5.a Settimana del Tempo Ordinario
nella fotografia un quadro di Emil Nolde
Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera)
O Dio, che nel tuo amore di Padre ti accosti alla sofferenza di tutti gli uomini e li unisci alla Pasqua del tuo Figlio, rendici puri e forti nelle prove, perché sull’esempio di Cristo impariamo a condividere con i fratelli il mistero del dolore, illuminati dalla speranza che ci salva. Per il nostro Signore Gesù Cristo…. Amen”
GIROLAMO EMILIANI
Fondatore della Società dei Servi dei poveri (Somaschi), Girolamo Emiliani si dedicò a malati, giovani abbandonati e al riscatto delle prostitute. Nato a Venezia nel 1486, intraprese la carriera militare. Nel 1511, in prigionia, maturò la vocazione, similmente a sant’Ignazio ferito a Pamplona. Consacratosi a Dio nel 1518, si prodigò in una carestia e in un’epidemia di peste a Verona, Brescia, Como e Bergamo. Qui, nel paesino di Somasca, nacque l’ordine di chierici regolari. Essi intuirono il ruolo di promozione sociale delle scuole e ne aprirono di gratuite con un metodo pedagogico innovativo. Il fondatore morì di peste nel 1537, mentre assisteva dei malati. Santo dal 1767, dal 1928 è patrono della gioventù abbandonata. (Avvenire)
La Parola di Dio del giorno (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret. Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse. E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano
Riflessione Per Il Giorno (Gandhi commentato da Mons Ravasi)
Il debole non è capace di perdonare. Il perdono è una qualità dei forti. Volete mettere uno che entra in scena col collo turgido, le gote arrossate e il tremito in corpo e si mette a inveire, a insultare, ad affettare sdegno e disprezzo assoluto? Tutti sono incuriositi, si sentono forse anche un po’ in colpa e in fondo sono convinti che abbia ragione. Contro questo luogo comune purtroppo dominante si levano le parole di Gandhi che oggi abbiamo voluto proporre. Egli va al di là della superficie e scava nella profondità dell’anima e della verità, operando indirettamente una distinzione tra due realtà che spesso noi confondiamo come se fossero sinonimi: la forza e la fortezza. La prima è un’energia primitiva fisica o psichica che serve solo se calibrata, altrimenti è come il fiume in piena che tutto demolisce. La fortezza è, invece, una virtù cardinale che segnala un animo coerente e magnanimo. Chi esercita questa dote non è meschino, non recrimina, non si vendica, non è subdolo e gretto, ma perdona, comprende, è generoso, pietoso e longanime. Uno scrittore inglese del ‘700 L. Sterne dichiarava: «Solo i coraggiosi sanno perdonare. I vigliacchi non perdonano mai, non è nella loro natura».
Intenzione del giorno
Preghiamo per chi non si stanca di fare il bene e di promuovere iniziative di solidarietà
E…don’t forget
Giornata nazionale delle persone in “stato vegetativo”: in Italia sarebbero 3.500 circa.
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