2a Settimana di Pasqua

     

    Proverbio del giorno (Albert Einstein)

    La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti.

     

    Iniziamo la Giornata pregando

    Oggi ti ho incontrato, ma ho cambiato strada, perché avevo fretta. Ho sentito che avevi bisogno, ma mi sono voltato dall’altra parte, per paura. Ho visto il tuo sguardo, ma ho deviato il mio, per pigrizia. Ogni giorno ti tradiamo, Signore. E tu soffri per noi. Ti preghiamo: perdonaci, e rendi i nostri cuori capaci di sfruttare le infinite “seconde possibilità” che ci offre il tuo Amore, affinché sappiamo amarti ed esserti amici cominciando ad amare il fratello accanto a noi. Amen

     

    Santo del Giorno

    Zeno (Zenone) di Verona Vescovo Proveniente dall’Africa dal 362 alla morte fu vescovo di Verona dove fondò la prima chiesa.

     

    Ascoltiamo La Parola di Dio del giorno (Giovanni 3,31-36)

    Gesù disse a Nicodemo: «Colui che viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio incombe su di lui». 

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO

    Dio ci dà le sue grazie secondo il nostro bisogno. Dio è come una fontana da cui ciascuno attinge acqua secondo quanto necessita: una persona che ha bisogno di sei secchi d’acqua ne attinge sei; di tre, tre; un uccello che ha bisogno solo di un’imbeccata beve col becco; un pellegrino, col cavo della mano: così è di noi nei confronti di Dio. Non bisogna scoraggiarsi, se, dopo averla letta più volte, uno, due, sei mesi, non siamo stati colpiti dalla Parola di Dio. Succederà che una volta avremo una piccola luce, un altro giorno una più grande, e ancora più grande quando ne avremo bisogno. Una sola parola è capace di convertirci; ne basta una sola.

     

    Riflessione Per Il Giorno (Don Primo Mazzolari) 

    “La nostra generazione è una generazione di ossessi dal denaro. Qualcuno sarà sempre venduto finché crederemo nel denaro: tutti possiamo essere oggetto di baratto in un mondo pronto a prostituirsi per non perdere dieci lire”. “È finito il tempo di fare da spettatore con il pretesto che si è onesti e cristiani. Troppi ancora hanno le mani pulite perché non hanno mai fatto niente. Un cristiano che non accetta il rischio di perdersi per mantenersi fedele a un impegno di salvezza, non è degno d’impegnarsi col Cristo”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché la misericordia divina trionfi sempre nel mondo

     

    Don’t forget!

    IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA:

    DON PRIMO MAZZOLARI

    Nasce a Boschetto (Cremona) il 13 gennaio 1890 da famiglia di poveri fittabili. A 12 anni entra in seminario. La sua vocazione germoglia nella consapevolezza che ogni essere umano è figlio di Dio per cui è meritevole dello stesso rispetto e dignità da parte di tutti. Gli anni di seminario furono intensi e molto faticosi a causa della sua personalità passionale, focosa e assetata di conoscenza. 1905: Primo, liceale cominciò a scrivere il diario sul quale si rivelano momenti emotivi e di forte spiritualità che lo preparano all’impegno filiale nei confronti del popolo e una ispirazione rivolta a sincerità, franchezza, spirito di sacrificio.

     Il vescovo Bonomelli fu un maestro per lui, con i suoi atteggiamenti di apertura nei confronti della società. Il 25 agosto 1912 Don Primo Mazzolari fu ordinato sacerdote. Il ministero del giovane curato fu molto intensa e ancora più intensa la sua attività di scrittore. La parrocchia dove visse per gran parte del suo ministero fu Bozzolo (1920-22/1932-59). Durante la 1.a guerra mondiale si dichiarò interventista e ciò lo spinse a dare il suo contributo alla guerra arruolandosi come cappellano militare, esperienza che gli fece maturare un forte senso della pace e il rifiuto della guerra. Durante la 2.a guerra mondiale manifestò il suo impegno per la pace ipotizzando una sorta di obiezione militare. Nel periodo fascista fu più volte arrestato e/o ricercato dal regime per le sue idee e attività anti-fasciste (nel 1925 fu denunciato per non aver cantato il «Te Deum» per i fascisti dopo l’attentato a Mussolini) e nel 1944 fu notevolmente impegnato nella collaborazione con i partigiani nella resistenza contro il nazi-fascismo.

    Nel dopo guerra (1949) fondò il quindicinale «Adesso» nel quale canalizzava il suo impegno cristiano e dove non mancò di prendere le difese dei diritti dei poveri; un esempio è la lettera che scrisse sul giornale ai vescovi della Val Padana, specificando le condizioni di vita dei braccianti e salariati. Mazzolari si preoccupò, nel corso del suo sacerdozio, di tutte le persone lontane da Dio e per far questo riuscì a rispettare le regole e nello stesso tempo a obiettare: per questo venne definito “disturbatore della quiete ecclesiastica” e “prete scomodo”. La sua presenza era richiesta in varie città d’Italia e ciò lo portò a fare numerosi viaggi. Il pensiero di don Mazzolari fu oggetto di critiche da parte della gerarchia ecclesiastica e seguirono anche provvedimenti ed ammonizioni. Nel 1951 il SS. Ufficio gli proibisce di scrivere sul suo giornale «Adesso» e gli impedisce di predicare fuori della sua diocesi senza il permesso del vescovo; nel 1954 arriva la proibizione di predicare fuori della sua parrocchia. Ma l’attività e la fede vissuta in radicalità non restarono confinate nella sua parrocchia. Nel 1957 l’arcivescovo di Milano Card. Montini, l’invitò a predicare nella sua diocesi. Nel febbraio 1959 fu ricevuto in udienza da Papa Giovanni XXIII. Pochi mesi dopo, il 12 aprile, morì dopo sette giorni di agonia nella Clinica di S. Camino a Cremona.

     

     

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