere di lenticchie non dovresti adulare il re”. E per far capire ancor di più la differenza tra Diogene e Aristippo, un giorno, uscendo da un bagno pubblico, quest’ultimo indossò il vecchio mantello sdrucito di Diogene, lasciando la sua mantella di porpora. Diogene, non avendo null’altro da indossare che la ricca mantella di Aristippo, preferì uscire per strada nudo.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le vittime dei disastri ambientali dovuti sia a cause naturali che agli errori dell’uomo

     

    Don’t forget!

    Giornata della POSTA e delle VITTIME dei DISASTRI AMBIENTALI

     

    Il ricordo e il grazie…

    Angelo Mologni

    Il Gigante Buono di Dalmine

    Morto il 23 marzo 2020

    Addio al gigante Angelo Mologni, di 66 anni di Dalmine, colpito da coronavirus. Chi l’ha conosciuto lo descrive come un uomo infaticabile, che non si tirava mai indietro se c’era dare una mano, che non era capace di dire no. Una vita spesa per il volontariato, dal servizio all’oratorio di Sforzatica S. Maria fino allo sport, come allenatore del Csi e custode del velodromo.  Il coronavirus lo ha spento in pochi giorni strappandolo all’affetto della moglie Antonietta, dei figli Marco e Moira e dei tanti concittadini e amici che ha incrociato lungo il suo cammino. Nella parrocchia S. Maria, Angelo era il tuttofare, in particolare al bar dell’oratorio di cui era punto di riferimento, come durante feste e manifestazioni. Membro della confraternita del Santissimo Sacramento, non ha mancava a nessuna celebrazione e nel 2018 aveva prestato la sua opera come volontario anche a Sotto il Monte durante la «peregrinatio» dell’urna del S. Giovanni XXIII. «Era un gigante buono dal grande cuore – lo ricorda commosso il volontario e confratello Maurizio Gervasoni – una persona positiva, che trascinava tutti col suo entusiasmo, il suo sorriso e quella battuta sempre pronta con cui riusciva a sdrammatizzare anche i momenti più difficili». La sua repentina scomparsa colpisce al cuore anche il mondo sportivo dalminese e non solo. Angelo per tanti anni è stato allenatore di calcio, ha arbitrato le partite del Csi e sempre per il Csi prestava la sua opera di volontario nell’allestimento di gare e manifestazioni. Da un anno era il custode, responsabile e factotum del velodromo comunale, dove si occupava anche della manutenzione del verde. «Per Dalmine quella di Angelo è una grande perdita – commenta il consigliere delegato allo sport che manifesta vicinanza alla famiglia a nome dell’Amministrazione comunale – e lo vogliamo ringraziare per quanto ha fatto, è stato un esempio. Al velodromo ha dato un contributo indispensabile».  “Ricorderò sempre il tuo sorriso e quella tua stretta di mano vigorosa. Mancherà la tua presenza alle non competitive della domenica mattina. Il tuo esempio e la tua disponibilità sono indimenticabili. Ciao Angelo, continua a sorriderci dal cielo” Laura.

     

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