venerdì 8 giugno ’18

    9 Settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine un quadro di Gonzales Coques

     

     

    Proverbio del Giorno

    I tatuaggi sulla schiena sono gli altri ad ammirarli. Congo

     

    Iniziamo la giornata pregando

    O Padre, che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi, fa’ che da questa fonte inesauribile attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te….

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 19,31-37)

    Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Karl Rahner)

    «Il cuore è la realtà intima e unificante che evoca il mistero che resiste a tutte le analisi, che è la legge silenziosa più potente di ogni organizzazione e utilizzazione tecnica dell’uomo. Cuore indica il luogo dove il mistero dell’uomo trascende nel mistero di Dio; là la vuota infinitudine che egli esperimenta dentro di sé grida e invoca la infinita pienezza di Dio. Evoca il cuore trafitto, il cuore angosciato spremuto morto. Dire cuore significa dire amore, l’amore inafferrabile e disinteressato, l’amore che vince nell’inutilità, che trionfa nella debolezza che ucciso dà la vita, l’amore che è Dio. Con questa parola si proclama che Dio e là dove si prega: “Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Con la parola cuore si nomina qualcosa che è totalmente corporeo e tuttavia è tutto in tutto, al punto che si possono contare i suoi battiti e ci si può fermare in un pianto beato perché non è più necessario andare avanti dal momento che si è trovato Dio. Chi può negare che in questa parola noi ritroviamo noi stessi, il nostro destino e il modo proprio dell’esistenza cristiana che ci è imposto come peso o grazia insieme, e assegnato come nostra missione?».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché il Signore renda il nostro cuore simile al suo

     

    Il santo del Giorno

    S. VITTORINO EREMITA. La sua vita è legata al fratello Severino: con lui seguì l’invito di Cristo e vendette ciò che aveva per darlo poveri.  Per darsi tutto a Dio lasciò anche il fratello e si rifugiò nelle grotte di S. Eustachio sui monti di Pioraco (Mc). Vittima di tentazioni, si impose dura e penitenza. Quando morì, nel 538, gli abitanti dedicarono a lui la chiesa e lo elessero patrono

    Il Sacro cuore di Gesù

    I primi impulsi alla devozione del S. Cuore vengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo: Matilde di Magdeburgo (1207-1282), Matilde di Hackeborn (1241-1299), Gertrude di Helfta (1256-1302) Enrico Suso (1295-1366). Tuttavia la fioritura si ebbe nel XVII sec prima a opera di Giovanni Eudes (1601-1680), poi per le rivelazioni di Margherita Maria Alacoque, diffuse da Claude de la Colombière (1641-1682). Ciò ispirò Papa Leone XIII a promulgare l’enciclica Annum Sacrum, con cui si consacrava il genere umano al Sacro Cuore di Gesù.

     

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