Tempo di Natale
Iniziamo la Giornata Pregando
“O Emmanuele, tu sei il Dio con noi! Adoriamo il Dio della vita inginocchiamoci dinanzi al presepe contempliamo il divino mistero. Le antiche promesse sono avverate: questa è la tua fedeltà, o Dio, questo è il tuo amore per noi. È Natale nel mondo è Natale di vita di pace e di bontà. E Natale nel cuore di tutti a ognuno la sua luce, a ognuno la sua stella, tutti insieme a cantare: O Emmanuele, tu sei il Dio con noi! Amen.”
TOMMASO BECKET VESCOVO E MARTIRE (1118 –1170)
Lord Cancelliere del Regno d’Inghilterra dal 1154, venne eletto arcivescovo di Canterbury e primate d’Inghilterra nel 1162: ostile ai propositi di Enrico II di ridimensionamento dei privilegi ecclesiastici, venne ucciso forse per ordine del re.
Ascoltiamo la Parola di Dio 1 Gv 2,3-11
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato. Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
Riflessione Per Il Giorno
Quando si viene a conoscenza delle spaventose efferatezze del Califfato (Isis), tutti parlano, con orrore, di «medioevo». Ma credete forse che i precedenti, civilissimi, Romani, fossero meglio? Crocifissioni indiscriminate per i non «cittadini» romani e decapitazione per questi ultimi, cristiani arsi vivi o sbranati dalle belve, gladiatori che si massacravano per divertire il popolo, torture inenarrabili nelle carceri, schiavi di ogni età a uso e consumo dei padroni. E se questo facevano i Romani il cui «diritto» si studia ancora oggi nelle università, pensate un po’ gli altri. Eppure non c’è niente da fare: ogni barbarie continua a essere definita «medievale». E invece, fu proprio l’opera incessante del cristianesimo (e proprio nel Medioevo) a costruire una civiltà un po’ più giusta e meno crudele. L’unica che finora sia esistita.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i Vescovi defunti della nostra diocesi e in modo particolare per Mons. Amadei, Oggioni, Gaddi, Piazzi e Bernareggi
Don’t forget! …Ricorda!
29-12-2009: 4° anniversario della morte di Mons. Roberto Amadei Vescovo di Bergamo
153° quadro della serie: “1.000 quadri più belli del mondo”
Girolamo dai libri (1477-1555) era un pittore veronese figlio di un noto miniatore (ecco perché venne detto “dai libri”) è l’autore di questa bella natività. Diamo uno sguardo generale. L’impostazione è piramidale con due grotte: quella tradizionale col bue e l’asino e quella dei conigli. Nel paesaggio tutto reca l’impronta di Dio, tutto rimanda a Dio che ha voluto e fatto il creato. Che abbondanza di natura c’è in questo dipinto e che attenzione ai particolari: le felci sulla roccia, il melograno segno di unità e molteplicità e di martirio per il colore rosso, le case e il paesaggio sullo sfondo…Del resto il pittore appartiene alla scuola veneta del Giorgione, del Bellini…e come loro ha una vera passione per il paesaggio. Due santi diversi tra loro: S. Girolamo: – cardinale (si vede dal capello) – accompagnato dal suo amico leone si batte il petto con un sasso in segno di penitenza. Il Battista indica Gesù e tiene con la sinistra una croce con la scritta “Ecco l’agnello di Dio”: un altro esplicito riferimento alla passione e morte di Gesù. I due viandanti: uno scruta la grotta, getta un’occhiata, l’altro no… Tirano dritto perché non interessati e con la testa altrove. L’asino guarda la natività, il bue no.
Giuseppe, in piedi, quasi fuori scena appoggiato a un bastone, sta proprio sotto la croce del Battista; appare disorientato ma passa attraverso la nascita di Gesù e supera questa sua condizione. Maria: – contempla il Figlio e prega: Gesù è adagiato sul manto blu che indica l’umanità di madre e Figlio: è girato verso di lei ma guarda noi. I coniglietti: sembrano estranei al resto del dipinto…Il coniglio indica la paura, la fecondità (i parti dei conigli sono numerosi) e la lussuria: indicano la distrazione ossia il porre attenzione a ciò che è secondario distogliendo lo sguardo da ciò che conta. Il risultato finale della composizione è poetico e coinvolgente: un gran bel quadro insomma.
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