mercoledì 29 novembre ’17

    XXXIV settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine una fotografia di Mario Giacomelli

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera colletta)

    Padre Santo, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dell’umanità oppressa da tanti mali e apri i nostri cuori alla speranza, perché sappiamo attendere senza turbamento il ritorno glorioso del Cristo giudice e salvatore. Egli è Dio e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    1. Saturnino di Tolosa Vescovo e martire.  Provenendo dall’Oriente raggiunse Tolosa nel 250 quand’erano consoli Decio e Grato. Nominato vescovo della città si occupò di diffondere il Vangelo visto che all’epoca in Gallia vi erano poche comunità di cristiani e le poche mal organizzate. Morì per colpa dei pagani della città poiché ritenuto capo di una pericolosa setta

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio Lc 21,12-19

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Mattutino di Ravasi)

    Saper essere pronti è grande cosa! È facoltà preziosa che implica fermezza, analisi, colpo d’occhio, decisione. Saper essere pronti è anche saper partire. Saper essere pronti è anche saper finire. Saper essere pronti è, in fondo, anche saper morire. La frase è tolta dal diario intimo dello scrittore svizzero Henri-Frédéric Amiel (1821-1881) ma l’«essere pronti» era anche l’appello che Cristo aveva lasciato ai suoi. Tuttavia, egli partiva, ma con una promessa: «Verrò di nuovo», anzi, «tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, verrà il Figlio dell’uomo» (Giovanni 14,3; Matteo 24,44). La stessa morte, partenza estrema, non è mai un addio senza futuro, come molti pensano, soprattutto i più sconfortati, come Leonardo Sciascia che scriveva: «Non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza». Per il cristiano partire, finire, morire non sono sospirati o deprecati approdi nel gorgo del nulla, ma un distacco per un nuovo e diverso inizio. Per questo, è necessario prepararsi, «essere pronti» come per una nuova giornata impegnativa e importante. È con tale spirito che siamo chiamati a vivere la nostra vita fino all’ultimo istante.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché i cristiani vivano questo tempo nella vigilanza e nell’attesa di Gesù

     

    …Don’t forget!

    29-11-1983: muore don Giacomo Valle, del PSV

    L’ONU oggi celebra la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese.

    La data del 29 novembre fu scelta per il significato che essa ha per il popolo palestinese. Quel giorno, nel 1947, l’Assemblea Generale adottò la risoluzione nota come la Risoluzione sulla Partizione. La risoluzione stabiliva la creazione in Palestina di uno “Stato ebraico” e uno “Stato arabo”, con Gerusalemme come corpus separatum sottoposta a un regime internazionale speciale. Dei due Stati previsti, solo uno, Israele, ha visto la luce. Il popolo palestinese, attualmente di otto milioni, vive nel territorio palestinese occupato da Israele dal 1967, compresa Gerusalemme est, e nei paesi confinanti e in campi profughi nella regione.

     

    193° Quadro de “1.000 quadri più belli del mondo”

    LUCAS CRANACH: LA VERA E LA FALSA CHIESA  Olio su tavola – 1547

     

    Il pittore Lucas Cranach il vecchio (1472-1553) fece conoscenza di Martin Lutero e con lui instaurò legami di amicizia, partecipando alla creazione dell’iconografia protestante, con la rappresentazione di temi cari alla Riforma e contribuì alla propaganda con opere del tipo di quella che oggi presentiamo. La scena è divisa in due parti da una colonna: a sinistra di chi guarda è rappresentata la “vera chiesa” cioè quella nata dalla Riforma di Lutero che sul pulpito è presentato mentre spiega la Bibbia in diretta relazione con Dio Padre che comunica con lui attraverso Gesù sofferente e l’agnello, mentre lo Spirito Santo lo illumina e ispira. Sul nastro che congiunge Dio con Lutero è scritto che non c’è altra mediazione fra Dio e l’uomo che Cristo, presentato come orante e come Agnello sacrificale. Sotto la Trinità sono presentati i soli due sacramenti riconosciuti dai protestanti, l’eucaristia e il battesimo, mentre i riformati sono ritratti come persone in attento ascolto della Parola, dignitose, pie, sobrie e caritatevoli. La scena, ordinata e serena, si svolge sotto un cielo azzurro popolato da angeli. Tutto il contrario è la metà destra che rappresenta la “falsa” chiesa, naturalmente in prospettiva luterana: in alto –speculari rispetto alla metà di sinistra- Dio e S. Francesco sono furiosi con la Chiesa cattolica e lanciano su di essa strali di fuoco. Sul pulpito il predicatore (un grasso monaco) è ispirato nella predicazione né da Dio, né dalla Bibbia, ma dal demonio appollaiato sulle sue spalle. Tutto attorno tra i fedeli in atteggiamento molto meno pio, spicca un frate dalle cui tasche escono carte da gioco (Lutero accusa i monaci di essere attaccati al denaro e dediti a vizi come il gioco d’azzardo). Vicino al monaco dal saio marrone ce n’è un altro di grigio il cui cappuccio termina in due orecchie di asino: insomma la critica del pittore ai monaci è impietosa e polemica. Il monaco predicatore come via di salvezza non indica Dio, ma la vendita delle indulgenze che il Papa in persona, assistito da una suora, fa dietro a un banco, come un commerciante qualsiasi. Il cartello in tedesco recita: “Quando il soldo in cassa suona, un’anima via dal purgatorio vola” che è poi lo slogan del più noto predicatore tedesco Johan Tetzel.  Sono poi rappresentate in maniera caricaturale 5 scene di altrettante azioni disapprovate dal luteranesimo: monaci seduti a tavola in compagnia del demonio (caricatura dell’ultima cena!); un prete che dà le spalle al popolo mentre dice Messa; un Vescovo che benedice una campana; l’estrema unzione conferita a un moribondo e infine una chiesa attorno alla quale svolge una processione. In conclusione la tavola presenta con chiarezza quanto fosse polemico Lutero (dal carattere impetuoso e dai toni eccessivi) nei confronti dei cattolici, del resto cordialmente ricambiato da questi ultimi.   

     

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com